Hanta era scappato.
Se n'era andato perché era stanco di tutto quello in cui i propri amici lo avevano immerso. Era stato difficile scegliere dove andare, trovare dove stare, come vivere e convincere i propri genitori. Eppure si erano convinti facilmente quando gli aveva detto la verità: voleva scappare da Kaminari che spacciava solo per il piacere di avere i soldi e da Kirishima che si lasciava coinvolgere troppo facilmente per motivi che ad Hanta erano ancora oscuri.
Era stato complicato dire addio a propria sorella, a cui voleva così bene da tenerla nascosta dai propri amici per paura che la coinvolgessero come lui in quella merda, ma lo aveva fatto, baciandola per un'ultima volta sulla fronte, pronto a fare serata con i propri amici e poi prendere l'aereo la mattina subito dopo.
Non si era ubriacato, non aveva fumato, non aveva toccato nemmeno un ragazza quella sera, ma aveva guardato i propri amici farlo, con Kaminari pieno di soldi nelle tasche, ma che si era fatto offrire da bere comunque da Hanta, nonostante avesse un budget già basso per la partenza e Kirishima che era scappato dal locale dopo qualche ora, senza salutarlo nemmeno per l'ultima volta.
Aveva mandato giù il magone ed era partito.
Londra.
Forse un nuovo inizio, lontano da droga, alcol e fumo.
Eppure anche a chilometri di distanza, nonostante avesse provato a tenersene lontano, Hanta era stato raggiunto dalla merda che quei due, che credeva fossero suoi amici in fondo, non riuscivano a tenere sotto controllo. Quando aveva sentito la sorella piangere al telefono, quasi gli si era sciolto il cuore, fino a che non gli aveva detto il motivo per cui lei fosse così attaccata a Kaminari. Glielo aveva sentito dire con fin troppa tranquillità, come se il biondo potesse essere davvero l'amore della sua vita e aveva provato un senso di pesantezza alla bocca dello stomaco, capendo solo in volo per il ritorno, che quello fosse senso di colpa.
Aveva subito chiamato Kirishima per sgridarlo, credendo che in questo modo si sarebbe sentito meglio, che quella sensazione se ne sarebbe andata, invece si era amplificata quando aveva sentito la voce felice dell'amico, come non l'aveva mai percepita, nonostante lo stesse sgridando al telefono dopo che non si erano sentiti per mesi. Aveva evitato ogni contato con loro, ma evidentemente l'erba cattiva non moriva mai.E così aveva fatto ritorno in quella scuola, di nuovo tra quegli alberi e quelle case che, doveva ammettere, gli erano mancati davvero da morire. Aveva raccontato ai genitori cosa avesse fatto la sorella, perché dovessero evitare che incontrasse di nuovo Kaminari e per la propria salute mentale, aveva provato a perdonare il proprio amico, prima di tutto spaccandogli un labbro.
Perché loro erano fatti così. Hanta non conosceva un modo migliore, se non arrivare alle mani con il proprio migliore amico, che gli era mancato davvero nonostante si fosse comportato da stronzo anche in sua assenza, ma si era fatto un esame di coscienza e aveva capito che l'errore era nato principalmente da lui che non aveva detto dell'esistenza di Yachi ai due ragazzi.
Inoltre aveva visto la nuova luce negli occhi di Kirishima.
E li aveva capito.
Nei mesi di assenza qualcosa era cambiato, era migliorato e lo aveva visto in qualche secondo, mentre osservava il rosso entrare nella scuola senza che lo vedesse ed era stato Kaminari a confermare i suoi dubbi. Kirishima aveva scoperto l'amore, l'amore per un ragazzo, ma pur sempre amore. E se n'era accorto anche quando era entrato in aula e dopo averli squadrati per bene, lo sguardo del rosso era scappato su Bakugou che lo fissava a sua volta e Kaminari gli aveva fatto spallucce, mostrandogli che non gli stesse mentendo.
Per questo aveva deciso di rimanere.
In qualche mese i suoi amici erano stati in grado di ribaltare quella vita che si erano costruiti, fatti di feste, droga, bere l'alcol più schifoso solo per andare fuori di testa, e farla diventare qualcosa di speciale da vivere, di felice, gioioso, scoprendo l'amore.
E non vedeva l'ora di poter riprendere a vivere quella vita nuova, scoprire come sarebbe andata avanti, anche se a Kaminari non l'avrebbe fatta mai passare completamente liscia per quello che aveva fatto alla sorella, ma credeva di poterselo permettere essendo suo amico da circa un secolo.
Hanta sentiva finalmente di avere tutto, di essere più fortunato delle persone che gli giravano attorno. Nonostante le cose sarebbero potute cambiare da un secondo all'altro, sarebbe potuto crollare sotto i piedi, ma la vedeva la felicità degli amici e voleva che quella fosse anche la sua.
Per un periodo di tempo lungo all'incirca 'per sempre'.
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Ancora sveglio - Spinoff -
FanfictionQuattro storie, quattro vicende, quattro protagonisti accomunati da un'unica origine: "Ancora sveglio [kiribaku]". + Uno. Ognuno di questi racconti ha spunto da una canzone, come la storia principale. 1. Testa tra le nuvole pt.1; 2. Fuori e dentro;...