Sto andando a scuola.
Come tutti i giorni sono pronta a farmi deridere da Wolfhard.
Sì, Wolfhard, il mio bullo.
Mi tormenta dalla prima superiore, quindi da due anni. È una tortura.F:amici ma guardate chi c'è
V:sì Wolfhard, ci vedono tutti.
F:bella la pancettaMi stringe la pancia
Gli do uno schiaffo e ne ne vado.
F:la prossima volta mangia di meno
Gli faccio il medio e vado in classe di biologia.
Finite le lezioni devo vedermi con Chiara, la mia migliore amica.
F:dove vai? A mangiare ancora scommetto
Lo lascio perdere
C:hey, com'è andata oggi?
V:indovina..
C:ancora Wolfhard? Ma lascialo perdere, non dargli corda, è il suo obiettivo
V:se lo dici tu..
C:dai su, andiamo, ti prendo il gelato al pistacchio, il tuo preferito
V:preferisco..non mangiare
C:smettila. Non ti fare condizionare da quel coglione, ora andiamo in gelateria e ci prendiamo un gelato a tre strati, fanculo a Wolfhard
V:va bene..Arriviamo in gelateria e prendiamo il gelato..faccio un po'fatica a mangiarlo..
C:su, mangialo
Inizio a mangiarlo e all'improvviso vedo wolfhard spuntarmi dietro
F:vedi?lo sapevo
V:ah, sei diventato uno stalker oltre che un tormento, bene.
C:levati dal cazzo Wolfhard.
F:mh, perché dovrei?
C:vogliamo stare da sole, vattene.
F:io dico di noChiara si alza e gli da uno schiaffo
F:ma guarda, due su due, siete proprio simili eh
V:a quanto pare.Alla fine butto il gelato
F:così mi piaci
V:vaffanculoChiara mi guarda male
V:te lo ri pago
C:vale..non è quello il punto, non mi interessa dei soldi, devi mangiare, non puoi fare così solo per quel coglione
V:va bene..io torno a casa, ci sentiamo..Mi abbraccia e torno a casa
Mamma:ciao eh
V:ciao mamma
M:come è andata oggi?
V:bene..
M:va bene, per cena ho preparato la pasta al sugo
V:scusa mamma..non ho molta fame sta sera, sono stanca, vado a dormire
M:va bene..
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il mio fantastico tormento.
FanfictionValentina, una ragazza mora dagli occhi castani, va in una scuola superiore ed è al terzo anno. C'è un ragazzo, il suo bullo, che la tormenta dalla prima superiore, Finn Wolfhard. Ma forse non sa che dietro quella faccina da stronzo c'è un grande cu...