Nel mezzo della marmaglia della piazza, Nwara si diresse verso il ragazzo con la camicia blu. «Vuoi un regalo?» Gli mostrò il braccialetto dai colori dell'arcobaleno.
Il ragazzo alzò le sopracciglia. Gli occhi verdi la scrutarono dall'alto.
Forse le avrebbe dato qualche monetina, anche quelle scure e piccole sarebbero andate bene. "Ha un volto gentile."
«Ragazzina...» La bocca si spiegò in un sorriso «Mi sa proprio che non ho moneta.»
"Maledetto." Era uno di quelli che sapeva già come funzionava il trucco del regalo.
Il furbacchione si voltò «Marta, vieni qua un attimo.»
Una vecchia si avvicinò a loro con una macchina fotografica in mano. "Che strana..." Aveva i capelli grigi tipici degli anziani, ma i lineamenti del viso erano giovani come quelli del ragazzo.
«Oddio! Ma quanti anni hai?» La voce della non-vecchia era squillante. «Adesso andiamo dalla polizia.» Le porse una mano.
Nwara si girò di scatto e corse, corse ancora, tra un labirinto fatto di pantaloni, finché non raggiunse il portico. Ma perché in così tanti volevano portarla dalla polizia? Non ci sarebbero riusciti, le sue gambe non l'avrebbero mai tradita. "Il Capo di Braccialetti si arrabbia molto se io vado dalla polizia."
La raggiunse il profumo della vaniglia e di pasta frolla. Lo stomaco di Nwara gorgogliò. "Se anche in questa città ci sono uomini gentili, mi regaleranno qualcosina."
Entrò nella pasticceria e si fiondò sul vetro liscio con la bocca spalancata: fette di torta al cioccolato, pasticcini con ciliege sopra, bomboloni che sembravano sul punto di scoppiare. Il fiato di Nwara si condensò sulla vetrina delle leccornie.
«E ti levi da lì!»
Nwara balzò all'indietro. Il pacioccone che aveva urlato la stava squadrando. Tanto erano gonfie, le sue guance dovevano essere ripiene di crema. Se fosse stato un uomo gentile e Nwara glielo avesse chiesto, magari gliene avrebbe offerto un assaggio. «Mi dai qualcosa da mangiare?»
«Ma se non c'hai un euro, n**raccia. Vattene!» {Censurato perché non volevo scappasse allo Scriba su Twitch <2+1}
Che esplodesse, così ci sarebbe stata crema pasticcera da tutte le parti. "Non è un uomo gentile." Almeno non voleva portarla dalla polizia. Nwarà uscì dal negozio con lo stomaco che urlava. "A Napoli nessuno mi trattava così."
«Scusa, bambina...» era una voce nasale dietro di lei. «Mi sono permesso di prenderti questo.»
Nwara si voltò: due mani aperte reggevano un pasticcino a forma di cigno. Lei lo agguantò e se lo mise in bocca tutto intero. I denti calarono e una sostanza dolce e cremosa si sparse per la bocca.
«Grazie...» Nwara aveva ancora la crema in bocca.
Il naso dell'uomo gentile era pieno di peli. «Vorrei comprare un braccialetto.»
«Tu sei un uomo gentilissimo.» Nwara si sfilò lo zaino dalle spalle e aprì la cerniera. Pescò una manciata di braccialetti. «Scegli quello che preferisci.»
«Li compro tutti.»
"Spiritoso" nessuno avrebbe mai comprato tutti i braccialetti. «Quanti soldi hai? Sei ricco?»
«Ho un po' di soldi. Ma non qui» si diede un colpetto alla tempia con le dita. «Sono nella cassaforte al sicuro.»
«Dov'è la cassaforte?»
«A casa mia. Devo andare a prendere i soldi, mi aspetterai qui?»
Nwara non si sarebbe fatta fregare. «No, voglio venire.»
«Allora andiamo.» Un sorriso attraversò il volto dell'uomo gentile.