Capitolo 10

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Jim Nelson aveva fondato i lupi quasi per caso. Era un ragazzino, all'epoca. Figlio di una prostituta, cresciuto da solo, tra i vicoli della più remota periferia di Moonlight. Non aveva ambizioni, non aveva prospettive. A Moonlight, i bambini imparavano da piccoli a rispettare il loro retaggio. E il suo era quello di un padre sconosciuto, una madre assente e un futuro già scritto. Non avrebbe finito la scuola, non avrebbe trovato un lavoro dignitoso, non avrebbe mai fatto il grande salto. Jim Nelson, ancora adolescente, aveva deciso di cambiare le sue sorti. La scuola non l'aveva finita, comunque. Aveva altri piani, ben più pericolosi.

Aveva cominciato con qualche furto, insieme ai sui migliori amici, Ethan e Gordon. Avevano quattordici anni e nessuno che li guidasse. Sfidavano il pericolo a muso duro, consci che avrebbero dovuto rischiare per poter vincere. Avevano rischiato sempre di più, fino a mettersi contro il boss dell'epoca. Ma The Shadow aveva bisogno di aria nuova. Moonlight aveva bisogno di aria nuova. E Jim Nelson sembrava l'alternativa migliore.

La notte che era stato incoronato re della malavita di Moonlight, Gordon era morto, vittima di uno scontro a fuoco che aveva lasciato a Jim la città e la cicatrice sul viso che, ancora oggi, portava con orgoglio. Il prezzo da pagare era stato alto, ma ormai la sua vita era quella, e non poteva fuggire. Inoltre, l'ambizione di Jim era sempre stata ben più grande delle prospettive concesse a qualcuno del suo quartiere.

Jim Nelson controllava Moonlight da vent'anni. Era il suo orgoglio e la sua croce. Aveva in mano tutto: spaccio, prostituzione, gioco d'azzardo. Chiunque volesse fare qualcosa a Moonlight, doveva chiedere a lui. Peccato che Colin Marshall non avesse ancora capito questa elementare lezione.

Il quartier generale dei lupi era al piano inferiore del Mirror, una parte del locale chiusa al pubblico e che in pochi conoscevano. Un'unica immensa sala, costantemente buia vista l'assenza di finestre, arredata secondo i gusti alquanto pacchiani del proprietario. Una porta blindata la divideva dall'anticamera che portava al piano superiore. Varcata la porta, armi di ogni genere esposte come fossero trofei. Jim era un collezionista, e quelle armi arrivavano da tutto il mondo. Pagate milioni, erano per lo più pezzi d'epoca. Spade, coltelli, armi da fuoco, tutte lucidate ed esposte secondo un criterio che soltanto Jim conosceva. Di fronte alla parete dedicata alle armi, un quadro che lo ritraeva seduto su una vistosa poltrona foderata con la pelliccia di un qualche animale esotico e pericoloso. Nella stanza, sparsi senza un apparente senso, divani, poltrone e chaise longue. Al centro, un tavolo in cristallo con le gambe in ottone massiccio, mentre nell'unica parete rimasta libera, dietro un fittizio bancone da bar, una collezione dei più pregiati alcolici. Sicuramente non quelli che vendeva nei suoi locali, ben più commerciali.

A Lip girava sempre un po' la testa, quando metteva piede nel quartier generale. Non stava bene con i lupi, nonostante il padre lo avesse sempre indirizzato verso quella strada. Li trovava arroganti, presuntuosi e irragionevolmente fieri della loro vita. Eppure, quella era anche la sua, di vita, e Lip aveva deciso di accettarla. Micol ci aveva provato in ogni modo, per mesi, ma il ragazzo sembrava non avere via di scampo.

«Chi è questo Colin Marshall?» chiese Jim, roteando appena il bicchiere che aveva in mano, già pieno di quello che Lip presumeva fosse scotch. Era tarda mattinata, una tarda mattinata di una comunissima domenica, eppure Jim aveva già iniziato a fare il pieno di alcolici. A Lip non importava più di tanto. Il padre sarebbe morto di cirrosi, e al ragazzo sembrava andare bene. Forse quello era l'unico modo per cambiare vita.

«Uno nuovo» si fece subito avanti Ethan White, braccio destro di Jim e suo più fidato amico. Lavoravano insieme da sempre. Ethan adorava Jim, come fosse un dio, che lo aveva salvato dalla miseria facendolo diventare ricco e potente. Avevano scalato la vetta insieme, avevano visto morire un amico, si erano impossessati di Moonlight. Qualcun altro sarebbe stato invidioso. Jim aveva in mano gloria e potere e non era mai stato propenso a dividere nulla. Eppure, Ethan White non aveva idea di cosa fosse la gelosia.

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