Capitolo 14

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Fabio la cercò il giorno seguente e si scusò per la sua reazione, le disse che era stato colto di sorpresa e che aveva reagito male.

Timothy gli credete in un istante.

"Lo sapevo che Luca Carboni funzionava, lo sapevo" pensava mentre si preparava per l'appuntamento con Fabio.

Pensava che lui le avrebbe dato la risposta che aspettava, se le avesse voluto dire di no le avrebbe scritto un'e-mail, non si sarebbe certo

presentato di persona a casa sua, non era nel suo stile.

Sarebbero andati a vivere insieme e tutti i suoi sogni si sarebbero finalmente realizzati, aveva quasi voglia di cantare.

Fabio era l'unica cosa che voleva nella sua vita, lo considerava come un risarcimento danni che il destino le doveva per tutta la sofferenza che aveva patito in vita sua.

Era questo desiderio di risarcimento che le impediva di guardare il suo fidanzato con obiettività, lui doveva essere così perchè quello era ciò che lei si meritava, possibilità diverse non le poteva prendere neanche in considerazione.

Quando aprì la porta, gli buttò le braccia al collo, lui la strinse, la baciò teneramente, la spinse con gentilezza sul divano e fece l'amore con lei.

"Niente da dichiarare?" lei gli sorrise con dolcezza e fece di no con la testa, poi rimase a fissarlo, aspettava.

Fabio si mise seduto sul divano e cominciò a rivestirsi, lei lo osservava incredula.

"Devo scappare, ho un lavoro importantissimo da finire" e le accarezzò il viso.

Timothy non capiva, perché le cose non stavano andando come pensava?

"Sono contento che abbiamo chiarito, la reazione dell'altro giorno è stata da folli, io voglio vivere con te".

Suono di campane, Timothy sentiva il suono delle campane, gli sorrise e lo strinse a se.

"Tra quattro giorni è il tuo compleanno, voglio organizzare una festa e dirlo a tutti in quell'occasione, perché per me è un passo importante, io ti voglio con me per tutta la vita".

Timothy ormai non capiva più niente, erano le parole che attendeva da sempre, quelle per le quali aveva pregato e sospirato ogni notte, accompagnò Fabio alla porta e lo salutò con un bacio.

Appena salito in macchina Fabio diede una manata al volante.

"Vedrai che bella festa avrai Timothy" pensò mentre metteva in moto la macchina.

Era andato da lei per dirle che potevano continuare a vedersi, ma che vivere insieme non era possibile, sapeva che se gli avesse presentato bene la proposta non gli avrebbe detto di no, Timothy faceva sempre quello che voleva lui.

La foto appesa sul divano aveva fatto cambiare i suoi piani. Lei sorridente che faceva le boccacce insieme con Niccolò era una cosa che non poteva tollerare.

Lo sapeva che era solo un amico, Timothy non l'avrebbe mai tradito, ma l'idea che ci fosse una persona con cui lei si consultasse per ogni cosa non poteva mandarla giù.

Chissà cosa dicevano di lui, chissà quante risate si erano fatte alle sue spalle.

Quella sera Fabio decise che la vita da non protagonista non lo soddisfaceva più, voleva almeno una volta il centro del palcoscenico e c'era una presenza di troppo.

Aveva atteso invano di sentire il rumore della caduta di Timothy, ma lei non solo aveva mantenuto la sua posizione, era riuscita addirittura a migliorarla conquistando nuove amicizie e vincendo le sue ridicole sfide con il dirigente.

Volevo chiamarmi AnnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora