Alex's POV
Sfreccio tutta velocità tra le strade di L.A. La rabbia mi scorre imponente tra le vene e l'aria nella macchina è la mia, quindi furente.
Pensavo che le cose tra noi stessero prendendo una piega positiva, dopo la sera della giornata in spiaggia, ma no.
Come fa a pensare che io abbia suggerito di darle il lavoro, per dei favori? So che potrebbe essere molto una cosa da me, ma no, stavolta no, ma perché mettere in mezzo mia madre?Non sa nulla di lei, credo...e se lo sapesse? Se glielo avesse detto Summer e Madison l'avesse voluto dire apposta?
Mi devo calmare, o potrei andare fuori di testa.
Tranquillo, lo sei già.
Corro a casa, vado in camera mia e tiro fuori una specie di sacco a cui posso sferrare dei pugni potenti. Devo sbollire la rabbia per tornare lucido. Se Madison dovesse averlo detto a posta non so con quale forza potrei riuscire a non incazzarmi con lei.
Lascio un calcio potente sul lato del piccolo sacco e due pugni sulla facciata frontale a me. L'ira sbollisce leggermente, ma non al completo.
Non soddisfatto dei colpi già dati sferro un pugno molto potente, tanto da far scaraventare il peso sul terreno causando un rumore assordante.Posso sentire sussultare qualcuno dietro la mia persona e scorgo una figura biondina. Ha gli occhi sbarrati e puntati sul sacco disteso sul pavimento e ogni tanto lo alterna su di me.
«Si può sapere chi diavolo ti ha fatto arrabbiare tanto da ridurti così?» Alza un sopracciglio e si appoggia una mano su un fianco.
«Nessuno» mi siedo frustrato sul letto appoggiando i gomiti sulle ginocchia a ponendo le mani tra i miei capelli bruni.
«Quindi stai prendendo a pugni quel povero sacchetto, fino a prova contraria innocente, per nessuno?» prende posto di fianco a me abbozzando un sorriso.
«Hai detto a Madison di mia madre?» Chiedo con tono freddo e severo averne, devo subito conferma.
«Cosa? No! Quindi è per Madison tutto questo trambusto?» Si alza di scatto e la seguo con il capo. Dentro la mia testa ho tirato un sospiro di sollievo, sapere che Madison non ha detto quello per tirare fuori questo argomento mi fa sentire quasi più leggero, dovrei essere arrabbiato per il suo tono arrogante e sfrontato, ma non ci riesco, non con lei.
Tu ti incazzi anche con il muro perché non ti risponde, però non ti incazzi con quella ragazza che ha usato negativamente il nome di tua madre...in coma?
Non riesco a spiegarmelo neanche io.
«Crede che sia stato io a suggerire il lavoro a papà per dei "favori» mimo le virgolette affondando le dita tra la mia chioma.
«...ed è così?» squittisce curiosa mia sorella.
«Eh? No!» rispondo indignato.
Ricorda che è tua sorella, sa cosa aspettarsi da te.
«Allora dove sta il problema? Dille che non è così» potrebbe aver ragione se avessimo parlato di qualsiasi altro essere umano, ma ho come la sensazione che non basterà dirglielo, non così dal nulla almeno. Sbuffo guardando il soffitto ancora più frustrato di prima, devo risolvere questa situazione.
«E se non dovesse credermi? So già che con Madison non sarà così semplice» mi passo la mano sulla fronte.
«Perché ti interessa tanto che sappia la verità è che facciate pace? Di solito le ragazze le tratti come calzini, le usi un giorno e le butti nella cesta dei panni sporchi per poi dimenticarti della loro esistenza...» si acciglia dubbiosa.
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Sguardi Tra Le Onde
RomanceMadison è una semplice ragazza di New York, ha due genitori fantastici, con un lavoro redditizio, una migliore amica e un'ottima media scolastica...insomma, una vita perfetta. Lo scorso 17 agosto però la sua vita è stata stravolta, suo fratello Jac...