I.

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29 Agosto

Era stato un bel giorno quello, tranquillo, Louis aveva suggerito di lasciare i telefoni in hotel per non essere in nessun modo disturbati. Sapevano che cosa sarebbe successo e volevano trascorrere quelle poche ore di libertà lontani da tutto e tutti.
Il mare, calmo anche lui, le poche onde che si alzavano s'infrangevano sul bagnoasciuga e producevano un dolce rumore che ritmava il loro andare avanti, l'acqua cristallina era tiepida e carezzata dalla luce del sole di quel tardo pomeriggio.
Era quasi arrivata la sera e stavano ammirando in silenzio il tramonto che si prospettava davanti ai loro occhi.
Passeggiavano sulla spiaggia, mano per la mano guardando il sole che piano piano si fondeva con l'acqua del mare all'orizzonte.
Era un bel tramonto, forse uno dei più belli che Harry aveva mai visto. Il sole era una palla di fuoco a poco a poco prendeva i colori del cielo, rosa, rosso, giallino. Un magnifico spettacolo cromatico che avrebbe ricordato negli anni avvenire.
Impresso era ormai nella mente quel momento e purtroppo, ammetterà qualche ora dopo, non solo per quel cielo spettacolare.
La vita si prende beffa dei più deboli.
Anzi, di tutti. Nessuno gli scampa, pensò Harry.
Passeggiando su quella spiaggia, con i piedi che affondavano nella sabbia rifletté, arrivando alla conclusione che tutta quella situazione fosse ironica.
Ironico che facesse riferimento a "What Makes You Beautiful" come la canzone con la quale si era innamorato, che era stata girata su una spiaggia.
Ironico perché sulla spiaggia, molto simile a quella della California, sulla sabbia che stava calpestando in quel momento, il loro amore, quello a cui si era aggrappato, per fin troppo tempo, doveva finire, avrebbero dovuto metterci un punto, quella sera stessa.
Louis gli fece segno di fermarsi e si sdraiarono sulla spiaggia uno accanto all'altro senza lasciarsi le mani.
Se le accarezzavano lentamente, quasi per paura di ferirsi, ma nessuno dei due accennava al dire qualcosa, nessuno dei due voleva dire qualcosa.
Nessuno aveva il coraggio di farlo, la magia di quel momento sarebbe stata spezzata, si sarebbero persi il tramonto perché avrebbero finito per discutere, lo sapevano entrambi.
Innumerevoli erano le serate che avevano passato a discutere, in qualche stanza di hotel in giro per il mondo.
Non si dovevano dire veramente qualcosa, tutto quello che avevano deciso già lo sapevano, erano ben coscienti entrambi che erano arrivati su quella spiaggia come una coppia, ma non la lasceranno come tale.
Faceva troppo male lasciarsi e preferivano insultarsi a vicenda, rinfacciarsi di tutto, piuttosto che pronunciare la parola che avrebbe messo fine a tutto.
addio.
Perché era così difficile dirlo, una parola, cinque lettere, sarebbero stati meglio, entrambi.
Sapevano che sarebbe il loro ultimo tramonto, la loro ultima estate, i loro ultimi secondi insieme da coppia e non solo da compagni della stessa band.
Lo avevano capito già da un po' e quel non parlare, quel silenzio, lo aveva solo confermato.
Non sapevano dirsi addio.
Non volevano.
Non ci riuscivano.
Volevano far durare quel momento più a lungo possibile.
Volevano che quel tramonto li portasse con lui, che anche loro potessero affondare nell'acqua cristallina e non dover risalire più in superficie.
Volevano abbandonarsi al loro amore, senza che nessuno ponesse dei limiti ad un qualcosa di così forte.
Però ragionandoci, non era così forte.
Sarebbe resistito al management, alle fidanzate finte, alle telecamere, ai media, al contratto, se fosse stato così forte.
Maledetto quel contratto e il giorno che lo firmarono. L'unica cosa che volevano era essere liberi ma sapevano che sarebbe stato impossibile, almeno per ora, per come si erano messe le cose. Non si volevano illudere, erano realisti.
Libertà, che strana parola, chi l'ha inventata si sarà sentito in trappola, chissà da cosa o da chi.
La parola libertà non dovrebbe nemmeno esistere, perché qualcuno dovrebbe privare una persona della sua libertà? Ma soprattutto perché esiste gente che lo farebbe?
La libertà dovrebbe essere scontata, dovrebbe esserlo veramente, nessuno dovrebbe metterla in questione, nessuno dovrebbe mai dubitarne, nessuno dovrebbe desiderarla.

"Lou, dobbiamo...dovremmo andare" iniziò titubante Harry.
Non ricevette una risposta dal giovane uomo accanto a lui.
Giovane uomo, avevano iniziato che erano ragazzini, ora invece, con la barbetta incolta sul mento e i denti un po' ingialliti dal fumo, erano uomini.
"Lou, ci stanno... i ragazzi, ci aspettano, dovremmo andare".
Soffiava un leggero venticello e i capelli di Louis venivano mossi lentamente, così come lui mentre si girava meccanicamente verso Harry.
Il suo Harry.
Lo era stato per tanto tempo.
Non è vero che si erano innamorati su quella spiaggia, già da prima, già nelle mura della casa di X-Factor Louis aveva capito tante cose di Harry e aveva capito la cosa più importante: che avrebbe voluto passare tutta la vita con lui.
Aver potuto visitatore il mondo con lui era stato uno dei regali più belli che potesse mai ricevere. Aver potuto iniziare a muovere i primi passi nel mondo della musica, quando entrambi non sapevano ancora nulla, era stato rassicurante, si potevano sfogare, confessare le loro paure e i loro dubbi, senza aver paura di essere giudicati. Sapeva che accanto aveva una persona che passava tutto ciò che stava passando lui. Tornare a casa da lui, poter essere abbracciati senza dover dire nulla sarà una delle cose che più mancherà a Louis. Gli mancherà asciugare i capelli ad Harry, si ricordò di quando fecero quella Twitcam vennero ripresi dal management, subito dopo essere usciti dallo studio Harry era affranto, guardava per terra e non alzava lo sguardo. Arrivati a casa Louis lo prese, lo abbraccio e lo portò in camera, all'orecchio gli sussurrò "ti asciugherò per sempre i capelli, se tu lo vorrai, Harry Edward Styles" e poi fecero l'amore.
Era stata una delle prime promesse che si fecero, ora era da tanto che Louis non asciugava i capelli ad Harry.
Aiutarlo con il sapone che puntualmente scivolava negli occhi era un'altra delle cose che avrebbe rimpianto, ormai aveva capito che era solo un pretesto per chiamarlo, ma stava al gioco e lo assecondava, adorava vederlo mentre si impegnava a fingersi credibile, non sapendo però che Louis ci sarebbe stato sempre per aiutarlo.
Insieme agli altri ragazzi, i primi tempi erano stati così belli e spensierati, poi sono arrivate le prime domande sulla loro presunta relazione durante le interviste e si erano ritrovati a guardarsi e ridere come se fosse la cosa più lontana dalla verità che ci potesse essere.
In quella frazione di secondo, mentre si guardavano, mentre la risata falsa stava per arrivare, la luce nei loro occhi si spegneva di un po'.
Poco, veramente poco.
All'inizio non ci fecero nemmeno caso, sapevano che non era la verità, sapevano di amarsi e che non importava cosa dicevano davanti alle telecamere, ma cosa pensavano loro.
Quel poco però li portò a dove erano ora, pensò Louis.
Davanti al mare, a stringersi le mani e dirsi addio.
Si sarebbero visti certo, avevano da finire il tour e comunque erano amici da tanto, non si sarebbero persi con facilità, ma non sarebbe stata la stessa cosa.
E avevano paura.
"Sì hai ragione, andiamo." Si alzarono e si lasciarono le mani per sgrullarsi la sabbia di dosso, ma quei palmi non si incontrarono più.
Iniziarono a camminare e a distanza di qualche metro dal punto di incontro con i ragazzi Harry si fermò girandosi verso di Louis.
Gli altri li stavano aspettando sulle scalette dello stabilimento e probabilmente li avevano visti, ma continuavano a parlare indisturbati senza fargli alcun cenno.
"Mi spiace, lo sai vero?
Sono distrutto, a pezzi, sono giorni che piango, tutta la notte, stamattina mi sono svegliato con delle brutte occhiaie, so che le hai notate prima. Mi spiace, no non sono le parole giuste, io sono... non so neanche come esprimerlo, non so come fare a superare tutto questo, noi due, tu. Ho paura che ti dimenticherai di me. La sera, ogni notte, vengo assalito da questa dubbio, io...ti amo, ti amerò sempre, sappilo, ricordatelo, ti prego ricordati di me e del mio amore" Aveva le lacrime agli occhi, stava per cedere. Harry stava cedendo, le sue ginocchia tremavano e non era più riuscito a guardare negli occhi Louis, non dopo quel grido disperato d'aiuto. L'ultima cosa al mondo che voleva era lasciare Louis, lo amava più di quanto avesse mai amato qualcun altro e averlo a così poca distanza ma non poterlo stringere tra le braccia era la cosa più difficile che avesse dovuto mai affrontare.
Non poteva più rimanere lì, non poteva alzare lo sguardo e vedere la sua metà sul punto di piangere anche lui. Si avviò, si obbligò a girarsi senza guardare indietro, i suoi piedi non volevano muoversi ma costrinse se stesso a farlo, sapeva che il suo compagno, ex-compagno, aveva bisogno di qualche secondo e glieli avrebbe concessi.
Louis osservò la sua schiena allontanarsi e si sentì come svenire, gli mancò l'aria, sarebbe potuto morire lì, su quella spiaggia, senza che nessuno lo potesse fermare.
Cosa sarebbe successo se avessero preso questa decisione tempo prima, se avessero avuto il coraggio di compiere questo passo.
Sarebbe andata diversamente?
Lo amava, da morire, come aveva potuto lasciare che succedesse tutto questo?
Diamine, lui voleva stare con Harry, solo e solamente con lui.
Non poteva immaginare di stare con nessun altro, si sentiva male solo al pensiero.
"Harry, Harry ti amo per favore, non lasciarmi" ma dalla sua bocca uscì solo un flebile suono, inaudibile, tanto che Louis non era neanche più sicuro di averle dette forse le aveva solo pensate e forse era meglio così.
Le sue parole, dette, perché sì, aveva avuto il coraggio di dirle, ma non di ripeterle, vennero portate via dal vento di quel giorno di fine estate.

Forse lui e Harry si sarebbero ritrovati un giorno, quelle parole prima o poi giungeranno alle orecchie del riccio, non si sarebbero perse per sempre.

Si sarebbero incontrati per strada magari, sarebbero andati a prendere un caffè insieme in una caffetteria carina, accogliente, con il camino e il fuoco scoppiettante e tutto sarebbe stato più leggero, senza pressione, avrebbero riso di nuovo.
Da quanto è che non ridevano sinceramente l'uno con l'altro?
Si sarebbero innamorati di nuovo, l'uno dell'altro come all'inizio, ma forse non avrebbero mai smesso di farlo quello.

Our last summerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora