Solo Tu Puoi Completarmi (non completa)

Prologo

                  *Un anno prima*
-Mi dispiace...lei non ce l'ha fatta...
Disse il dottore. Non ci potevo credere. Mia sorella era morta. La mia gemella, la mia metà. Caddi a terra. Non riuscivo più a reggermi in piedi. Il dolore era troppo forte. Il mio migliore amico era al mio fianco, mi stava abbracciando ma io cercavo di liberarmi per raggiungere la stanza dell'ospedale dove decedeva il corpo di mia sorella. Lui me lo impedì.

Ero distrutta. Come avrei fatto senza di lei?

Vidi i miei genitori in lacrime. Anche loro distrutti dal dolore.

La mia gemella era morta. Ero sola. Mi aveva lasciata sola. Lì, su quel pavimento dell'ospedale.

Eravamo nate insieme e dovevamo morire insieme no? Perché era morta?

Ero troppo stanca per ragionare. I miei stupidi ragionamenti. Che vadano al diavolo. Mi scoppiava la testa e non ci capivo più niente.

Andrew, il mio migliore amico, mi aiutò ad alzarmi da terra e mi fece sedere sulle sue gambe tenendomi forte fra le sue braccia. Mi ricordo solo che mi stava accarezzando i capelli. Solo lui e mia sorella sapevano che accarezzandomi i capelli mi rilassavo e di conseguenza mi addormentavo.

                   ***************

Mi risvegliai nella mia camera. Avvolta fra le coperte del mio letto. Mi ricordo di un mese fa, di un discorso con mia sorella, esattamente qui, in camera mia.
          
                        *Flashback*

-Buongiorno dormigliona!
Mi svegliò la mia dolce sorellina di cui sono maggiore solo di 11 secondi.

-Buongiorno sorellina! Come mai ti sei svegliata così presto?
Domandai abbracciandola. Ci siamo sempre dimostrato tanto affetto anche perché raramente litigavamo. Eravamo delle vere migliori amiche.

-Non ricordi? Oggi ho il controllo che mi confermerà se non ho veramente più il cancro.
Disse con un sorriso ampio di quelli che solo lei mi sa fare.

-Giusto! Mi vesto e ti accompagno...
Feci per alzarmi ma lei mi bloccò.

-Non preoccuparti sorellona, oggi mi accompagna papà.
Mi disse sbadigliando. Non era da lei svegliarsi presto.

-Ma io voglio venire...
Dissi lamentandomi usando la vocina da bambina piccola e facendole gli occhi dolci.

-Facciamo così, tu rimani con la mamma e preparate il pranzo come solo voi sapete fare e se è qualcosa ti chiamo io
Disse dandomi un bacio sulla guancia per poi uscire da camera mia.

-Ti voglio bene!
Le urlai in modo tale che lei lo sentisse.

-Anche io!
Mi rispose dalla sua camera a fianco alla mia.
              
                     *Fine Flashback*

Ero in lacrime. Volevo urlare. Non potevo crederci. Non era vero. Stavo facendo solo un brutto incubo. Il cancro non poteva avermela portata via così.

*Toc Toc*

Bussarono alla porta.

Credevo fosse Andrew o qualcun'altra ma mai avrei immaginato che la persona che stava bussando alla porta di camera mia era Scott. Il fratello del mio migliore amico.

Ero distrutta. Non volevo che la mia cotta storica mi vedesse in questo stato.

Solo Lara era a conoscenza dei sentimenti che provavo per Scott. Neanche Andrew lo sapeva.

-Hey! Ti ho portato una cioccolata calda...
Mi disse poggiando la tazza sul mio comodino, ma io non avevo intenzione di berla.

Si stese vicino a me abbracciandomi. C'era silenzio. Un silenzio tranquillo.

Una lacrima mi scese su una guancia e lui me la asciugò con il pollice che poi finì sul mio labbro inferiore.

Rimanemmo per tre minuti a fissarci intensamente. Il suo sguardo mi leggeva dentro. Aveva questo effetto su di me. Fin da quando eravamo piccoli.

Si sporse in avanti e finimmo per ritrovarci con i visi vicinissimi. Non ce la feci un attimo di più.

Spezzai quella maledetta distanza. Lo baciai. Sfogai in quel bacio tutto il dolore e tutto il desiderio che avevo di baciarlo dall'età di 9 anni. Lui ricambiò facendo diventare il bacio più appassionato.

Da abbracciati ci ritrovammo io sotto lui e lui sopra di me. Distesi sul letto.

Quando finimmo di baciarci ritornammo abbracciati non spiccicando una parola su ciò che era successo.