Prendimi, Quando Cadró

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Louis, mio Louis,

ho deciso di scriverti una lettera.

Ti parlo già del più e del meno tutti i giorni, ma sento che quei dialoghi senza risposta non mi bastano più. Voglio che le mie parole rimangano impresse su carta, eterne. Il fatto che, se tutto andrà come previsto, né io né te avremo mai la possibilità di leggerla, è triste, lo so. Ma a me piace pensare che, se mai ci rincontreremo, questa lettera mi tornerà in mente e te ne parlerò, come se la stessi inventando al momento.

Continuo a pensare che abbiamo avuto troppo poco tempo per consolidare il nostro amore. Se la natura, un Dio o qualche altra causa astratta non ti avesse richiamato a sé proprio adesso, avremmo potuto invecchiare insieme, Louis, raccontandoci di quando eravamo due ragazzi contro il mondo. Ma soprattutto avremmo potuto conoscerci meglio.

Durante l'anno che abbiamo vissuto insieme non ho scoperto molto su di te. Sei sempre stato molto chiuso e silenzioso. Hai sempre voluto avere tu il controllo su tutto.

So pochissimo sulla tua famiglia. Non mi hai mai presentato i tuoi genitori. Dicevi sempre che non ne valeva la pena, che non ci avrebbero accettato e, anzi, che dopo essere venuti a conoscenza del nostro amore avrebbero tagliato ancor di più i rapporti con te, che erano già scarsi. Non sono riuscito a vederli al tuo funerale perché non c'ero. Pochi giorni prima di morire avevi raccontato loro della nostra storia. La conseguenza è stata quella che tu avevi predetto.

«Non provare a farti vivo. Una chiesa non è posto per persone come te. Già per noi è difficile accettare che ci debba essere un funerale, per Louis» mi hanno detto quando sono andato a fare loro visita, per porgergli le mie condoglianze, con dolore sincero e soltanto bisogno di un abbraccio in tuo ricordo. Per un attimo, quando mi sono presentato davanti alla tua casa d'infanzia, ho sperato che qualcosa fosse cambiato in loro, che la dolorosa consapevolezza di essersi sempre sbagliati gli fosse cresciuta nel cuore, magari trasformandoli in persone umili. «Porta rispetto per i morti» hanno aggiunto invece, con disprezzo. Non ho mai provato così tanto odio per una tale ipocrisia.

Ma non preoccuparti, Louis, vengo a vedere quel pezzo di marmo con su scritto il tuo nome ogni giorno, e vi lascio sopra dei fiori azzurri. Lo so che sono costosi e che probabilmente possono sembrare strani, ma non mi interessa. I tuoi occhi erano azzurri e io non voglio dimenticarli.

Gli unici argomenti riguardanti la tua famiglia di cui parlavamo erano quelli sulle tue sorelle. Quando mi raccontavi di loro ti brillavano gli occhi, come la prima volta che ci siamo incontrati.

Rivedo quel giorno nella mia mente sorridendo e anche piangendo sommessamente perché mi rendo conto che se non ci fossimo mai conosciuti, la mia vita ora sarebbe un disastro, per cui ne sono veramente grato.

Ricordo ancora come faceva caldo, anche se l'erba del prato del parco dove t'incontrai quella mattina era umida. Ti vidi per la prima volta seduto su una panchina di quel parco, mentre scrivevi qualcosa che ancora non potevo conoscere su un piccolo quadernetto rosso e ti guardavi intorno, come affascinato da tutto ciò che ti circondava. Più tardi parlerò di quel quadernetto rosso, Louis. Ci tengo al tuo passato.

Comunque ti vidi e mi fermai, incantato. Non sapevo spiegarmi l'esistenza di una persona così bella e interessante d'aspetto.

Eri molto diverso da me. Una cosa che notai subito furono i tuoi capelli, color caramello sotto l'effetto del raro sole inglese di quella mattina, completamente arruffati, nella loro perfezione. Il tuo viso era spigoloso, serio. Eri bassissimo, in confronto a me. Ricordi quando ti chiamavo il mio nanetto? Sorrido ancora a pensarci. Il colmo è che tu avevi pure tre anni più di me.

Si può forse chiamarla Colpo di fulmine, l'attrazione immediata che ho provato.

Sai, mi era già capitato, prima di quel giorno, di sentire un qualche sentimento nei confronti di qualcuno. Il punto è che non ho mai avuto la possibilità di capire se ciò che provavo per quel qualcuno era Amore, e il rimorso per il mio scarso coraggio spesso mi addolorava. Con te non volevo commettere lo stesso errore.

Prendimi, Quando Cadró 🌹Larry Stylinson🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora