𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐈𝐈𝐈. 𝐀 𝐜𝐢𝐚𝐬𝐜𝐮𝐧 𝐬𝐨𝐫𝐭𝐢𝐥𝐞𝐠𝐢𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞

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Da ciò che Tristan potè dedurre osservando per un breve istante l'orologio da taschino d'oro che aveva trovato insieme al nuovo completo fornitogli da Hume per volere di re Caliban, erano le sette di sera in punto quando bussarono alla porta della...

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Da ciò che Tristan potè dedurre osservando per un breve istante l'orologio da taschino d'oro che aveva trovato insieme al nuovo completo fornitogli da Hume per volere di re Caliban, erano le sette di sera in punto quando bussarono alla porta della sua lussuosa cabina.

L'arredamento non era esattamente come quello cui era sempre stato abituato ad Alerath. A Krygan, a quanto pareva, vigevano di più i colori sobri, a volte scuri, altre volte invece pallidi e sbiaditi, non le tinte accese e sprizzanti di vita che tanto andavano di moda a Vehelar.

Sulla nave che fra due settimane lo avrebbe condotto dal principe Angor si trovavano dei domestici e una delle cameriere lo aveva aiutato a cambiarsi d'abito dopo avergli preparato un bagno caldo e ristoratore. Quel viaggio si stava rivelando più lungo e complicato di quanto mai avrebbe potuto immaginare.

Andò ad aprire e vide sempre la stessa domestica con in mano un vassoio con pietanze tenute al caldo da appositi coperti d'argento. Doveva ammettere di avere una gran fame. Fece entrare la donna e lei adagiò tutto su un piccolo tavolo di legno e rotondo, poi si congedò con una rispettosa riverenza.
Il principe si sedé e con sguardo speranzoso sollevò uno dei tre coperchi. Ciò che vide, tuttavia, lo ricolmò di orrore e gli fece passare la fame: sul prezioso piatto vi era un fumante e dorato volatile arrostito a puntino. Giaceva su un letto di salsa scura e dal sentore balsamico. L'uccello era piccolo e Tristan non aveva idea di cosa fosse stato in vita, ma era sicuro di non voler dare neppure un morso a quella povera e malcapitata creatura. Con stizza rimise a posto il coperchio e ritentò con il coperto lì a fianco: lo accolse una fumante zuppa dall'odore invitante e l'aspetto molto più rassicurante. Fece per prendere in mano il piatto concavo, ma si fermò vedendo che sul vassoio vi erano degli strani aggeggi scintillanti. Uno di essi somigliava a un forcone da agricoltore, l'altro era senza dubbio affilato, il terzo sembrava fatto apposta per creare delle buche .

Che avrebbe dovuto farci, esattamente? Ficcare il forcone in miniatura nell'occhio di chi gli stava antipatico? Tirare di scherma con il piccolo pugnale dalla forma strana? Scavare una trincea con quell'altro trabiccolo?

Si strinse nelle spalle e li ignorò. Soffiò sulla zuppa, pose le labbra sul bordo della scodella d'argento e diede un sorso. Era calda, squisita, scivolava in gola alla perfezione e gli procurò un piacevole tepore in tutto il corpo. Sapeva di verdure e aveva un sapore delicato. Ciononostante, lui era abituato a sapori più decisi e all'inconfondibile aroma delle spezie che venivano usate quasi sempre nella cucina di Alerath.

Terminò a piccoli sorsi la zuppa e poi passò alla terza e ultima pietanza che consisteva in un piatto ricolmo di frutta d'ogni tipo: arance, melograni, mandarini, mele e pompelmi. Al centro di essi, sistemati a regola d'arte, frutta secca e candita, persino qualche castagna arrostita e ancora calda. Tristan decise di rifarsi il palato scegliendo un po' di tutto e mangiò per prima cosa le castagne, così da non farle raffreddare troppo. Lasciò per ultima la frutta secca, indugiando soprattutto su alcuni pezzi di melone candito e dal sapore delicato. Accompagnò il tutto con qualche sorso di vino, benché esso avesse un sapore meno dolce e speziato e assai più acre e prepotente. Non era neppure abituato molto al vino in sé per sé e poche volte i suoi genitori gli avevano concesso di berne un paio di sorsi, dicendo che era una bevanda che poteva essere consumata sul serio solo da chi aveva raggiunto l'età adulta.

𝐇𝐚𝐧𝐝𝐬𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐞𝐚𝐬𝐭 [𝐓𝐰𝐢𝐬𝐭𝐞𝐝 𝐑𝐞𝐚𝐥𝐦𝐬 𝟏#]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora