IL LAGO GHIACCIATO

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Tratto da una storia realmente accaduta. 

Lascia che prima di raccontarti questa avventura, ti dica chi sono, io mi chiamo Maurizio, da qualche tempo ho scoperto la passione per la scrittura creativa, perché credo liberi la mente da pensieri che rallentano il nostro vivere quotidiano. 

Sono solito raccontare nei miei articoli, fatti realmente accaduti nella mia vita, questo mi rende libero, credo inoltre che la condivisione di emozioni e fatti avvenuti realmente, possano aiutare anche il lettore a guardarsi dentro, facendo in qualche modo chiarezza sulla sua esistenza. 

Detto questo, ti lascio a questa mia storia, realmente accaduta nell'inverno del 1987, quando una giornata di gioco ed allegria, si stava per trasformare in una tragedia, buona lettura e grazie per il tempo che ti sei dedicato. 

Correva l'anno 1987, a quell'epoca avevo 10 anni, mi ricordo la cosa più bella che ci potesse essere, dopo una noiosa giornata sui banchi della scuola elementare di Turriaco, era uscire il pomeriggio all'aria aperta, non importava se faceva caldo, freddo, pioggia, neve o quant'altro, io e miei amici, scappavamo fuori, all'aria aperta, alla scoperta di nuovi posti, di nuove avventure. 

Fu così, che quel venerdì pomeriggio di quel dicembre del 1987, io, Luca, Andrea, Samuel, Gabriele, Stefano e Raffaele, ci trovammo in piazzetta a Turriaco, con le nostre biciclette, abbigliamento da avventura, e spirito intraprendente. 

Come al solito, stavamo li, appoggiati alle nostre bici, ognuno proponeva la sua idea, argomentando il motivo di quella scelta, io, invece, ero quello che ascoltava, pronto a partire in qualunque cosa divertente ci fosse, Andrea e Raffaele erano quelli più leader, spesso il gruppo andava dietro le loro scelte, divertenti, entusiasmanti, a volte folli. 

Così, dopo una lunga consultazione, ci siamo messi in marcia, pedalando verso quella che sarebbe stata un'avventura diversa dal solito, ma in fondo, oggi a ricordarla, è stata davvero uno spasso. 

Mi ricordo che faceva tanto freddo, eravamo in pieno dicembre, sopra le nostre teste nuvoli grigi da neve, le strade sui lati ghiacciate, pochissime persone camminavano per le strade, in quell'epoca poi il traffico era molto ridotto, specialmente per un paesino di campagna come Turriaco. 

I 7 amici, però, non si fermavano per così poco, pedalando, ridendo e scherzando, andavamo spediti verso il parco naturale dell'isonzo, quale luogo migliore, per poter correre liberamente, lasciare la mente libera all'immaginazione, con il fatto che la scuola ricominciava lunedì, ancora meglio. 

Eravamo belli carichi, di idee, volevamo esplorare una parte del parco dell'isonzo, dove c'era un laghetto artificiale, fatto appositamente per la pesca, ma che d'inverno era chiuso, oltre che ad essere completamente gelato. 

Andrea tirò fuori l'idea di camminarci sopra e perché no, se reggeva pattinarci pure, sai che spasso sarebbe stato? 

Così, mentre pedalavamo sulle stradine di giaia del fiume, ci divertivamo a impennare, saltare, e qualsiasi altra cazzata ci venisse in mente, ma con un obbiettivo ben fisso… Il Lago…

Era così ben stampato nella nostra mente, che nemmeno ci accorgemmo di tutta la strada fatta per arrivarci, ma in fondo quando ti diverti, chi ci pensa proprio, il bello è proprio quello, quando ti diverti tutto scorre senza che tu nemmeno te ne renda conto, ma in te restano i bellissimi ricordi di quei momenti. 

Fatto sì, che arriviamo lì , davanti a quell' enorme cancello, a quel infinita rete di recinzione, che ci divideva dalla nostra avventura. 

Raffaele, l'intraprendente, aveva già una soluzione sottomano, aveva visto sull'altro lato del lago, un buco nella recinzione, piccolo, non potevamo portare dentro le bici, ma noi saremmo entrati. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 12, 2020 ⏰

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