9. Che i giochi abbiano inizio |

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Dopo ogni tempesta c'è un briciolo di felicità, dicono. Dopo un'agognata felicità c'è un periodo di temporale, sottintendono.
Allora perché nessuno dice che durante la tempesta veniamo colpiti da fulmini, che perdiamo sangue scarlatto, che non ne usciamo indenni? Perché nessuno rivela la nostra debolezza alla luce del sole, quell'elettricità che ci carica di vita per poi abbandonarci subito dopo?

Questo è ciò che penso mentre mi dondolo in posizione fetale sul pavimento. Stringo le ginocchia al petto in un abbraccio dolorosamente rassicurante, poggio la fronte su di esse e chiudo gli occhi. Da sola, nel lungo corridoio deserto, mi sembra quasi di sentire il mio cuore battere lentamente, al ritmo di onde immaginarie che si increspano sinuose per poi abbattersi su scogli frastagliati, e fermarsi di colpo.
In seguito mi accorgo che non sono battiti, ma passi di qualcuno che ora sosta dinanzi a me.
Alzo cautamente la testa di fronte a una mano tesa in mia direzione. È rassicurante, forse pronta a pigiare sui tasti più scordati della mia anima e suonare una melodia perfetta nel suo agrodolce contrasto di imperfezioni. Dopotutto, la musica di ognuno di noi è intonata da un'orchestra di musicisti che rappresentano tutte le sfaccettature del nostro io, che lotta nell'impersonificazione dell'uno e scopre di essere nessuno.

"Alzati, Jade. Calmati e vieni con me a darti una sistemata.", mormora Catherine stringendo dolcemente il mio polso.
La ascolto e, prima di seguirla verso i bagni, lancio uno sguardo fugace alla stanza nella quale è stato da poco commesso un orrendo crimine.

Victor mi ha guardata come se fossi un ripugnante scarafaggio e, successivamente, è rientrato nella stanza con un contenitore di acido per sbarazzarsi del cadavere. Come se dietro quell'uomo non ci fosse un briciolo di umanità e nelle sue vene non scorresse sangue, bensì l'essenza stessa del male. Quel medesimo punto d'orgine dove ci perdiamo nei momenti più bui della nostra vita, girovagando in un labirinto intriso di rose nere dalle spine pungenti che inevitabilmente ci porta alla pura follia.
Può qualcuno inaridirsi a tal punto?

Brividi di repulsione mi spingono ad accelerare il passo verso le porte vermiglie delle toilettes. Arrivo a correre incontro a uno dei gabinetti con un groppo in gola che minaccia di essere violentamente rigurgitato e così, tra queste lucide mura e freddo marmo, vomito fino a svuotarmi l'anima.
Avverto il palmo della mano di Catherine andare a massaggiarmi la schiena con movimenti circolari e scostarmi delle piccole ciocche di capelli dalla fronte.
Per il momento non fa domande, si limita a osservare il tutto con compassione e discrezione.

"Dō shita? (Cos'è successo?) Vuoi parlarne?", chiede in un sussurro mentre mi aiuta a sciacquarmi il volto. Sento la fredda acqua di sorgente che sgorga dal rubinetto e la sfrego ripetutamente sui polsi come se avessi bisogno di una sottile corazza trasparente per isolarmi dal mondo, come se l'acqua potesse lavare e cancellare tutte le impurità che contornano la mia cute.
Eppure sorrido nel sentire Catherine parlare in giapponese, la sua lingua d'origine, cosa che fa solamente quando è realmente preoccupata per qualcuno.

"No, Catherine. Voglio uscire di qui e fingere che non sia successo nulla. Inoltre devo spiegare qualcosa alle nuove reclute, no?", esordisco, scattando in piedi con falsa energia.
Faccio scrocchiare le ossa del collo e cammino velocemente per lasciarmi alle spalle quel macabro angolo di bunker, ma Catherine decide di trattenermi per qualche altro secondo con le sue parole.

"Jade, devo dirti una cosa.", mi guarda fisso negli occhi, creando un legame imperturbabile, quasi sacro, "Nathan è..."

Non termina la frase ché uno squillo del mio orologio la interrompe. Non è una chiamata, tuttavia ha una suoneria diversa dagli altri comuni messaggi, quella che ho impostato per Victor.

-Sei sopraffatta dalle emozioni? Non reprimerle, mia cara. Falle sfogare in qualcosa di sublime come ho fatto io poco fa. Il tuo gruppo di agenti ti sta attendendo, sta aspettando Black Shadow, non una stupida e fragile ragazzina, dunque non deludermi.- così cita l'SMS.

Top-secret Mission ~ With LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora