La casa

47 1 0
                                    

Ora, finalmente, ricordo tutto. Ci sono voluti anni e anni, terapie infinite: ho conosciuto tanti medici, tante infermiere, tanti addetti alle pulizie, tante scatole di medicinali, tante pillole, rosse, blu, bianche, verdi... ma ora finalmente ricordo. Ogni piccolo, maledetto dettaglio. E scrivo. Sì, finalmente mi hanno permesso di scrivere. Ho tutto, carta, penna, un tavolo ben illuminato e tanto, tanto tempo.

Ricordo la casa dei miei. La causa di tutto questo. Era grande, grandissima, sicuramente resa ancora più grande dai ricordi di una bambina piccola. Era su più piani, quella casa; anzi forse era proprio una villa. Aveva un grande giardino tutt'intorno, e una parte era tutta dedicata a me e a mio fratello, con i nostri giochi, le grandi scivole, le due altalene, la piscina piccola, il castello con il ponte di corda...

Giocavamo tanto lì, ma conduceva sempre mio fratello: lui, più grande di me di quattro anni, lui di dieci anni, era il "capofamiglia" di noi bambini. Lui mi accudiva ma mi sgridava, lui mi accompagnava ma mi correggeva.

Ora, io non so se devo descrivere quello che ricordo oppure quello che poi ho ricostruito con il dottore e con la polizia. [chiedere al dottore]. I miei ricordi mi fanno male al petto. Ricordo una successione di sentimenti: la gioia, poi la paura, poi il pianto, poi il terrore, poi il silenzio. Tutto in una rapidissima successione. Come se ad un certo punto un peso enorme si fosse abbattuto su di me, una montagna mi avesse schiacciata.

Era natale, evidentemente. L'albero, il presepe, la nonna e il nonno, i regali...

Tutta quella carta da regalo strappata e i nastri e poi... i giocattoli! Bambole, vestiti, la cucina che cucinava, il ferro da stiro, il neonato che piangeva e poi che rideva... quanta roba. Così almeno era stato fino all'anno prima.

Poi, quell'anno, qualcosa era diverso. Mi ricordo che tutti erano strani, nessuno voleva aprire i regali anche se avevamo finito di mangiare da mezz'ora abbondante. Tutti davanti alla TV, a guardare messe e concerti di natale. Poi, ad un certo punto, suonò il telefono e mio padre disse di dovere scendere un momento. Io non capivo: volevo i regali, perché aspettavano tutti? Perché mia nonna mi ripeteva di pazientare, che ci sarebbe stata una sorpresa e mia mamma le lanciava occhiatacce? 

Poi mio padre risalì, tutto contento, tutto ammiccante, fingendo di tornare a fare le cose normali, come sedersi in poltrona con il sigaro, o guardare la televisione. Io avevo mia nonna sempre addosso, che addirittura mi prese in braccio quando suonarono alla porta. Questa cosa era davvero strana. Ogni natale che mi ricordassi il centro dell'attenzione era l'albero e i regali, e noi bambini che li dovevamo aprire tutti. Questa volta tutti gli occhi erano puntati sulla porta d'ingresso. Quando squillò il campanello, mio padre saltò dalla poltrona, mia nonna con un gesto di una rapidità inusuale per lei mi prese in braccio, mio fratello sgattaiolò tra le gambe degli adulti e si piazzò davanti alla porta. Mio padre aprì e... io scoppiai a piangere.

Nel pianerottolo c'era un omone con un vestito ed un cappello rossi, con la barba e i capelli bianchi, con il sacco dei regali. «Babbo Natale!» gridò mio padre, voltandosi verso di me con un sorriso enorme. Io cominciai a piangere mentre quello canticchiava una canzone già sentita. Avevo paura, chi era quell'uomo? Che ci faceva a casa nostra la sera di natale? Uguale spiccicato a quelli della televisione, io non lo volevo, mi faceva paura.

Lo fecero entrare. Lui, continuando a bofonchiare qualcosa, entrò nel salone, posò il sacco per terra e incominciò a estrarre enormi pacchi da regalo. Il primo portava scritto il nome di mio fratello, che ci si gettò a pesce sopra. Voracemente lo spacchettò, estrasse una macchina telecomandata grande come me, l'accese, gli fece fare due testa-coda, poi posò il telecomando e tornò dall'uomo, che nel frattempo aveva tentato di dare un pacco a me ricevendo per tutta risposta urla e pianti.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 21, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Babbo LetaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora