Mi fa sempre piacere scoprire cose nuove e la mia ignoranza, mi serve da stimolo ! Per me oscure le origini dell'aforisma che leggendo il tuo post con attenzione arrivano fino alla sorgente, dove troviamo personaggi del calibro di Platone, Seneca ed Epicuro, e di chissà chi altro. Nomi altisonanti e di sicuro grandi traghettatori ai quali dovrò certamente dedicare migliore attenzione e studio . Ma forse , ti starai chiedendo perchè li definisco :
" Grandi traghettatori" piuttosto che grandi maestri, filosofi e menti eccelse, o addirittura santi . Ebbene, c'è di mezzo la solita zattera che mi piace usare come strumento visivo, quando mi riferisco alla nostra crescita spirituale.
Mi vedo spesso sulla riva di un fiume con la mia zatterina un po' scalcinata che a fatica prende l'acqua e galleggia, magari rischierò di affondare appena ci salirò ma devo assolutamente attraversarlo, devo scoprire finalmente cosa c'è sull'altra sponda che mi attira tanto; Così mi decido, alzo lo sguardo per vedere meglio e quasi sull'altra riva, ma non riesco a capire bene se sono già attraccati perché sono troppo distante , scorgo tre zatteroni enormi con a bordo una singola persona. Riesco a sentire chiaramente le voci acclamanti i loro nomi provenire dall'argine lontano e quasi non credo alle mie orecchie: sono quelli di Platone , di Socrate e di Epicuro ! Mi concentro nel grande vociare e vedo altri zatteroni poco distanti, mentre sento distintamente altri nomi chiamati a gran voce; Sono quelli di Francesco, di Chiara e di Madre Teresa, ma anche quelli di Pio e di Bapu, che posso percepire più nitidamente. Non mi sono ancora ripreso dall'emozione per questa scena tanto insolita quanto surreale, che la voce di un timoniere di un'altra zatterina poco più avanti della mia , mi invita con grande dolcezza a prendere l'acqua dicendomi: "Non esitare più a lungo e cerca di non fissare la forte corrente del fiume". Ma sono quasi sopraffato dall'emozione e mi sembra di non riuscire più a muovermi . L'acqua ormai supera le mie ginocchia e la corrente vorrebbe trascinarmi via. Non sono certo di essere pronto per la traversata, forse ho solo bisogno di altre prove o altre rassicurazioni e allora mi guardo indietro indeciso , vedo molte altre persone che con le loro piccole imbarcazioni si avvicinano all'argine ed intanto mi chiedo, quasi consolandomi, come sia possibile che alcune zatterine siano ancora più piccole della mia. Alcune non sembrano nemmeno imbarcazioni , assomigliano di più a salvagente dalla forma più strana che a fatica terranno l'acqua per la forte corrente . Il sottile orgoglio di aver fatto meglio di loro , si trasforma subito in ansia. " Come faranno ad attraversare con quei miseri salvagente ?", mi chiedo e domando subito , cercando di essere il più gentile e calmo possibile, ad una ragazza dietro di me ancora ferma sulla riva . Ma non ricevo alcuna risposta , forse non mi ha sentito o non ha capito, solo un sorriso che contraccambio. Non ho molto tempo per riflettere perchè la stessa voce di poco prima, se possibile ancora più dolcemente mi invita a partire di nuovo dicendomi : " Non avere paura". Poi aggiunge nel modo più naturale possibile , che lui ha già visto questi grandi zatteroni fare la spola tra una riva e l'altra del grande fiume, in un continuo prodigarsi per aiutare i nuovi arrivati. In quel preciso istante la corrente del fiume sembra rallentare fino quasi a fermarsi, percepisco lo sguardo amorevole di tutti i presenti , ho la certezza che tutti stiano tifando per me e non ho più dubbi (che magnifica sensazione ) quando un' energia mai sentita prima mi attraversa all'improvviso e quasi senza sforzo mi ritrovo sulla mia zatterina scalcinata . La difficoltà che provo nello stare in equilibrio, mi riporta ad uno stato di vigile attenzione. La corrente impetuosa del grande fiume torna a farsi sentire e con molta fatica, usando il piccolo remo che mi ero costruito come un asta, riesco a stare in equilibrio e a non cadere. "Ma cosa mi è successo e dove mi trovo adesso ?", mi chiedo girando lo sguardo verso la zatterina da cui mi era giunta la voce rassicurante di "Non avere paura", e non riesco più a vederla. Forse si è allontanata troppo da me per la forte corrente , che mi accorgo solo adesso essere molto diversa nei vari punti del fiume. Mi guardo attorno preoccupato, vedo la riva da cui sono partito allontanarsi rapidamente ed allora grido in quella direzione: "Dove siamo?" . Nessuno risponde però, forse perchè troppo occupati a salire sulle loro zatterine scalinate, e come è accaduto a me qualche attimo prima, sembrano anche loro paralizzati con l'acqua che gli arriva ormai alle ginocchia . Anzichè imprecare ed agitarmi contro il destino per la mia situazione disperata , come sicuramente avrei fatto un tempo, temo solo per loro. Desidero fortemente tornare indietro per aiutarli, ed ho la certezza che questa volta avrei l'energia per farlo . Provo un senso di compassione irrefrenabile, che non lascia spazio alcuno ad altre senzazioni nel mio animo. Ma subito dopo, non appena mi accorgo che qualcuno nei pressi della riva se ne sta prendendo cura , come io stesso farei in quel momento e come hanno appena fatto con me , uno stato di quiete quasi paradossale prende il sopravvento. Si tratta della stessa zattera, quella guidata dallo stesso uomo che ora vedevo di spalle e dal quale mi erano giunte poco prima le parole di incoraggiamento di " non avere paura", che era evidentemente rimasta nei pressi dell'argine da cui mi ero appena staccato a fatica , nonostante la forte corrente che sembrava ancora esserci che tuttavia sembrava non avere alcun effetto su di lei. " E' tutto così uguale ma diverso quì" , realizzo all'improvviso, ma forse si tratta solo di un sogno e tra poco al mio risveglio tutto tornerà come prima. Ora però mi sono calmato , cerco meglio l'equilibrio sulla mia zatterina. Mi appoggio leggermente sul piccolo palo che funge da albero maestro e giro con calma lo sguardo tutto intorno per fissare la scena. " Al mio risveglio voglio ricordarmi tutti i dettagli di questo strano sogno " , mi ripropongo, perché sono molti anni che provo a farlo, quasi sempre senza riuscirci o con modesti risultati . Questa volta forse ci riuscirò !
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Il viaggio, storia di una meditazione illuminante
SpiritualCercare di dare una risposta consolatoria alle domande ancestrali di chi siamo, dove andiamo e perchè, è l'ambizioso obiettivo del personaggio (Marino alias Rambotex) raccontata nel breve manoscritto. Nel farlo , è perfettamente consapevole del...