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"Molte cose la interessavano,

e niente la soddisfaceva completamente"

- Ivan Turgenev 

Adela si riscuote dai suoi pensieri, puntando gli occhi sull'uomo: è alto, ha spalle larghe e possenti, i capelli brizzolati tagliati a spazzola, e il volto bonario che tradisce una certa semplicità. Nota che la donna le ha girato le spalle e si sta dirigendo verso la tomba fresca.
«Io?» chiede la ragazza, stranita.
«Sì, siorina. La mia siora deve dirle 'na cossa importante, bastano dieci minuti»
Adela non è del tutto convinta, finché l'uomo non pronuncia una frase fatidica: "Ze un'amiga del professor…".

Lei lancia uno sguardo al di là del cancello del campo santo, in direzione del cugino, che la sta aspettando fuori dalla macchina. Con un gesto della mano gli fa cenno di andare. Mirco, in risposta, alza la testa e la scuote, per capire che intende dire.
«Torno a piedi, ho bisogno di fare quattro passi» gli urla Adela.
Mirco alza le spalle, lancia il mozzicone di sigaretta a terra e risale in auto.
«Vada, è lì che l'aspetta» le fa cenno l'energumeno.
Adela si avvicina con timore alla misteriosa donna, che nel frattempo si è accesa una sigaretta.
«Fumi?» le chiede, senza nemmeno girarsi.
«No, signora» mente Adela, intimorita dal suo giudizio.
«Meglio per te». Un lungo silenzio cala fra le due.
Ad un certo punto, la donna comincia a parlare: «Domenico, vecchio amico. Te ne sei andato proprio come sei venuto, all'improvviso...».
Adela aggrotta la fronte, senza capire il senso della frase.
Prima di avere il tempo di chiedere, la signora si volta verso di lei: «Ho bisogno di scambiare due parole con te, Adelaide».

Come conosce il mio nome? Si domanda la giovane.
Quasi le avesse letto nel pensiero, la forestiera le spiega: «Domenico mi ha parlato molto di te, e anch'io ho avuto modo di osservarti, a una certa distanza».

Adela ha un improvviso flash: la signora con cui, giorni prima, per poco non si era scontrata, all'ospedale.
Era lei. Ora la riconosce.

«Sai» prosegue la donna: «Io e Domenico ci conosciamo da una vita, siamo stati buoni amici per tutti questi lunghi anni, ma è una storia che racconterò in un secondo momento. Siamo sempre rimasti in contatto e, talvolta, mi parlava di una brillante bambina, che poi è diventata una brillante giovane donna, con un inusuale talento per la scrittura. Dimmi, ma chère, sei proprio tu, quell'Adelaide?".

Adela nota che la donna parla con un forte accento straniero, anche se fatica a definirlo.

«Il professor Ranieri era un signore del mio paese, che ho conosciuto grazie a mio padre, ancora quando ero bambina. A volte veniva a trovarci, e mi portava dei libri. Poi, dopo un episodio che mi è accaduto da piccola, abbiamo preso l'abitudine di frequentare insieme la biblioteca, di volta in volta. Lì, mi ha insegnato ciò che sapeva sull'arte, sulla letteratura. Devo a lui la mia passione per questo mondo, è lui che mi ha salvato dalla mediocrità di questo paese».

Le parole le escono di bocca come un fiume in piena, succede sempre così quando qualcuno le domanda di chiarire il suo rapporto con l'anziano professore.
«Già, era ciò che sapeva fare meglio... salvare le persone da un abisso di noia e mediocrità» sentenzia la donna, più rivolta a se stessa che ad Adela.
«Come mai una giovane ragazza come te lo assisteva durante la notte?».
«Il signor Ranieri ha avuto un'ischemia transitoria, ed è stato portato all'ospedale, in città. Qui aveva momentaneamente perso la cognizione del tempo, e necessitava di compagnia, per la notte. Io ho già fatto questo, con alcuni anziani, e lui sembrava accettare solo me. Così, per alcune notti, gli sono stata vicino. Anche se non avessi avuto bisogno di denaro, comunque, sarei sempre andata a trovarlo, perché c'è un profondo affetto che ci lega».

La rossa sorride con amarezza: «Non devi giustificarti. Conosco la tua situazione, mi ha parlato anche di quello».

«Immagino che vi conosceste bene» deduce la giovane.
«Sì, anche se negli ultimi anni le nostre vite erano troppo lontane e diverse, per potersi intersecare come un tempo».

Apologia delle cattive ragazzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora