Letters - Minsung

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«Non le hai ancora aperte eh?»

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«Non le hai ancora aperte eh?»

Chan e Changbin fissarono Minho aspettando una sua reazione nonostante sapessero già la risposta.
Da quel giorno i due ragazzi erano sempre  rimasti al suo fianco nonostante avesse provato più volte a farlo.
Avevano cercato di fargli dimenticare tutto, ma come avrebbe mai potuto farlo? Non avrebbe mai potuto cancellare i suoi ricordi, lo considerava come cancellare il suo ex ragazzo.

«Sapete già la risposta, non ci sono riuscito. E se dovesse odiarmi? Se in quelle lettere avesse scritto degli insulti rivolti a me? O se si fosse rifatto una vita? Non riuscirei a sopportarlo, qualunque sia il vero contenuto di quelle lettere»

«Sai benissimo che non puoi scappare dai problemi. Ora tu torni a casa e le leggi, lasciandole lì non farai altro che pensarci, via il dente, via il dolore no?»

Sapeva che avevano ragione, ma non riusciva a farcela. Da fuori poteva sembrare una persona molto fredda, ma in realtà era molto insicuro, soprattutto quando si parlava di lui.

«E va bene, tanto non ho altre possibilità. Ci vediamo domani ok?» detto questo pagò il conto al barista e tornò a casa.

Quando arrivò all'appartamento, si avvicinò all'armadio di legno vicino all'entrata e prese una piccola borsa marrone. La aprì e decine di buste da lettera gli si pararono davanti.

«Quindi è arrivato il momento, a noi due lettera» e subito iniziò a leggere il pezzo di carta che aveva tra le mani.

"Hey hyung, come te la passi?
Sai, mi dispiace di essere andato via ma l'ho fatto per me stesso. Qui sto molto meglio, certo se ci fossi anche tu sarebbe perfetto, vorrei che mi venissi a trovare un giorno.
Ieri mi hanno regalato una nuova penna e quindi mi è venuto in mente di scriverti una lettera, sarà il nostro oggetto ok? La userò solo per scrivere a te e non la sprecherò per gli altri.
Sai è dello stesso colore della felpa che mi prestasti al nostro primo appuntamento quindi mi ha fatto pensare a te. Cioè non credere che io pensi a te solo quando vedo quella penna eh, fai sempre parte dei miei pensieri. E tu mi pensi mai? Spero in una risposta positiva, o ti scriverò centinaia di lettere per far sì che questo accada.
Sempre tuo, Jisung"

«Ma quanto può essere stupido? Come può minimamente pensare che io non lo pensi? Era già il fulcro dei miei pensieri quando era con me, può solo immaginare quello che c'è nella mia testa, o meglio il nome che c'è nella mia testa.» pensò Minho iniziando a torturasi il labbro inferiore.

Era passato molto tempo, ma lo amava ancora allo stesso modo, come si poteva mettere fine a dei sentimenti che esistevano da sempre? Se esistesse un bottone per farlo probabilmente l'avrebbe già schiacciato, non voleva soffrire per qualcosa che non poteva avere, ma non voleva neanche lasciarlo andare via, perché doveva essere tutto così maledettamente difficile?

Minho passò quella notte insonne, ogni volta che provava ad addormentarsi i ricordi di lui e Jisung tornavo a tormentarlo.
Forse leggere quelle lettere non era stata una buona idea, ma era la cosa giusta da fare, non poteva continuare ad ignorarle.

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