𝘊𝘢𝘱𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰 8

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Eddie si staccò immediatamente da Richie.
- S-sì? - disse.
La porta si aprì piano.
- Hey Eddie! Tua madre mi ha lasciata entrare. Oh, ciao Richie. - disse Beverly, con la testa che faceva capolino dalla porta.
Richie alzò la mano in segno di saluto, arrossendo.
- Come mai sei qui Bev? - chiese Eddie, deglutendo.
- Ma, in realtà volevo solo sapere come stavi, tutto qui. - disse lei, entrando in camera di Eddie, sorridendo.

Seguirono alcuni secondi di silenzio, un silenzio imbarazzato, che parlava molto più dei tre.
A quel punto, Beverly si piantò davanti a loro e incrociò le braccia, guardandoli insistentemente.
- Avanti. Raccontate. - esordì. - Voglio sapere. -
Eddie e Richie si guardarono.
- Richie non preoccuparti, Eddie mi ha detto di venerdì sera. - disse Bev tranquillizzandolo.
Richie rise e si passò una mano sulla faccia.
- Ok, ok - disse.
Eddie si sedette vicino a Richie, sul letto, e guardò Beverly. Era su di giri e non aspettava altro che i due le raccontassero. Non sembravano avere scelta.

Le raccontarono praticamente tutto: della sera a casa sua, di sabato sera, di Connor quella mattina.
Beverly era entusiasta e pendeva dalle loro labbra.
- Oddio ragazzi, sono troppo felice per voi. Ad essere onesta, ho sempre pensato che il vostro rapporto fosse, diciamo, diverso. Ma non poteva andare meglio di così! - disse, esultando alla fine, facendo ridere Eddie e Richie.

- Va bene dai - disse infine, alzandosi da per terra dove si era seduta.
- Io devo andare, ero solo passata per salutarvi. Ci vediamo domani a scuola! -
- Bev, aspetta! - la fermò Eddie.
- Puoi...ehm...non dire niente a nessuno? Di noi due intendo. - le chiese piano Eddie, indicando sé stesso e Richie.
- Certo che non dico niente, ti pare? - disse, mimando una zip chiusa sulla sua bocca.
- Grazie - la ringraziarono.
E Bev uscì.

Una volta da soli, Eddie si stese sul letto a guardare il soffitto.
Richie, che era ancora seduto, lo guardò da sopra, e sorrise.
Si stese anche lui, appoggiando la testa sulla pancia di Eddie, facendolo ridere.
Iniziò poi a fargli il solletico, cosa che Eddie soffriva particolarmente, e iniziò a dimenarsi.
- Richie! Fermati! - gli disse, tra le risate, ma l'altro non aveva intenzione di smettere.
Inutile dire che finirono nella posizione di due sere prima.
Eddie era disteso sul letto con Richie sopra, che si reggeva sui gomiti per non schiacciare Eddie.
Quando Richie si fermò, si guardarono negli occhi, con il fiatone.
Eddie pensò di non aver mai visto qualcuno di più bello.

Richie non era un modello, ma aveva una bellezza particolare, che faceva andare Eddie fuori di testa. Aveva soppresso talmente tanto i suoi sentimenti per il ragazzo, che essi erano come esplosi, negli ultimi giorni.
Era felice, gli sembrava il paradiso.

Eddie non si era accorto di aver sorriso, durante il suo fiume di pensieri, ma Richie sì.
Infatti sorrise anche lui.

- Sei bellissimo - gli disse, per poi abbassarsi a baciarlo.

Eddie sentiva le guance che gli andavano a fuoco: quelle poche parole lo mandarono in crisi. Come poteva Richie essere così dolce, quando non erano niente concretamente?
Gli si riempirono gli occhi di lacrime, ma le ricacciò indietro. Non poteva mettersi a piangere lì, in quel momento, per una cosa così stupida.
Non c'era niente da piangere.
Mentre la lingua di Richie era letteralmente giù per la sua gola.
Cerco di liberare la mente, di godersi quel momento speciale.
Sobbalzò quando sentì, per la millesima volta, le mani fredde di Richie sfiorargli i fianchi da sotto la maglia, con una delicatezza tale da fargli venire i brividi.
Gli accarezzò la schiena, il petto, le braccia, arrivando al collo, alle guance.
Quelle attenzioni facevano sentire Eddie in un modo a lui sconosciuto. Sentiva, ancora, le lacrime che spingevano per uscire. Fece di tutto per non piangere.
Richie, fortunatamente, non si accorse di niente.

Quel pomeriggio non andarono più avanti di così.
Richie, ad una cert'ora, dovette tornare a casa.
Salutò Eddie con un bacio e un abbraccio.
Eddie sentì di nuovo le lacrime.
Appena Richie fu fuori, le lasciò uscire.
Le sentiva calde scorrere sulle sue guance, sul suo naso, sulle sue labbra. Erano salate.
Pianse. Non sapeva nemmeno il perché.
No, in realtà lo sapeva.
Si era accorto che aveva bisogno di risposte. Che ne sarebbe stato di lui e Richie? Non erano fidanzati, eppure si comportavano come se lo fossero.
Lo mandava fuori di testa.
Voleva così tanto poterlo chiamare "il suo ragazzo" ma non poteva. Non sapeva perché. C'era una forza invisibile che lo fermava. La paura.
E lo fermava dall'essere chi era veramente e dall'avere quello che voleva.

Senza pensarci due volte, uscì da camera sua, ancora piangendo, e corse da sua madre. Non le avrebbe spiegato cosa stava succedendo: sarebbe successo il finimondo. Ma aveva bisogno di conforto.

Lei, vedendolo in quello stato, azzardò un:
- Eddie bear? Stai bene? -
Ma lui non rispose. La abbracciò come non aveva mai fatto.
Affondò la testa nel suo petto e la strinse, singhiozzando ancora più forte.

Senza dire niente, anche lei lo abbracciò. Lo strinse a sé.
Negli ultimi anni si era allontanato da lei, ma era pur sempre suo figlio, il suo bambino, il suo unico figlio. Lo avrebbe protetto fino alla morte.

Rimasero abbracciati per tanto. Eddie si sfogò. Pianse tutte le sue lacrime, fino a non averne più, fino ad avere gli occhi gonfi.
Quando si staccarono, la signora K gli prese il volto fra le mani.
- Adesso preparo la cena Eddie, poi, se vuoi, possiamo parlarne. - gli disse, e gli diede un bacio sulla guancia. Eddie annuì, comunque intenzionato a non dirle niente, mentre sua madre si avviò in cucina.
Non era sicura di cosa avesse suo figlio, ma gli avrebbe lasciato i suoi spazi. Se non voleva parlarne, lei avrebbe accettato.

Eddie andò a lavarsi il viso in bagno.
Si guardò allo specchio. Era distrutto. Non piangeva spesso.
Si buttò un bel po' di acqua gelata in faccia e prese un respiro profondo.
Poi, scese in cucina.

non capisco se questo capitolo mi fa schifo o mi piace.
vabbè, lasciamo eddie al suo mental breakdown.
enjoy♡

𝘐 𝘸𝘢𝘯𝘯𝘢 𝘣𝘦 𝘺𝘰𝘶𝘳𝘴 // 𝘙𝘦𝘥𝘥𝘪𝘦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora