CAPITOLO 1- Primo giorno di scuola

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Ore 7.40

Kelly: “LIZ ALZATI IMMEDIATAMENTE!”

Non ci posso credere, lo ha rifatto e con quale coraggio. Non volevo alzarmi dal mio comodissimo letto, ma Kelly non la smetteva di urlare.

Io: “lasciami dormire” mi rotolo a pancia in giù, affondando la testa nel cuscino imbottito.

Kelly: “e invece no cavolo! Alzati o faremo tardi!” continua ad urlare e se continua non ci sentirò più per il resto della mia vita, okay forse esagero.

Io: “perché dovrei?” sospiro non muovendomi di un centimetro.

Kelly: “forse perché sono le 7.40 e oggi inizia scuola?!”

OH CAZZO…

Io: “cavolo Kelly, me lo potevi dire prima!” dico alzandomi di scatto e correndo in bagno per lavarmi i denti e la faccia.

Mi vesto dei jeans scuri stretti, una canotta rosa pastello, una felpa blu e le mie vans nere. Mi trucco leggermente, afferro lo zaino e corro giù dove Kelly mi stava aspettando, con il solito broncio in faccia di quando sono in ritardo. E succede molto spesso. Mi avvicino a lei ed usciamo da casa mia.

Kelly: “ah, i tuoi sono già usciti e mi hanno detto di dirti che oggi tornano tardi”

Io: “come sempre” abbasso la testa.

Kelly: “vuoi dormire da me oggi?” mi chiede abbracciandomi.

Io: “no tranquilla, casomai vieni tu” le sorrido e lei ricambia.

Kelly è la mia migliore amica. Ci conosciamo da quando ne ho memoria e non ci siamo mai separate, mi fido di lei, infatti sa tutto di me e la maggior parte delle volte mi aiuta a superare i momenti difficili, c’è sempre stata per me, quando altre persone fingevano che io neanche esistessi. insieme frequentiamo il quarto anno di superiori e oggi è il primo giorno di scuola. I miei genitori sono sempre via per lavoro a volte stanno via anche una settimana, e mi lasciano sola.

Kelly: “oh cazzo muoviamoci!!” urla iniziando a correre mentre io la seguo.

Arriviamo a scuola fortunatamente in tempo. Andiamo nei nostri armadietti, il suo è a tre armadietti più in là. Metto la combinazione e inizio a mettere a posto i libri e a prendere quelli della prima lezione.

X: “hei ragazze” dice una voce dietro di noi.

Io: “Mark!!” dico abbracciandolo. Lui è il mio migliore amico e anche il fratello di Kelly. E lui è il ragazzo che mi è mancato tutta l’ estate.

Mark: “hei bellezza mi sei mancata” mi stringe più forte.

Io: “anche tu” gli do un bacio sulla guancia.

Kelly: “certo, a te è mancato perché non ti ha rotto le palle tutta l’ estate”

Mark: “tu manco ce le hai le palle”

Kelly: “ah ah” dice facendo ridere me e Mark.

Suona la campanella e salutiamo Mark. Ci avviamo verso la nostra classe per iniziare una noiosissima lezione di matematica.             Io e Kelly ci sediamo vicine occupando i due posti dietro.

Io: “siamo noi in anticipo oppure il prof in ritardo?”

Kelly: “non lo s…” viene interrotta dalla porta che viene aperta con forza da un ragazzo.

X: “ciao ragazzi” dice sorridendoci “mi chiamo Andrew e sono il vostro professore di matematica”

COME!? ma lui avrà verso i 25 anni non può essere. Però… sta di fatto che è molto molto carino. Mi giro verso Kelly che fa altrettanto sorridendomi.

Kelly: “beh, questo renderà le lezioni molto più interessanti” dice iniziando a guardarlo con un sorriso da abete.

Andrew: “bene, facciamo l’ appello”

***

Kelly: “wow” dice mentre usciamo dalla classe “hai visto com’è figo?”

Mark: “chi è figo?” sbuca all’ improvviso.

Io: “oh Kelly, si è innamorata del prof di matematica” dico sorridendo mentre Mark ci guardava con fare interrogatorio.

Kelly: “non mi sono innamorata di lui, semplicemente penso che sia carino… molto carino”

Mark: “già, forse è meglio che ti tengo d’ occhio” ed eccolo qui il solito fratello iperprotettivo.

Iniziamo a ridere e a scherzare fino agli armadietti.

Kelly: “beh io vado, devo chiedere una cosa al prof. Non ho capito molto bene la lezione” ma che bugiarda.

Io: “se vuoi ti spiego io” sorrido da stronza.

Kelly: “no. preferisco parlare col prof” dice sorridendo.

Io: “certo, ho capito. Vai” scuoto la testa pensando a quanto scema è.

Dopo un po’ se ne va anche Mark, così rimango da sola a cercare di trovare il libro di letteratura, che a quanto pare non c’è. OH CAZZO. E se lo ho dimenticato a casa? Spero non mi uccida, almeno il primo giorno. Chiudo l’ armadietto e così facendo vado a sbattere contro un ragazzo riccio con degli smeraldi al poto degli occhi. Harry Styles. Mi giro cercando di evitarlo.

Harry: “oh andiamo bellezza, non mangio mica” si avvicina a me “mi sembra che stavi andando in classe non in bagno, ma se volevi che ti seguissi lì dentro sei ancora in tempo” mi sussurra all’ orecchio, per poi darmi un bacio sul collo.

Il mio corpo si irrigidisce a quel contatto. No, questo non succederà. Mi giro verso di lui, il mio volto a qualche centimetro dal suo.

Because I Love You- Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora