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Le ultime settimane di ottobre passarono velocemente ed Harry non aveva ricevuto ancora nessuna chiamata da nessun numero sconosciuto. Voleva davvero dimenticarsi di Louis ma non poteva ignorare il fatto che percepiva una specie di connessione col ragazzo, qualcosa che andava oltre il semplice e banale colpo di fulmine.
Ma nessuno sembrava capirlo, nemmeno Gemma e Niall, a cui si era rifiutato di rivelare persino il nome del ragazzo. Aveva risposto a tutte le loro domande in maniera vaga e superficiale.
Gem aveva ovviamente insistito col voler sapere tutto ma Harry era riuscito a non dargliela vinta. Forse era qualcosa di sciocco ma voleva custodire gelosamente quelle poche cose che sapeva su Louis ancora per un po'. Era sicuro che prima o poi sarebbe crollato, nessuno riusciva a nascondere qualcosa a Gemma Styles troppo a lungo. Da brava ex-studentessa di psicologia, era capace di scoprire tutti i tuoi punti deboli. Cosa da far venire i brividi.
Per quanto riguardava Louis, doveva solo dargli del tempo e si disse di non pensare alle mille cose che potevano andare storte: Louis che si dimenticava il suo numero, Louis che si trasferiva, Louis che.. meglio non continuare.
Contrariamente a ciò che si era promesso finì col pregare e fare gli occhi dolci alla segretaria e riuscì ad ottenere il numero del dipartimento dove studiava Louis. Si assicurò che nessuno fosse in ascolto (nemmeno la signorina Giselle) e digitò il numero. Dovette aspettare diversi squilli prima di sentire una voce annoiata dall'altro lato della chiamata.
- Salve.. ehm.. io sono Harry e.. posso parlare con Louis? - chiese timidamente.
La donna sembrò altamente seccata e sul punto di chiudere la chiamata in faccia al povero Harry.
- Louis chi esattamente? Abbiamo almeno tre Louis diversi qui.
Harry si morse il labbro inferiore. Era davvero così comune quel nome? E adesso? Non sapeva il cognome del castano né altro. A cosa stava pensando quando fece quella chiamata? Gemma al suo posto avrebbe già inventato qualcosa (dopo avergli dato un colpo sulla nuca per la sua sbadataggine, sia chiaro), sua sorella era più brava di lui in quelle cose. Tuttavia non si arrese.
- Louis bassino, castano. Occhi blu. Molto carino e.. assomiglia ad un gattino.
Silenzio. Forse la signora stava chiamando la polizia, o il manicomio. Forse stava ancora decidendo.
- Louis Tomlinson! - chiamò forte, tant'è che Harry dovette allontanare la cornetta con una smorfia di dolore. -È per te, giovanotto!
Ci furono dei rumori in sottofondo e poi un 'grazie' sussurrato.
- Sì, pronto?
Harry sorrise solo a sentire quella voce angelica.
- Louis.
- Ancora tu?
Il riccio non riuscì a trattenere una risata. Poteva anche immaginare il broncio del più piccolo. - È un nuovo modo di salutare?
- No, ma per te va benissimo. - Non ne era sicuro ma sembrava che il più piccolo sorridesse.
- Oh, davvero?
- Non voglio parlarti, devi starmi lontano.
Se fosse stato chiunque altro, Harry a quel punto avrebbe già fatto un passo indietro. Ma il tono di Louis non era tanto infastidito quanto in realtà impaurito, come se ci fosse qualcosa che gli impedisse di accettare la figura di Harry. Che lo frenasse anche a pensare una cosa del genere.
- Ma non voglio - insistette Harry. - Voglio conoscerti, uscire con te. A meno che.. - e qui Harry ebbe un tuffo al cuore e sentì un groppo salire sulla gola perché non aveva affatto pensato a quella possibilità e non era del tutto certo di poterla sopportare.
- A meno che tu non abbia già qualcuno.
Louis sospirò. - No.
Harry rilasciò il fiato che aveva trattenuto. - Allora qual è il problema?
Louis rimase in silenzio per un po' per poi sospirare pesantemente.
- Io.. non mi è permesso frequentare nessuno. Non posso e non chiamare mai più Harry. Ti prego.
Riattaccò.

L'umore di Harry peggiorò a dismisura quel giorno. Aveva saltato il resto delle lezioni e raccontato a Niall vagamente quello che era successo. Il biondino non sembrò molto sorpreso dalla cosa, né chiese altro.
Quel giorno James non poteva portarlo a casa e Niall aveva pensato di andare al cinema per vedere chissà quale film di fantascienza. Aveva detto che era già in possesso dei biglietti e che Harry avrebbe dovuto solo pensare al cibo. Insomma, Harry si era fatto fregare, ma pazienza. Niall sembrava più tranquillo in quei giorni e il riccio sperò si trattasse di una calma "assoluta" e non una calma "prima della tempesta".
In ogni caso teneva una scorta piena di pizze surgelate e patatine alla paprika. E ovviamente la birra.
Così andava sul sicuro.
- Lui era.. diverso.
L'irlandese alzò gli occhi al cielo. - Sei un caso perso. Vieni, dobbiamo prendere una metropolitana diversa dal solito, il cinema è dall'altra parte della città.. oh, aspetta!.. LOU! - Si sbracciò, cercando di attirare l'attenzione di qualcuno mentre Harry si chiedeva se avesse sbattuto la testa.
Il ragazzo in questione si voltò ed Harry si sentì girare la testa. Forse era lui che aveva sbattuto da qualche parte altrimenti non si spiegava certe allucinazioni.
Una figura familiare si avvicinò.
Era il suo Louis.
Il castano notò la presenza di Harry solo quando ormai era a pochi passi dai due ragazzi.
Boccheggiò per un po' ma non disse nulla. Strinse la tracolla dello zaino, sbattendo le palpebre in maniera curiosa.
Sembrava preoccupato, continuava a spostare lo sguardo da Harry a Niall come se si aspettasse che uno dei due avrebbe cominciato a prendere a pugni l'altro a momenti. Il che era strano perché Harry non era un tipo violento e per quanto avesse potuto constatare, nemmeno Niall.
Il biondino non sembrava essersi accorto di nulla. - Che ci fai qui, signorino? Stai forse saltando delle lezioni?
Nonostante il tono burbero, Harry sorrise. Quelle parole trasudavano affetto e preoccupazione. E Harry non potè fare a meno di pensare che se Niall conosceva Louis, forse avrebbe potuto aiutarlo. Sempre che non ci fosse qualcosa tra quei due. Che stessero insieme? Che Louis gli avesse mentito prima? Avvertì uno strano peso all'altezza del cuore. Perse lentamente il sorriso e abbassò il capo.
- Piantala, Nello. Oggi il professore mancava quindi sto tornando a casa. - Lanciò un'occhiata ad Harry. - Devo dire a mamma che non torni?
"Nello.. Niall.. Oh, capperi."
Gli si gelò il sangue nelle vene quando capì veramente e fu costretto ad appoggiarsi al tabellone dietro di lui.
Niall annuì. - Sì, grazie. Che sbadato, ho dimenticato di presentarvi.
Si girò verso Harry. - Non volevi ringraziare Lou per la nostra amicizia? - sorrise, - Harry, ti presento mio fratello.. e Louis? Lui è Harry, te ne ho parlato, ricordi?
Louis annuì e lui e il riccio si strinsero la mano a disagio. Era la prima volta che si toccavano effettivamente ed Harry non poté non notare quanto fosse delicata la pelle del più piccolo o la scarica lungo la propria schiena. Anche la mano di Louis era piccola, molto piccola, rispetto a quella di Harry ma combaciavano perfettamente.
Purtroppo il contatto durò pochi secondi. Louis sembrava pronto a farsi inghiottire dal suolo e fece un passo indietro. - Okay.. ehm.. la metro è qui, dovrei andare.
Salutò entrambi in fretta e sparì dalla loro visuale.
Harry si girò in silenzio verso Niall. Il fratello iperprotettivo. A pensarci bene, Niall sembrava quel genere di persona che tiene alle proprie cose e soprattutto alle persone che gli stanno attorno. Harry qualche giorno fa aveva osato prendere l'ultima fetta della sua pizza e aveva rischiato grosso. Era geloso e possessivo, sì. E se ripensava alla scena del portafoglio poteva ancora sentire la voce dell'amico  che diceva "nessuno tocca le mie cose".
Ma impedire al proprio fratello di uscire con qualcuno? Quel gesto sembrava estremo persino per lui.
Sentiva la testa scoppiare per tutti quei pensieri e sobbalzò quasi per l'improvvisa pacca amichevole sulla spalla. - Harry? Andiamo, dai, anche la nostra metro è arrivata.
Il riccio annuì e maledisse ancora una volta la fortuna che sembrava non stare mai dalla sua parte. Salì nel mezzo e pensò alla lunga chiacchierata che aveva assolutamente bisogno di fare con Gem.

- Harry, non capisco dove sia il problema - sbadigliò la ragazza, non capendo davvero. Harry si era innamorato del fratello minore del suo nuovo amico, mica del fidanzato.
Niall era un problema certo, ma considerando che i fratelli Horan-Tomlinson non avevano un padre, Niall, in quanto maggiore, aveva delle responsabilità. Tutto qui. E forse c'era anche qualcos'altro ma Gemma non vedeva l'utilità di starsene fermi a frignare piuttosto che lottare.
Harry sbuffò, buttandosi nel materasso. Pensava che Gemma avrebbe potuto aiutarlo ma fin'ora aveva solo sbadigliato, riso e ripetuto "non capisco".
Alla faccia dell'aiuto.
- Gem, Niall è super geloso.
- Okay. E allora?
- Gem, ma mi stai ascoltando? - disse sul punto di un attacco di panico.
La ragazza non ne poté più.
- Harry siamo tutti gelosi dei propri fratelli. Ma questo non vuol dire che impediremmo loro di trovare qualcuno con cui essere felice! Forse Niall sta solo proteggendo Louis, che per carità ci sta, è la cosa è così dolce.
- Sì, ma..
- Tu non saresti geloso se io frequentassi qualcuno?
- Sì, ma..
- Ma non me lo impediresti, giusto?
- No, non lo farei. - sospirò.
La ragazza roteò gli occhi. - E nemmeno te lo permetterei, a dirla tutta.
Harry strinse gli occhi. - Dici che dovrei continuare a provare?
Gemma rise. - Non tocca a me dirtelo, fratellino. Ma vai e conquistalo. Noi Styles non molliamo tanto facilmente.

Love will tear us apart (Larry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora