L'ombra che ci unisce

Capitolo 5: sfortuna nera

Mi alzo e inizio a dirigermi verso il letto, ma un fascio di luce proveniente dalla finestra mi fa notare che ormai è mattina, sfortunatamente mi dovevo preparare per la scuola, mentre penso a questo la sveglia sul comodino inizia a suonare, la spengo in fretta e mi dirigo in bagno per darmi una rinfrescata.

Una ventina di minuti dopo ero vestito e pronto per tornare all'inferno con lo zaino in spalla, salgo sul bus e continuo a pensare a quanto vorrei rivedere quegli occhi, speravo che la giornata finisse in fretta e per la prima volta nella mia vita non vedevo l'ora di andare a dormire.

Essendo lievemente in ritardo riesco a non incrociare nessuno, arrivo proprio al suono della campanella e corro in classe.

Oggi sono abbastanza fortunato e riesco a evitare le cheerleader durante la pausa rifugiandomi nel ripostiglio delle scope, durante l'ultima lezione batto il piede sul pavimento innervosito, il pensiero di quello sguardo era marchiato a fuoco nella mia mente.

Quando suona l'ultima campana corro fuori dalla classe guardando davanti a me, questo non mi fa accorgere che una delle seguaci di Clare aveva allungato la gamba per farmi lo sgambetto, cado a faccia in giù spaccandomi il labbro, mi rialzo abbastanza confuso, con loro che ridono come galline, sbuffo lievemente ma loro non sembrano gradire e iniziano a prendermi a calci, smettono dopo una decina di minuti ma riesco a alzarmi solo mezz'ora dopo.

Controllo il telefono e noto un messaggio dalla farmacia che frequentavo di solito, mi informano che erano arrivati i sonniferi che avevo ordinato, sorrido lievemente e con passo svelto ma un po' zoppicante mi dirigo lì.

In poco tempo arrivo, si stava facendo già sera e il crepuscolo bagnava il mondo con la sua luce rosea, mentre sto ritirando le medicine sento uno strano click e vedo il ragazzo davanti a me sbiancare, mentre mi sto girando sento un urlo.

-TUTTI A TERRA!! QUESTA È UNA RAPINA!!-