6. Vorrei che fossi qui

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Il mattino dopo, Elia è uno straccio. Si ricorda perfettamente cosa é successo con Filo ma non è per niente pronto ad affrontare l'argomento.
Sa solo di non essere gay, altrimenti non avrebbe scopato con Alice. Ma non crede neanche di essere totalmente etero...
Ok la testa gli sta scoppiando.
Bussano alla porta e questo non giova alla sua emicrania.
Filo: "Ehi, tutto bene? Ti ho fatto un tè, sai, per lo stomaco..."
Elia si rende conto che sarebbe impossibile evitare alla lunga il ragazzo: vivono sotto lo stesso tetto.
Accenna un sorriso.
Filo: "Ascolta, lo so di essere troppo diretto e che sicuramente starai uno schifo... ma quando avrai voglia di parlare, io ci sono, ok? Chiedi a Martino..."
Elia (interrompendolo): "Parlare di cosa?"
Filo: "Beh. Di ieri sera tipo. Sai..."
Elia lo guarda fingendosi perplesso.
Filo (socchiudendo gli occhi dubbioso): "Quanto eri messo male? Che ricordi?"
Elia: "Un cazzo. Ho vomitato credo."
Filo: "Ah"
Elia cerca di non guardare troppo a lungo negli occhi il ragazzo.
Filo: "Niente, allora. Il tè...lo bevo io. No, lo vuoi te? Te lo lascio qua dai sì. Ecco qua. Ta dah. Ciao."
E sgaiattola via imbarazzato.
Elia tira un grosso sospirone.
Almeno con Alice tutto 'sto stress se l'era evitato.

Elia sta lavorando al baretto ed è in fissa su dei ragazzi del liceo che stanno giocando a biliardino. Bei tempi.
In quel momento entrano Giovanni e Alice, indaffarati.
Giovanni: "Bella zì! Speravo di trovarti!"
Il viso di Elia si illumina alla vista dell'amico.
Elia: "Ah ma quindi sei ancora vivo?"
Giovanni: "Lascia stá! È una toccata e fuga, prendiamo un panino e scappiamo da me a studiare che abbiamo un esame tostissimo. Non puoi capí!"
Elia non guarda più l'amico ma Alice, la quale è intenta nella scelta dei panini in vetrina.
La ragazza alza lo sguardo, incrociando il suo, e gli fa una smorfia.
Come puó essere la stessa ragazza passionale di quella sera?
Alice: "Ma tra l'altro, quindi tu basta con l'università? Ormai sei un lavoratore che versa i contributi?" si gira verso Giovanni "Va anche lui all'università, giusto?"
Giovanni (ridacchiando): "Sì, ma abbiamo già scommesso con gli altri che si laureerà fuori corso!"
Elia: "Ma vaffanculo!"
Giovanni: "Ah perchè hai giá dato qualche esame?"
Lo zittisce.
Alice si allontana per prendere le bibite dal frigo.
Elia: "Aó, zì, ma Eva non ti caga il cazzo?" E indica con la testa la ragazza.
Giovanni: "All'inizio sì. Ma a quanto pare quel week-end a Bracciano si sono parlate. Alice le ha fatto capire di non preoccuparsi e per quanto magari non possa valere un cazzo, a Eva ha fatto piacere. Poi serio zì le dico tutto ora. Non voglio ricascarce e litigare pe' stronzate come una volta!"
"Ma poi" riprende "non é che a Alice interessi molto, sai? É stata tipo con lo stesso ragazzo per tutto il liceo e ora proprio non gliene frega un cazzo"
La ragazza torna al bancone carica di redbull e con un sorriso furbetto.
"Queste ovviamente le offre la casa, giusto? È un'opera di benificienza a sostenimento delle giovani menti che manderanno avanti il nostro paese un giorno nel futuro prossimo. Si possono anche detrarre dal 730."
Elia è allibito e Giovanni divertito.
Elia: "Col cazzo"
I ragazzi pagano e se ne vanno, nel mentre Elia riceve un messaggio: è sua madre. Gli chiede se possono fare una videochiamata in giornata.
Elia alza lo sguardo. A un tavolo vicino, una mamma sta pulendo il muso imbrattato di cioccolato del piccolo figlio.
Di nuovo quella sensazione di nostalgia.

Elia è ora a casa davanti al portatile in attesa che la madre risponda alla videochiamata. Eccola.
La donna gli sorride dolcemente dallo schermo.
Elia: "Ohi, mà"
Madre: "Ciao tesoro"
Elia: "Tutto bene? Pietro? Gemma?"
Madre: "Stanno bene, tesoro, grazie. Gemma sta facendo anche lei lo scientifico, te l'ho detto"
Elia: "Sì, mà"
Madre: "Giusto. Comunque ... doveva essere il regalo di Natale ma Pietro non ha resistito. Ti abbiamo fatto un piccolo bonifico sul conto..."
Elia: "Mà!"
Madre: "È il minimo. Ora vivi da solo, hai le tue spese... mi sembra giusto così."
Elia: "Grazie, má, serio. Non dovevate."
Madre: "Figurati. E poi... potresti anche usarli per venire qui in Svizzera..."
Elia: "Má..."
Madre: "Beh, perché no? Dopotutto, avresti dovuto trasferirti qui in Svizzera con noi già anni fa. Ma tu volevi stare coi tuoi amici... spero passiate le feste assieme."
Elia si incupisce.
Elia: "Magari vengo su per Pasqua..."
La madre si illumina.
Elia: "Ma non ti assicuro niente! Peró non sarebbe una cattiva idea..."
Madre: "Oh sarebbe bellissimo! Gemma sarebbe felicissima! Certo non potrete più giocare insieme come una volta... ma qualcosa da fare lo potreste trovare!"
Lo sguardo di Elia cade su un mozzicone di canna rimasto in un posacenere lì vicino. Trattiene una risata.
Madre: "Vorrei davvero che tu fossi qui. Sei diventato un uomo e non me ne sono manco accorta"
Elia sospira.
Elia: "Prometto che cercheró di venire in Svizzera il prima possibile"
La madre sorride con gli occhi lucidi.
Madre: "Ti voglio bene, tesoro"
Elia: "Ti voglio bene mà"

SkamItalia s5: EliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora