Scorgevo l'insenatura in lontananza, eravamo quasi arrivati a Kotor. Era passato il primo giorno e il sole cocente m'aveva abbrustolito la pelle. Quei terremoti di bambini m'avevano devastato. Potevano anche esserci bimbe carine e rispettose, ma quei smorfiosetti viziati che si divertivano a fare dispetti li avrei affogati in piscina se solo avessi potuto averne la possibilità. Dopo il tramonto, poi, che preannunciava la mia pausa e la cena con mamma e papà per quei mocciosetti, m'ero immersa in una doccia tiepida e, impomatata di doposole, m'ero preparata per lo spettacolo delle marionette con il compito di tener attenti gli instancabili bambini che alle dieci di sera scalpitavano ancora chiedendo nuovi giochi, mentre io già dormivo in piedi, distrutta. Il primo giorno si poteva classificare come un: "Oddio, muoio!"
Non era stata proprio una bella idea la mia, mi ci dovevo abituare a quei ritmi tremendi e oggi ero pure di malumore perché non avrei potuto scendere dalla nave.
La baia era conosciuta come il fiordo del mediterraneo per l'impressionante assomiglianza con i fiordi norvegesi, con le sue montagne alte quasi duemila metri a picco sul mare. Le intravedevo a distanza e già sentivo l'euforia del viaggiatore pronto all'escursione.
"Dovete fare costa la vostra casa, poiché non c'è vita senza acqua. Nella montagna non c'è né porto per un vaso, né stalla per un cavallo"
Si narra che la fata greca Alkima sia tuttora protettrice della baia di Kotor e che risiedesse sul promontorio che controlla la costa. Un tempo apparve agli abitanti intenti a costruire il villaggio in montagna consigliando loro di ergere le proprie case lungo la costa, da sempre luogo di scambi mercantili. Ecco perché ancora oggi Alkima è ricordata con affetto dalla cittadinanza.
Oggi Kotor è detta il fiordo del mediterraneo, anche se qualcuno la paragona ad un canyon su un grande fiume. La straordinaria bellezza del luogo lascia incantato fortunatamente non ancora un turismo di massa e sono solo veri amanti della Natura e delle meraviglie nascoste della Terra il pubblico per questa insenatura sulla costa del Montenegro, l'unica forse che permette un tuffo nel mare blu del Mediterraneo la mattina e una scalata faticosa verso le vette del monte Lovcen le cui scogliere finiscono a picco sul mare.
Ero arrabbiata. Il testo era banale e poco incisivo. Dalla nave potevo solo guardare la città dall'angolazione che si osserva da qualsiasi immagine sul web. Mancanza d'esperienza è anche impossibilità di scrivere dettagli per incuriosire il lettore e farlo tornare nel mio sito, accidenti! Avrei voluto scendere e fare un giro nel borghetto dalle vie impervie e percorrere la scalinata che porta alla cattedrale e invece mi avevano affidato le pulizie della sala giochi. Cinque bambini sarebbero rimasti a bordo mentre i genitori avevano scelto il tour organizzato. Ma vuoi mettere scendere senza saper dove andare e girare alla scoperta di angoli nascosti cercando punti di vista diversi per rendere unico il messaggio da lasciare allo spettatore?
Sabrina era la mia responsabile. Capelli arruffati di un color miele indefinibile mescolati a qualche ciuffo di paglia bagnata, sguardo da esaurita, senza un filo di trucco per nascondere le occhiaie che ai suoi quasi quarant'anni avevano fatto la loro prima comparsa. Eppure erano belli i suoi occhi, avrei voluto averceli io così, invece di un marron color terra insecchita. L'azzurro dei suoi occhi era talmente chiaro da lasciarti impietrita dal suo sguardo di ghiaccio. Mai un sorriso: le labbra avevano preso la brutta piega all'ingiù di chi ha dimenticato di ridere nella vita. Come fai a vivere senza un sorriso? Come fai a passare le giornate senza un video idiota o il suono di un bambino che ride?
A volte resto così, stupita davanti a gente potenzialmente bellissima che non si valorizza. Sicuramente un motivo c'era: non si voleva bene e faceva questo lavoro per lo stipendio senza metterci un minimo di cuore. Non che io ora fossi tanto diversa, ma cercavo comunque di attutire il colpo della durezza della giornata concentrando il pensiero sulla fortuna di scoprir città nuove che avrebbero incrementato le mie conoscenze per il progetto e mancava qualche mese a quella partenza che nella mia testa sarebbe stata la mia svolta.
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Viaggio in Cina (anche se non ci sono mai stata)
ChickLitJessica ha un grande sogno: diventare una travel blogger di successo. Ma, si sa, i grandi sogni non si realizzano solo con le speranze e le buone intenzioni. Bisogna tirarsi su le maniche e Jessica decide perciò di imbarcarsi su una nave da crociera...