I miei genitori si avvicinarono al ragazzo per presentarsi
:"Piacere nostro di conoscerti" dissero entrambi, successivamente feci lo stesso io, aggiungendo però :"Lasciami indovinare, anche tu aspetti il rito di benvenuto, vero?"
Henry cancellò totalmente la mia ipotesi di benvenuto quando però mi rispose con :"Benvenuto io? Hai l'onore di parlare con niente di meno che Henry Wilson, principe degli scherzi di Greenlake Hill e grande veterano. La "5 giallo" è la mia dolce casetta da sempre, vero piccola?" Poi andò ad accarezzare il divano alla fine della stanza. :"Ogni anno però si ostinano a cambiare la disposizione di questi stupidi mobili, è veramente frustrante." Sbuffò e mi guardò come se volesse che io replicassi qualcosa.
:"Dopo ciò che mi aspetta tra poco potremmo sistemare la casa come preferisci, ti darò una mano, d'accordo?" aggiunsi io, mentre lui si limitava solo ad annuire e sorridere compiaciuto.
Mentre ci trovavamo tutti e quattro nella stanza un fortissimo rumore proveniente da fuori attirò l'attenzione mia e dei miei genitori, Henry invece si mise ad imitare il suono con la bocca.
:"Finalmente finalmente, è arrivato il momento" disse lui saltellando allegro ed invitandoci ad uscire dalla porta della casa.
Uscimmo tutti ed Henry ci condusse allo spiazzale iniziale dietro la reception in cui ero stato non troppo tempo prima. Quello spiazzale me lo ricordavo più piccolo ad essere sincero, una volta che vidi lì tutte quelle persone metabolizzai effettivamente la sua reale dimensione; c'erano circa 250 persone tra ragazzi, insegnanti, sorveglianti e genitori. Una parte dei ragazzi avevano una fascia trasversale di colore verde, con sopra un piccolo logo simboleggiante una capanna ed un fuoco. In ben che non si dica anche Henry si allontanò da noi per prendersi la fascia ed aggregarsi agli altri. Il suono che fino a qualche minuto prima avevamo sentito nel nostro appartamento tornò ad echeggiare nel cortile per tre volte, e al termine della terza un giovane uomo si alzò da un'alta sedia di legno e si avvicinò ad un microfono per parlare.
:"Buongiorno a tutti giovani ragazzi e benvenuti a Greenlake Hill, io sono Mr Tims, sono sicuro che la vostra permanenza qui sarà stimolante per tutti" disse.
:"E per quanto riguarda voi genitori, tranquilli i ragazzi sono in ottime mani" aggiunse facendo un occhiolino, come se avesse detto qualcosa di estremamente simpatico. Beh, a quanto pare però aveva funzionato dato che voltandomi verso i miei genitori li vidi sorridere allegri. Mamma non sembrava più quasi certa che avrebbe pianto, insomma, meglio così, le lacrime non piacciono mai a nessuno.
:"Prima di lasciare la parola ai ragazzi che sono qui da parecchi anni e farvi conoscere le loro esperienze vorrei aggiungere delle piccolezze riguardante la permanenza estiva dei ragazzi. Lì a seguito trovate un tabellone delle regole" ed indicò un tabellone alla nostra destra. :"Chiunque verrà meno alle regole avrà delle sanzioni più o meno gravi in base alla regola infranta. Dopo la terza sanzione l'alunno verrà espulso dal Campus, spero sia tutto chiaro. Adesso lascio la parola ai ragazzi, grazie mille per l'ascolto." Dopo di che il signor Tims voltò le spalle e si tornò a sedere tra gli applausi di genitori, studenti, insegnanti e sorveglianti.
Uno dopo l'altro si succedettero 4 ragazzi tra i più grandi che iniziarono a parlare di ciò che si sarebbe fatto al campus: arrampicata, falò nel bosco, nuotate nel lago ed escursioni nella natura, ma ovviamente c'erano anche le lezioni, che fortunatamente non sembravano per nulla pesanti e duravano solo un paio di ore. Completamente entusiasta dall'idea guardai i miei genitori
:"Grazie mille di avermi accontentato" dissi loro.
Una volta che anche il quarto ragazzo finì di parlare lo stesso suono che si ebbe all'inizio del "benvenuto" si ripetè nuovamente e tutto era finito.
Henry si levò la fascia e si avvicinò a noi :"Tranquilli, starà bene, anche per mamma è stato complicato il primo anno, ma come dissi a lei... Dura un'estate, non tutta una vita." Disse ai miei genitori. :"Io vi lascio salutare allora, alla prossima signori" aggiunse.
Mamma e papà mi guardarono con le lacrime agli occhi :"Starai bene?" mi chiese mia madre abbracciandomi. :"Certo che si, stai tranquilla!" risposi. Mi diedero un'ultima stretta e poi li vidi andare via. Se da una parte ero pieno di voglia di riscattarmi e divertirmi, dall'altra sentivo già la mancanza della mia famiglia che non avrei rivisto a breve. Henry sembrava però essersi accorto del mio umore :"Ogni anno questo momento è sempre così, ma hey amico non essere triste, qui starai bene" disse, poi mi diede una dolce pacca sulla schiena di incoraggiamento. Annuì e andammo insieme nella nostra casetta.
:"Avevi detto che mi avresti aiutato, no? Adesso è il momento il rimboccarsi le maniche!" Disse Henry con il tono di uno che non vede l'ora di fare del suo meglio. Trovammo dentro la doccia una bacinella con dentro strofinacci e un detersivo ed iniziammo a lavare tutto, partendo dalle mensole per poi continuare con armadio, infissi del letto e pavimento. Aprimmo i rispettivi borsoni e la mia valigia e sistemammo come meglio credevamo gli oggetti al loro interno, in men che non si dica tutta la grande camera era un vero splendore. I libri che avevo portato da casa stavano magnificamente su quelle mensole e lo stesso valeva per un lume di Henry a cui lui era veramente affezionato. Mi raccontò che fu un regalo di sua nonna prima che morisse e che quando dormiva da lei ogni notte ella gli diceva che per scacciare via gli Yokai (spiriti maligni giapponesi) della paura bastava essere buoni con gli altri ed accendere quella luce. Quelle parole mi fecero così tenerezza, mi sarebbe piaciuto avere una nonna come la sua, ma purtroppo i miei morirono quando ero ancora molto piccolo.
:"Sai, è tutto perfetto qui, ma manca una sola cosa per far si che possa essere meglio" disse Henry
:"E cosa?" gli chiesi.
:"Avremmo bisogno di un tavolino da mettere davanti il divano, sono sicuro che Lana ci possa aiutare. Vieni con me!" Mi disse Henry uscendo di fretta dalla porta.
:"Aspetta, chi è Lana?" gli chiesi mentre lo seguivo.
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Greenlake Hill
Teen FictionNoah ormai stanco di trascorrere estati noiose con la sua famiglia decide di trasferirsi a "Greenlake Hill", campeggio estivo situato vicino Beaufort. Tra il verde degli alberi, le risate con i suoi amici ed il pessimo pranzo della mensa il giovane...