Capitolo 12

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12. Vengo io a medicarti

Maurizio era stato costretto a far operare Gioia dopo averle fatto l'anestesia, se non fossimo andati in ospedale sarebbe andata in peritonite, abbiamo rischiato grosso, solo che lei e la sua cocciutaggine non hanno limiti

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Maurizio era stato costretto a far operare Gioia dopo averle fatto l'anestesia, se non fossimo andati in ospedale sarebbe andata in peritonite, abbiamo rischiato grosso, solo che lei e la sua cocciutaggine non hanno limiti. Mi ero accorto che non stava bene, la sua faccia era più strana delle altre volte, aveva un'espressione corrucciata, diversa da quelle che vedevo tutti gli altri giorni.

Avevo chiesto al mio medico via telefono di avere un consulto perché sapevo che di lui potevo fidarmi ciecamente, ovviamente non l'avrebbe operata lui perché non era specializzato, ma almeno l'aveva costretta ad operarsi, anche perché non aveva altra scelta.

Ero sinceramente in ansia, non andavo molto d'accordo con lei, ma quando si parlava di malattie mi preoccupavo subito. Avrei voluto chiamare i suoi genitori per avvisarli, ma purtroppo lei non mi aveva mai parlato di loro, non sapevo nulla sulla sua famiglia e non avevo alcun diritto di intromettermi nei fatti suoi. L'unica cosa che mi dispiaceva era il fatto che era stata costretta a rinunciare di tornare a casa dai suoi amici e dai suoi parenti per il ponte dei morti perchè sicuramente, dopo l'operazione, i medici l'avrebbero costretta a rimanere calma e tranquilla. Non avrebbe potuto affrontare nessun viaggio, altrimenti si sarebbe sentita male.

Erano passati venti minuti dall'inizio dell'intervento, Maurizio mi aveva detto che ne avrebbero impiegato massimo cinquanta minuti, compresi dei possibili imprevisti, nel momento in cui l'intervento fosse filato liscio i medici sarebbero riusciti a terminare anche entro quaranta minuti. Non avevo avvisato nessuno, nemmeno Adriano, non volevo che qualcuno si preoccupasse, avevo paura della reazione della mia coinquilina, quindi avrei preferito aspettare il suo risveglio per chiamare qualcuno.

Per passare il tempo avevo iniziato a cercare in cosa consisteva l'intervento al quale Gioia era stata sottoposta. Avevo capito che l'operazione che stava subendo poteva essere definita appendicectomia e consisteva nell'eliminare la parte dell'appendice infiammata e proprio per questo l'infiammazione dell'appendice veniva definita appendicite. Avevo scoperto che se non presa in tempo poteva divagare in tutto il corpo e diventare peritonite facendo diventare più rischioso l'intervento, ma fortunatamente non era stato così. Decisi di andare a fondo per capire cosa fare nel momento in cui l'avrebbero dimessa, a casa con lei c'ero solo io e speravo davvero che le cose banali come vestirsi e lavarsi le potesse fare anche da sola. Non avendo un buon rapporto non avevo la libertà di svolgere quelle mansioni. Avevo letto che avrebbe dovuto medicare la sua ferita dopo quattro giorni e per questo andai a cercare un metodo con cui svolgere questa piccola operazione senza fare danni.

Non mi accorsi che le mie ricerche mi avevano rubato del tempo, il tempo necessario per far uscire il medico dalla sala e annunciarmi che l'intervento era stato svolto e che ovviamente la ferita era ancora fresca. Gioia dormiva ancora perchè l'anestesia l'aveva fatta addormentare, ma nonostante ciò si sarebbe svegliata di lì a poco. Non avevano esagerato perchè altrimenti avrebbe dormito molto di più e ai medici non sembrò il caso, volevano che dormisse solo per il tempo necessario.

𝑆𝑎𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜 /𝑈𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora