Capitolo 11

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Mancavano circa 2 ore all'arrivo di Nelson e Cesare tentò in tutti i modi di distrarsi e soprattutto di calmarsi. Pulì a fondo tutta casa, sistemò una coperta sul divano, aprì Netflix sulla TV, chiamò il sushi e ordinò tutti i piatti preferiti di Nelson. 

Non sapendo dove preferisse mangiare l'altro apparecchiò sia nel tavolo della cucina, sia nel tavolino del salotto così da mangiare durante il film. Accese una candela, e dopo tutto questo si fece una bella doccia.

Riuscì a farsi paranoie anche sull'outfit. In ultima analisi prese una magliettina bianca attillata in modo da mettere in risalto i muscoli, un jeans e le sue vans gialle. Aprì al fattorino del sushi e aspettò.

Non appena suonò il campanello entrò in agitazione. Si sistemò i capelli e mentre Nelson saliva le scale gli arrivò un messaggio:

Dario:<Rilassati.>

E così fece. Salutò Nelson con un bacio sulla guancia e lo lasciò entrare. 

"Come mai così ordinato? E' una novità?" chiese Nelson stranito dalla casa perfettamente sistemata.

"Ti fanno paura i cambiamenti?" rispose l'altro con un po' di malizia.

"Assolutamente no." concluse Nelson.

Alla fine optarono per mangiare in cucina chiacchierando tra loro. 

"Certo che i miei gusti li sai proprio bene eh, hai preso i miei piatti preferiti!"

"Beh in realtà è una coincidenza, ho preso ciò che piaceva a me. Abbiamo gli stessi gusti su tutto, lo sai."

"Direi che non abbiamo gli stessi gusti proprio su tutto eh!" e dicendo questo Nelson gli fece un occhiolino e un sorriso.

"Questo lo dici tu." rispose Cesare ricambiando il sorriso e l'occhiolino.

Nelson sentì le sue guance bruciare. Iniziò addirittura a sudare. Cosa voleva dire quella frase? Gli piacevano i ragazzi? Non capì. Cercò di mantenere la calma nonostante la sua mente stesse viaggiando altrove. 

Entrambi imbarazzati appena finirono il sushi si alzarono e andarono a scegliere un film. Optarono per guardare un film di Superman.

Per tutto il film Cesare si ricordò le parole di Dario, e decise di fare quello che avrebbe fatto con una ragazza. 

"Hai freddo? Se vuoi c'è la coperta." gli chiese.

"Si grazie Cesi, effettivamente un po' di freddino c'è. Hai un altro cuscino per caso?"

"Non c'è bisogno del cuscino" e dicendo questa frase cinse il braccio intorno alle spalle di Nelson e lo fece appoggiare sul suo petto, sperando che non sentisse la sua tachicardia.

L'altro la sentì invece, e sentì anche la sua di tachicardia. Pensò addirittura di morire ad un certo punto da quanto il cuore battesse veloce. Sperava di aver capito bene le intenzioni di Cesare, il ragazzo grande e grosso che sempre lo aveva protetto e che adesso gli offriva il suo petto per appoggiarsi.

Guardando Superman non potè far a meno di dirgli:

"Cesi, per me tu sei un po' come lui sai?"

"Non ti conviene vedi, anche Superman ha le sue debolezze." rispose Cesare.

"Fammi un esempio."

"Beh è semplice in realtà. Tu sei la Kriptonite ed io uno stupido Clark Kent."

Dopo quella frase Nelson non capì più nulla. Lo guardò intensamente negli occhi per cercare di capire se nascondesse dell'ironia in quella frase. 

"Ti conosco vedi, e no, non ero ironico... Però tranquillo, capirei perfettamente nel caso in cui tu non dovess-" ma non riuscì a finire la frase per via di un bacio di Nelson.

Si baciarono con foga, come se aspettassero questo da anni. Per la prima volta si sentivano completi, si sentivano al posto giusto e con la persona giusta. 

***********

Si svegliò l'indomani prima Nelson, si girò e vide Cesare al suo fianco semi nudo che ancora dormiva beatamente. Cucinò la colazione e chiamò immediatamente Nicolas.

"Pronto Nels?" rispose 

"Bic, mantieni un segreto per me?" chiese Nelson.

"Certo, dimmi tutto."

"Ho dormito da Cesare stanotte, ieri ci siamo baciati e beh... non solo."

"Congratulazioni! Sono così felice per voi." rispose Nic al settimo cielo.

"Aspetta, non sei nemmeno un po' sorpreso?"

"Nels, penso che solo tu e Cesare non vi eravate ancora accorti di ciò che c'era tra voi."

E dicendo questo lo salutò.

Nels rimase seduto al tavolo della cucina pensando alla serata ancora trascorsa. Istintivamente iniziò a scrivere una canzone e arrivati al ritornello gli venne in mente la frase della sera prima detta da Cesare:"Ma anche Superman ha le sue debolezze, tu sei la Kriptonite ed io uno stupido Clark Kent"

Una volta sveglio, Cesare raggiunse Nelson in cucina. Avrebbe voluto baciarlo ma prima voleva capire se si fosse pentito della serata appena trascorsa. Restò in piedi sulla porta della cucina a guardarlo da dietro, cercando di capire qualcosa dai suoi movimenti.

"Ti conosco anche io, e no, non sono pentito proprio di nulla." dicendo questo Nelson si girò e aspettò il suo bacio con ansia.

Entrambi facendo colazione pensavano soltanto ad una cosa, cosa erano? Fidanzati? Scopamici? Amici che hanno commesso un errore per una notte? Amici e basta?

Cesare cercò di affrontare il discorso di petto.

"Ma noi, cioè io e tu, adesso c-cosa siamo?"

"Tutto ciò che vogliamo essere." rispose Nelson.

"Vuoi essere il mio ragazzo allora?" chiese Cesare arrossendo.

"Ho passato troppo tempo a far in modo di aver bisogno di te per farmi notare, e per troppo tempo ti ho guardato da lontano cercando di immaginarmi come sarebbe stato il mondo insieme a te. Quindi certo che voglio esserlo." 

Dopo questa frase iniziarono a baciarsi nuovamente, con nessuna intenzione di smettere. 

Lasciarsi prendere la mano (Space Valley)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora