E' mai posibile che sempre nei momenti meno opportuini debbano accumularsi tremila cose da fare?
Sta correndo e si vede dal sudore che imperla sulla fronte, naturalemtne tutti questi impegni si dovevano sommare in una giornata di giugno; dove il sole di Miami non dà tregua, quest'anno,poi, le temperature non hanno apettato molto ad alzarsi e infuocare la città. Se poi si tiene conto della sua gravidanza, si capisce che tutte le sensazioni sono amplificate dagli ormoni in subbuglio e il fastidio di avere 7 kili in più rispetto a febbraio. In realtà il peso in continuo aumento le ha procurato non pochi problemi: si affanna anche per un piccolo movimento, ha assunto una delicatezza d'elefante e la schiena è quella che le da il tormento. Fin dal quarto mese i calci del bambino le procurano delle fitte alla colonna vertebrale che ad ogni calcio sente incrinarsi sempre di più, la crescita del feto ha comportato ad aumentarle in maniera più frequente, proprio come in questo momento che è costretta ad arrestare il passo sugli scalini dell'universtià. Porta i libri sul lato destro del corpo e con la mano sinistra si massaggia il punto in cui sente la fitta,alcune persone la guardano con tenerezza e qualcuno le chiede anche se ha bisogno di aiuto,peccato che i suoi professori non abbiano tenuto conto del suo stato e l'hanno bocciata. " Ma d'altronde con quella scarsa preparazione"
Presa dallo sconforto riprende a camminare,ma non vede l'ultimo scalino e inciampa. La paura di cadere compromettendo la salute di suo figlio la distrugge, ma si ritrova dritta tra le braccia di qualcuno che sente conoscere perfettamente. Austin.
<< Ally nemmeno portare in grembo nostro figlio ti convince a stare più attenta! >>
Il rimprovero è poco credibile se detto con quel sorriso tra l'altro molto sensuale, per non parlare del modo in cui definisce LORO il bambino; quell'aggettivo possessivo rimarca che a breve saranno una famiglia.
<< A dire il vero, è lui che non aiuta la mamma. >> si da una leggera pacca sulla pancia mentre, Austin ride di gusto.
<< Andiamo, mamma, ci aspettano a teatro >>
Afferra la mano con il luccicchio dell'anello a saltellare in giro e poi lo segue, dopo avergli mollato i libri in mano. Per fortuna è arrivato nel momento giusto altrimenti chissà cosa sarebbe successo a lei e il bambino e pensare che non dovrebbe essere qui.
<< Ma tu non dovevi essere all'audizione? >> chiede con curiosità.
<< Sono tornato prima. >> risponde mentre fa segno a Terence del loro arrivo, l'impassibilità sul suo volto non le permette di capire qual esito abbia avuto e si ritrova a sperare che sia positivo. Lo scruta ancora un po' prima di vederlo entrare nella portiera tenuta aperta dall'autista. .
<< Buongiorno signorina, come andiamo stamattina? >> le chiede quest'ultimo con gentilezza.
<< Come gli altri giorni. >>
Il sorriso di Terence si apre in un moto di sincera ilarità che le suscita allegria immediata, è davvero felice del fatto che Terence abbia scelto di continuare ad essere l'autista di Austin, nonostante sia andato via dall'azienda.
Certo Mike Moon non molla e ogni occasione è buona per lanciare frecciatine al figlio per farlo cambiare idea, ma stavolta non sembra intenzionato a mettergli i bastoni tra le ruote. Ecco perchè le canzoni del musical, la cui prima avverrà tra poco, sono state firmate Austin e Ally.
<< Ah, Ally, il notaio ha chiamato per sapere cosa hai deciso di fare. >>
<< Oh! >>
E' tutto quello che riesce a dire,non è certo stupita della notizia: ha lasciato che fosse un notaio locale a curare il suo,ormai, patrimonio Bellemounte. Mike insiste affichè fondano le due aziende e farla restare in famiglia, ma pur ammettendo le doti imprenditoriali di suo suocero non vuole che tutta quella ricchezza sia alla mercè del suo cinismo. Anzi avrebbe desiderato affidare l'intero patrimonio a una persona capace, con esperienza e al contempo dotato dell'umanità necessaria a dare un'anima a quell'azienda già macchiata da troppo sudiciume. La sua scelta era ricaduta su suo padre che ha categoricamente rifiutato e ora si ritrova con tempi strettissimi, due giorni, per decidere o verrà venduto il tutto.
<< Risponderò a tempo debito. >> dice con risolutezza e Austin le fa un cenno di comprensione.
Quando la macchina si ferma davanti al Colony, i due scendono dalla macchina per dirigersi nel retro dei camerini e permettere ad Ally di raggiungere Adèle,ufficialmente diventata assistente truccatrice degli attori.
<< Ally! >> a squittire in questo modo è stato Nelson che insieme a Dallas le va incontro eccittato e gli occhi che brillano << Ci stavamo preoccupando, insomma considerando il fatto che sei stata rapita mesi fa e che potresti partorire da un momento all'altro.... >> sta seguendo solo il movimento repentino delle labbra del ragazzo,ma non lo segue più a causa di un impellente bisogno di andare in bagno.
<< Nelson, smettila! >> menomale che il suo migliore amico è sempre pronta a capirla, con sorriso sorgnone zittisce il piccoletto e le chiede con un cenno della testa se sta bene e lei gli sorride di rimando come assenso.
<< Ragazzi il bagno? >> chiede in una morsa disperata.
<< Oh, certo vieni ti faccio vedere io dov'è, prima ci sono andato >> il piccoletto si precipita a prenderla per un braccio e trascinarla dritta per un corridoio del teatro continuandoa parlare, ad accarezzarle la pancia. In effetti il ritorno dal Messico è stato abbastanza turbolento e apprensivo da parte dei suoi amici, grandi e piccini, soprattutto la sua migliore amica.
Patricia Maria De la Rosa non si limitò ad urlarle dietro tutto il torto subito, ma inizò a non parlare con nessuna delle due amiche, sorattutto con Adèle, che ancora cerca di ritornare nelle sue grazie compiacendola. Lei sa bene che dietro al suo rancore si nasonde la preoccupazione e la rabbia di essere stata esclusa dalla vita della sua migliore amica; ecco perchè la tartassa e la punzecchia ogni volta che può.
<< A destra è il tuo. >> Nelson le indica la direzione e si precipita in bagno sollevata. Questa grvidanza non le dà tregua ed è costretta a correre in bagno ogni 30 minuti è stato già un miracolo che sia riuscitaa fare l'esame, anche se non è passata. Non le è mai capitato, in effetti, di essere bocciata e nè di avere un brutto voto, e proprio non lo manda giù; insomma tutti hanno scommesso il contrario, al punto che nessuno le ha chiesto com'è andata perchè convinti che ce l'ha fatta.
Sbuffa sonoramente e poi esce dalla porta del bagno per fermarsi a guardare la sua immagine nello specchio.
Grazie al nutizionista il peso è nella norma, anche se la norma equivale ad essere una mongolfiera in ogni centimetro del suo corpo gonfio: dal viso, alle dita dei piedi.
Un leggero trambusto di voci la fa trasalire e si rende conto che forse è stata qualche minuto di troppo in bagno a rimuginare e decide di uscire.
<< Ti senti bene? >> Austin le si avvicina e le passa un braccio dietro la schiena, Ally annuisce e poi rivolge lo sguardo al resto della comitiva, notando che si sono aggiunti Dez e Trish; quest'ultima la guarda in silenzio con il suo sguardo indagatore. La osserva mesta, apparentemente imperscrutabile e distratta, ma lei la conosce e sa che non sta partecipando affatto alla conversazione comune, anzi si sente a disagio al pensiero che abbia potuto intuire i suoi turbamenti.
<< Mi sa che dobbiamo avviarci. >> interrompe così il resto per avviarsi agli spalti, Austin continua a parlare con Dez del suo lavoro e lei si ritrova accanto a Trish.
<< Com'è andato l'esame? >> senza troppi giri di parole la sua manager arriva dritta al nocciolo dando conferma al fatto che la conosce meglio di chiunque altro, solo suo padre riesce a pareggiarla.
<< Sono stata bocciata. >> a dispetto di ciò che prova veramente, sorride. Forse perchè quella è la dimostrazione del fatto che il loro rapporto sta ritornando pian piano ad essere quello di prima, e per un istante dimentica tutto. Del resto anche i continui sbalzi d'umore sono tipici dlla sua condizione.
<< Cosa? E lo dici così? >> l'apparente indifferenza con cui le risponde , le suscita ancora più ilarità.
<< Sì! >>
<< Bhè, adesso sei davvero un adolescente. >> eccolo il piccolo ghigno che conferma i suoi pensieri ed istintivamente la prende sotto braccio, ma stavolta non pone resistenza.
Arrivano fino ai camerini dove il delirio la fa da padrona: gli attori sono intenti a riscaldare la voce,chi a vestirsi, chi alle prese con il microfono, chi con il trucco, chi ripete il copione, e, tra tutti, Adèle sembra l'unica ad essere a suo agio tranquilla e sorridente oltre che elegante. Ma adesso che ci pensa sono tutti vestiti bene, l'unica è lei ad avere un semplice jeans e t-shirt, infatti riceve subito un'occhitaccia dalla mora che non perde tempo a trascinarla dentro ad uno dei camerini liberi ancor prima di salutarla. Trish, anche se si mostra infastidita dalle lamentele di Adèle, alza gli occhi al celo e insegue le due amiche.
<< Ally dobbiamo programmare il prossimo album. >> la diretta interessata la guarda sconcertata, davvero non è il momento di parlare di lavoro. << Certo.... >>
Passa qualche minuto prima che la mora dichiara di aver finito la sua trasformazione e prima che la porta si saplanchi.
<< Tesoro sei stupenda. >> esclama sua madre prima di abbracciarla; dietro di lei fa capolinea Mimì che non fa altro che complimentarsi con la mora del lavoro fatto in pochi minuti.
<< Georgette , tua figlia è davvero brava. >> ed ecco la terza donna entrare nello stretto camerino, la mamma della mora unitasi insieme al marito alla prima di quello spettacolo. In realtà non ha ancora accettato le sue nuove condizioni economiche e sembra intenzionata a trovare in Ally e suo marito i caprio espiatori, ma forse a questa donna farebbe bene lavorare e togliersi quell'aria da signora alto borghese.
<< Non nego il talento di mia figlia, ma per fortuna tra qualche mese saranno gli altri a prendersi cura di lei, non permetterò che vada niente di traverso. >>
<< Mamma, ti prego.... >>
Ha sempre odiato quel modo subliminle di lanciarle frecciatine: le ha addossato la colpa di aver indotto Adèle a lasciare Paul e questo ha portato ad una frattura tra le due famiglie che è culminata il giorno in cui quest'ultimo ha comunicato di volerla sposare ugualmente. Naturalemente tutto questo non vale per l'adorabile signor Dornan. Trish ha provato anche a coinvolgerlo nelle sue imprese commerciali, ma il suo orgoglio gli ha dettato sempre di rifiutare con la scusa che si è sempre occupato di altro.
Ed è proprio lui, insieme agli altri uomini ad accoglierle quando escono dal camerino, le rivolge un sorriso benevolo e lei ritorva lo stesso sorriso caldo della sua migliore amica, pensa a quanto in realtà si somiglino in molte cose. E proprio lì, in mezzo a quella confusione di persone che parlano, camminano senza curarsi di ciò che li circonda, Ally capisce che è il signor Dornan la persona qualificata per il controllo della sua eredità.
Semplicemente sorride, di nuovo, perchè tutto sta andand al proprio posto, proprio come i pezzi di un puzzle.
<< Che hai? >> Austin, senza accorgersene , si è allontanto dagli altri e le circonda la vita con un braccio fermandosi esattamente dove il bambino scalcia.
<< Stavo pensando che potremmo chiamarlo Miles Alan >> risponde semplicemente, incastonando il caffè con il miele dei rispettivi occhi.
<< Come mai questa scelta? >> la sua è sincera curiosità per dei nomi non del tutto convenzionali.
<< Ho preso spunto da un film e ho unito i nomi dei suoi adorabili nonni: Mi-ke, Les-ter, Al-ex e An-dreij. Capisci? >>
Austin distoglie lo sguardo per un attimo, giusto il tempo di arrivare in prima fila e accomodarsi accanto a lei, poi sembra riflettere...
<< Miles Alan Moon.... >> ripete mentre Ally ancora lo guarda senza saper decifrare lo sguardo. << Mi piace. E se è femminuccia? >>
<< Bhè non sono stata molto fortunata ad unire i nomi delle nostre madri, ma dal momento che tuo padre ha già decretato il sesso dubito avremo bisogno di pensarci. >>
Ridono insieme di gusto. Poi le luci si spengono, il sipario si alza e lo spettacolo ha inizio.
10 anni dopo
Il Touch Moon è in pieno fermento e Dallas sta trovando davvero arduo il compito di tenere tutto sotto controllo, se poi ci si mette anche il caldo ad asfissiare i camerieri, cuochi, fattorini e counrgerge siamo a cavallo. Mancano solo poche ore alla festa dell'anno e il cuoco ancora si lamenta delle variazioni atte all'ultimo minuto per la torta. Può capire l'enorme stress a cui sta sottoponendo l'intero staff, sopratutto la cucina, ma ha promesso loro una gratifica se riusciranno a fare in modo che quella festa andrà bene; inoltre che ci può fare se l'hotel è stato scelto per festeggiare il compleanno di Kit Harrington.
Cammina lungo le scale, fino a raggiungere l'androne, deve arrivare nel suo ufficio o ne varrà della sua sanità mentale, ma proprio mentre sembra non avere ostacoli.....
<< Signor Ames in lavanderia è arrivato l'idraulico. >> gli comunica la capo cameriera andandogli incontro
<< Signor Ames, c'è un problema: la stessa camera è stata affittata per due perosne differenti >> si aggiunge la receptionist
<< Dallas! >> una voce da dietro gli arriva chiara e forte, l'unico a chiamarlo così è il cuoco. Ancora lui. Si gira seccato ed è pronto ad ascoltarlo << non posso fare il mio lavoro, se il mio collaboratore non arriva! >>
Maledizione, ci mancava solo il piccoletto a dargli dei problemi e pensare che l'aveva anche minacciato di licenziarlo sul serio stavolta.
Guarda l'orologio constatando che è davvero tardi e Nelson è davvero incorregibile. Chiude gli occhi per un istante, giusto il tempo per riprendere fiato e iniziare a risolvere un problema alla volta. << Dì a Marise che andrò da lei fra 10 minuti,intanto non lasciare che l'idraulico vada via senza avermi visto. >> la capocameriera si gira diretta a alla lavanderia. << Se le camere in questioni sono le deluxe, sposta uno dei due nella 209 e se ti fanno problemi offri loro due ore di spa. >> anche l'altra gira i tacchi ed esegue. << Veniamo a noi, adesso chiamiamo Nelson. >> dice estraendo il cellulare dalla giacca. Uno squillo, due,tre,quattro.... e non ha il coraggio di incrociare lo sguardo del cuoco spazientito dall'attesa, ma forse qulcuno lassù lo ama, perchè il diretto interessato entra nell'androne con fare disinvolto e un sorriso a 32 denti. L'occhiataccia che gli rivolge non basta a fargli cambiare umore,anzi.... << Chef, Dallas, è successo qualcosa? >>
<< Ragazzino ti rendi conto di che ore sono ? >> il cuoco non perde tempo, ma Dallas ha bisogno del suo ufficio, no di altri problemi.
<< Fila in cucina, Nelson, e dopo faremo i conti. Forza che ci sono due torte da preparare. >>
<< Certo, perchè non bastava la festa dell'anno, ma anche il compleanno dell'erede. >> dice il cuoco prendendo Nelson per le orecchie e trascinandolo in cucina. Dallas scuote la testa alla scena pensando che probabilmente non la finiranno mai di essere cane e gatto. Si sente anche in colpa per loro, infondo è vero: si sono concatenati i due eventi senza nemmeno farlo apposta: il compleanno della star e quello del piccolo Miles. A proposito di questo deve chiamare Gabriel per fargli comprare un regalo e mentre pensa questo, si volta verso il suo ufficio determinato a non farsi più disturbare almeno fino a quando non dovrà raggiungere i suoi amici in spiaggia.
Dall'altra parte dell'hotel, dove una piccola porta di esso si affaccia su un piccolo lembo di spiaggia riservata alla famiglia Moon, Ally è ferma sotto un lungo gazebo di ferro battutto con le braccia conserte ad osservare dritta davanti a sè.
<< Forse è meglio al centro. >> così Dez esegue gli ordini spostando lo striscione con su scritto "buon compleanno" giusto al centro del tavolo adornato di stuzzichini vari, pizzette, patatine, noccioline e bibite gassate.
Quest'anno ha preso in mano l'organizzazione di questa festa, per evitare che suo suocero la trasformasse in un galà noioso e totalmente inadeguato per un bambino di 10 anni, come quelle precedenti.
E' stato suo figlio a farle una richiesta precisa: << Mamma- le aveva detto - voglio solo giocare con i miei amici, divertirmi.... >> e se i primi anni non ha avuto la forza di opporsi, per la sua incpacità di organizzare nulla,quest'anno è stato del tutto diverso.
<< Sai una cosa, Dez, forse non avremmo dovuto mettere i palloncini in questo modo. >> esclama pensierosa guardando tutto intorno al perimetro del gazebo.
<< Non dici sul serio, vero? >> il rosso si fionda su una sdraio, con il viso dello stesso colore dei capelli e delle gocce di sudore ad imperlargli la fronte. Solo adesso si rende conto di quanto stia dando di matto, per ridurre il suo disponibile amico in questo stato. Certo, sarebbe tutto diverso se ci fosse suo marito a darle una mano, ma è in tour, dal momento che quell'audizione andò bene e lui adesso è conosciuto per l'intera federazione statunitense,spera che almeno oggi non faccia tardi.
Forse sono queste preoccupazioni a farle trovare mille difetti agli addobbi, al cibo e tutto il resto, ma che proprio vuole con tutte le sue orze che questa festa riesca bene. Deve riuscire.
<< Dez, mi dispiace ne sto aprofittando.. >> l'amico in risposta le dona un sorriso di comprensione, poi annuisce vigorosamente facendo soppiare entrambi in una risata liberatoria.
<< Perchè non ti vieni a sedere anche tu e non ti preoccupare i bambini non noteranno se qualcosa è fuori posto. >> cerca di rassicurarla.
Così chiude gli occhi tirando un sospiro di sollievo, l'aria afosa le entra nelle vene e anche se è in costume sente improvvisamente caldo.Dez ha ragione, deve calmarsi. Sta per sedersi accanto lui quando delle urla arrivano forti e chiare alle orecchie di entrambi. Si drizza di nuovo pietrificandosi per un secondo prima di volgere lo sguardo in spiaggia e vedere una scena, ormai conosciuta: due bambine, una bionda e l'altra rossa, alquanto arrabbiate, rincorrere due coetanei, l'uno biondo e l'altro dai cpelli neri. E' evidente che suo figlio Miles e il suo compare Josh ne hanno combinata un'altra, non le resta che intervenire. Si avvicina a loro con l'aria contrariata e a passo svelto, insieme a Dez.
<< Ehi, ehi, che diavolo sta succedendo qui? >> chiede severa, per poi fermarsi davanti a Miles, che nel vederla dipinge la solita aria innocente.
<< Mamma, Miles e Josh hanno bagnato il mio telo da mare e quello di Diletta con la sabbia. >> a rispondere è la bambina dai capelli biondi e lunghi, fermati da un cerchietto argentato e adesso aspetta con bracia conserte che lei faccia da giudice per poter prendere la sua vendetta.
<< E' vero ? >> a prendere la parola è Dez che pone questa domanda a suo figlio.
<< Sì, ma l'idea è stata di Trilly. >> si giustifica puntendo il dito nella direzione della bambina, e ricevendo un'occhiataccia dal piccolo Miles.
Terese Watson, chiamata da tutti affettuosamente Trilly, scuote la testa in segno di sconcerto, e senza batter ciglio afferma la sua colpa giustificandola con la voglia di divertirsi. La piccola Diletta si avvicina a sua figlia Soraya attendendo una reazione da parte dei grandi con occhi fermi e decisi, che le mettono quasi soggezione.
<< Ok, ascoltatemi bene: sarà meglio che vi calmiate voi due oppure niente festa. >> afferma Dez, rivolgedosi prima agli artefici della malefatta e poi ai sui suoi figli, mentre Ally ai suoi.
<< Adesso giocate con la palla o qualsiasi altra cosa che non dia fastidio agli altri. >> aggiunge, chiudendo la discussione, nonostante le protesta delle due bambine a cui proprio non va giù il fatto che quei due se la sono cavata con una ramanzina. Ally, sogghigna per poi voltarsi e andare a sedersi sotto l'ombrellone con il rosso.
<< Quando, arrivano gli altri, così potrò dormire un po'. >>
Dez sembra veramente stanco e forse è stato troppo chiedergli di darle una mano, ma lui può comprendere cosa significa dividersi tra lavoro e figli senza una costante presenza dell'atro genitore, perchè anche Trish, a causa del lavoro è costretta ad allontanarsi facendo piombare su di lui tutte le responsabilità.
<< Fai pure, li tengo a bada io. >>
Dalla sua posizione può tenere benissimo sott'occhio quei cinque che di certo non hanno dimenticato l'accaduto,anzi: Soraya lancia un'occhiata a Miles e gli mima un "me la pagherete", lui e Josh sbiancano per un attimo, poi quet'ultimo va a prendere le racchette. Il primo, invece, si avvicina piano alla piccola Trilly, parlano qualche istante e dopo aver visto spuntare un sorriso sulle labbra di Miles i due si prendono per mano e corrono verso gli altri.
Ally sorride a quel gesto tenero e sincero, sospetta ormai da qualche mese che suo figlio abbia una cotta per la bambina e quando ne parlò con gli altri, Paul quasi si strozzò. Disse che è ancora molto presto per pensare alla sua bambina in quel modo.
A proposito dei suoi migliori amici, sembra proprio che il controllo di Adèle stia andando per le lunghe se non sono ancora arrivati. Spera solo non ci siano complicazioni con la gravidanza, dal momento che quei due stanno provando da una vita ad avere il secondo figlio e non vorrebbe vedere di nuovo lo stesso sconforto che vide negl'occhi della sua migliore amica quando non riusciva ad avere Trilly.
<< Mamma mi aiuti? >> a richiamare la sua attenzione è la sua terzogenita, Esmeralda.
La bambina è con le piccole mani protese verso di lei con l'intento di farle aprire una penna chiusa in modo troppo forte per una bambina di sette anni e mezzo.
Lei è quella che più le somiglia sia caratterialmente, sia fisicamente. Gli stessi capelli castani corti e lisci, lineamenti fini, statura minuta e delle labbra sottili. Quasi tutto suo, eccetto gli occhi...
Fu la prima cosa che la colpirono il giorno in cui la tenne fra le braccia in sala parto, erano terribilmente familiari e chiari. E mentre gli altri continuavano a dirle che tutti i bamibini hanno gli occhi chiari, lei era certa che quella limpidezza, quel bagliore l'avrebbe accompagnata per la vita. Fu così che decise il suo nome, dal colre verde di quegli occhi identici a quelli di Andreij.
<< Dai a me, amore. >> apre la penna e poi la vede ritornare sulla sedia accanto alla sua per riprendere a leggere il libro di fiabe. Nemmeno la discussione dei suoi fratelli e dei suoi amici l'avevano distolta dal farlo, troppo presa o semplicemente troppo disinteressata.
Il corso delle sue riflessioni viene interrotto dalla serie di voci proveniente dalla porta, si gira per accertarsi che non siano altri clienti dell'hotel ad aver sbagliato tasto dell'ascensore e aver invaso la sua privacy, ma invece sono i suoi amici di ritorno dall'ospedale. Accanto a lei anche Dez si ridesta dal sonno e individuando sua moglie si alza insieme ad Ally per andare loro incontro.
Adèle è sorridente come sempre, sta parlando con Trish, che invece sembra sconvolta e quando individua Dez le pupille si dilatano e resta immobile. Alla sua reazione Paul sorride mettendo un braccio dietro la schiena di sua moglie.
<< Com'è andato il controllo ? >> chiede, anche se quei tre hanno qualcosa che non va.
<< Benissimo....sarete felici di sapere che è un maschietto. >> annuncia Adèle felice, prima di allungare il collo alla spiaggia per vedere sua figlia, che non tarda ad arrivare piano, insieme ad Esme.
<< Trish, ti senti bene ? >> in effetti la riccia sembra un po' sconvolta ed è normale che Dez sia preoccupato.
<< Sì... Dez devo dirti una cosa.... >> si ferma per un istante, guarda gli altri e poi anche lei cerca i suoi figli, che appena la riconoscono le corrono incontro.
<< Piano Josh e fammi salutare anche tua sorella. >> li ammonisce.
<< Bambini la mamma deve dirvi una cosa. >> a parlare è Paul che sorride mentre si abbassa all'altezza di Trilly e lasciarle un bacio sulla guancia.
<< Avrete un fratellino o una sorellina. >> lo dice così, di getto e senza espressione.
La notizia è del tutto inaspettata, soprattutto per Dez, che barcolla un po' prima di prendere Trish per la vita e farla volteggiare felice come una pasqua. Josh si unisce a loro, mentre Diletta li guardi impassibile, forse avranno qualche problema di gelosia da affrontare.
La situazione le suscita il ricordo di quando comunicò ad Austin della sua terza gravidanza anche'essa del tutto inaspettata, soprattutto perchè Soraya era nata solo da dieci mesi e Miles era piccolo, i due non avevano programmato un'altro figlio, ma fu un altro motivo da festeggiare ad ogni suo ritorno.
Guarda l'orologio per constatare che si sta facendo tardi e devono ancora preparare molte cose, tra cui agghindare il festeggiato, quindi, a malincuore, interrompe l'idillio e esorta tutti ad andare di sopra per prepararsi. Adèle naturalmente non potrebbe perdere l'occasione di torturare anche loro con i suoi trucchi e parrucchi, e se questo fa piacere a Soraya e Diletta, non è dello stesso avviso la piccola Trilly, mentre Esme accondiscende senza storie.
A questo punto restano lei e Dez a finire di sistemare la giostra gonfiabile, e il resto dei festoni, oppure no, infatti alcuni camerieri dell'hotel si presentano dicendo che sono stati mandati dal direttore per dare una mano alla signora Moon. Mille benedizioni al suo migliore amico.
Dopo aver dato le disposizioni su come deve essere sistemato il tutto, si precipita di sopra a dare una mano ad Adèle e Paul.
Esattamente dopo tre ore di caos, sono tutti pronti per festeggiare il piccolo Miles sul solarium della spiaggia privata adornata apposta per l'occasione. Ally però lancia sempre più spesso un'occhiata verso la porta in attesa che Austin arrivi. Oltre i loro amici, sono arrivati anche i loro genitori e alcuni invitati, ma di lui nemmeno l'ombra.
<< Avresti potuto almeno lasciare una bottiglia di schampagne per noi adulti. >> ecco suo suocero ad interrompere i suoi momenti di solitudine mentale. Da quando ha messo piede alla festa che la definisce dozzinale e banale per suo nipote. Continua a ripeterle che un Moon deve sempre avere il meglio ecc..... ormai non lo ascolta più, vorrebbe solo che la smettesse di seguirla anche perchè aumenta la possibilità di gettargli il vassoio in faccia.
<< Tesoro, tutto bene? >> come se l'avesse letto nel pensiero suo padre si avvicina a loro con Esmeralda stretta alla mano.
<< Diciamo che potrebbe andare meglio. >>
<< Certo, che potrebbe. >> si intromette Mike << se tua figlia mi avesse dato ascolto, sarebbe stato molto meglio. >>
Ally posa energicamente il vassoio sulla tavola stringendolo forte prima di tirare un lungo e profondo sopsiro, è arrivata al limite di sopportazione. Lo può notare anche Lester, ma tuttavia gli poggia una mano sulla spalla per assicurarle la sua presenza. In realtà è di un'altra presenza che le occorre.
<< Mamma, Miles vuole sapere quando arriva papà. >> si gira allo strattone datogli da sua figlia Soraya, che dà voce ai suoi pensieri.
Vorrebbe saperlo anche lei, ma deve tranquillizzare i suoi figli.
<< Presto >> a rispondere è Mike che alla vista della sua nipotina si illumina e ammorbidisce i lineamenti del viso. << Ci ha pensato il nonno. >>
Continua a dire qualcosa a sua figlia prendendole la mano, ma Ally non riesce a sentire perchè un rumore insolitamente forte di un aereo copre perfino la musica dello stereo e la luce del lieve del tramonto coperta da esso.
Alzano tutti il viso per vedere un aereo volare a bassissima quota sullo stabilimento e riconosce immediatamente la scritta "Million Air", sorride e stavolta felice, sollevata e terribilmente eccitata perchè nessuno sa cosa sta succedendo tranne lei e Mike.
<< E' arrivato papà! >> urla ai suoi tre figli che ricnonoscendo la sua voce le si avvicinano. Miles e Esme esultano felici, mentre Soraya accenna solo ad un sorriso nella sua postura elegante e fiera.
<< Sei stato tu, nonno, a riporatre papà ? >> Mike guarda la nipote e annuisce, poi rivolge uno sguardo ad Ally, che non può fare a meno di ringraziarlo.
Dopo solo pochi minuti Austin esce dalla porta. Viene accolto da un caloroso abbraccio da parte di tutti i suoi figli ecco perchè barcolla rischiando di cadere, porge a tutti e tre dei doni, anche se è il compleanno del loro primogenito. Poi si alza guardandosi intorno. La cerca .
Sta salutando tutti quelli che gli vanno incntro,ma in fretta perchè deve riabbracciare lei.
Ally sorride, è felice di rivederlo, ma non si muove da dov'è: sulla spiaggia un po' in disparte ( una piccola punizione per averla lasciata sola in questi due mesi).
<< Quello sconsiderato mi ha chiamato ieri dicendo che c'era uno sciopero e non sapeva a che ora sarebbe tornato; menomale che abbiamo un aereo altrimenti avrebbe rovinato il compleanno a mio nipote. >> stavolta Ally guarda suo suocero senza rimprovero, anzi è stupita del fatto che Austin non gliel'abbia detto, ma adesso poco importa.
Lo guarda e lui guarda lei. Caffè contro miele.
I capelli ribelli di Austin ricadono sulla sua fronte, i lineamenti più maturi, le labbra carnose e le mani possenti le si avvicinano e la afferrano in un abbraccio. I brividi si propagano copiosi in ogni parte del corpo che si abbandona totalemente a lui. Si sorridono senza mai staccare il contatto visivo, poi le loro bocche si ricongiungono. Stanno trovando l'uno la metà dell'altro.
Anche l'abbraccio si fa più forte e il mondo sembra scomparire nemmeno una loro canzone alla radio sembra scalfire quel momento di totale dolcezza e amore. Tutto tranne i loro figli che richiamano l'attenzione del padre, così si staccano malvolentieri e incrociano di nuovo i loro sguardi. << Mi sei mancata, signora Moon. >> le sussurra piano con la sua voce calda a cui rabbrividisce ancora una volta e sorride. << E tu sei mancato a me,caro marito. >> risponde provocatoria , passandogli una mano tra i capelli biondi, ma sono costretti a staccarsi completamente quando Miles protesta per l'ennesima volta.
<< Papà i miei amici vorrebbero conoscerti. >>
Austin prende il loro primogenito per mano facendosi condurre dagli altri bambini, senza smettere di guardarla.
La festa prosegue in un susseguirsi di risate urli schiamazzi, canzoni, balli, discorsi ecc..
La famiglia Moon trova la pace solo dopo aver salutato i nonni, restando da soli.
Austin si avvicina ad Ally e l'abbraccia da dietro inalando il profumo meraviglioso dei suoi capelli, la sente abbandonarsi completamente e poi la gira verso di sè per regalarle un altro meraviglioso bacio che sugella un'ardente promessa.
<< A volte faccio ancora fatica a crederci. >> esorta, accarezzandole il viso mentre la tiene stretta a sè, nonostante le tre gravidanze , il corpo di Ally è sempre sinuoso e lei bella da morire.
<< Cosa? >>
<< Ho tutto, Ally: una famiglia, una carriera....insomma le cose che amo di più nella vita. TE, la musica e i nostri figli. >> si rende conto di come tutte quelle cose siano preziose ecco perchè richiama i suoi figli invitandoli ad unirsi a loro in quell'abbraccio dove la mano di Ally incontra la sua in una sorta di cerchio. Il cerchio della loro vita.
Grazie a tutti per aver seguito le vicende di A&A!
Un bacio,
William S.
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Tu e la Musica!
RomanceSe Austin non fosse entrato nel negozio di Ally, e fosse diventato un uomo potente a capo dell'azienda di famiglia??? E Se, ancora, Ally non avesse superato la paura? Questa storia vede i nostri protagonisti all'età rispettivamente di 25 e 23 anni s...