«Rosalie!» una voce maschile chiama il mio nome
«si?» chiedo camminando verso il suono di essa
«Abbiamo una festa stasera, sono ormai decenni che ci conosciamo, potrei approfittare per presentarti finalmente la mia famiglia in quest'occasione, che ne pensi?» propone accarezzandomi gentilmente la guancia
Entusiasta, corro nella mia camera rossa.
Poggio una mano sul candelabro posato sul camino e lo giro di poco per trovare la porta segreta che conduce al grande corridoio.
Lo prendo facendo attenzione a non richiudere la porta e con l'aiuto di un legnetto e del fuoco del camino, lo accendo.Mi farà finalmente conoscere i suoi amici? Sono così euforica all'idea, mi dannavo così tanto al pensiero che avrebbe potuto tenermi segreta per sempre
Percorro il corridoio fino alla fine, dove mi si presenta il grande portone in acciaio dipinto color legno.
Fa freddino come al solito qui
Al collo ho una collana, e il ciondolo che l'adorna è proprio la chiave che uso per aprire questo macigno di porta, incastrandola nella serratura dalla forma stramba.
Dinnanzi ai miei occhi, davanti a quell'immagine, si riaccende il sentimento nostalgico che porto dietro da forse quasi una vita.
"Piccola, finalmente sei tornata, ti sei divertita oggi al lago con Noir?" il sorriso di mia madre che mi accoglie tra le sue braccia
"Bentornata a casa, signorina" il maggiordomo Lorenzo mentre riprendeva con se il nostro gatto tutto tranne che nero
"Hey piccolo uragano" le parole di mio padre appena uscito dal suo studio mentre toglieva i suoi occhiali che gli davano un'aria così intellettualeCammino lentamente nell'enorme casa che mi si presenta davanti, gli unici occhi ad oggi posati su di me sono quelli degli sguardi di quei quadri ormai non più ammirati da nessuno
Arrivo finalmente a destinazione, apro la grande cabina armadio dove prendo il mio vestito, stiamo parlando di una festa tra ragazzi no?
guardo gli altri abiti di mia madre, lo stemma sopraNon indosserò mica quello ufficiale, magari uno più tranquillo...
Così faccio e prendo anche cappello e maschera che poso sul letto piumato per poi prendere i miei stivali ed indossare anche quelli.
Cautemente mi avvicino allo specchio gigante aprendolo dalla sinistra come una porta ed entro nella piccola stanza che custodisco con gelosia.
Vi svelo la sua storia, nulla di strambo premetto. Dovete sapere che la sottoscritta era così attaccata alla sua disciplina che custodiva il suo fioretto avidamente accanto al suo letto anche di notte e il mio caro padre ha pensato bene di creare una stanza nascosta all'interno della mia camera per permettermi di tenerle il più vicino possibile. Sí, ero già una squilibrata anche all'epoca.
Scelgo la spada col manico a stella intrecciata e la infilo lentamente nel porta-spade che ho legato alla vita, ma devo davvero portare una spada ad una festa? Ci ripenso e prendo un fioretto che almeno sfiorato non potrà fare del male a nessuno
Riprendo cappello e maschera correndo poi al portone per uscire e ritornare nella mia umile casa per niente regale rispetto a quel che vi ho appena descritto, con cura metto al suo posto il candelabro chiudendo il passaggio.
Mi ritrovo davanti al fuoco scoppiettante del camino e guardo la maschera che ho tra le mani,
è di un grigio argentato, di pizzo.La poggio al viso e passo ad allacciarla quando delle mani morbide toccano le mie aiutandomi a fare un piccolo fiocco, dopo aver fatto mi giro indietro ritrovandomi due occhi blu notte che mi osservano
«Hey, hai preso il blu, mi piace» sorride lui mostrando le sue fossette e in risposta gli sorrido anche io gesticolando come una stupida imbarazzata indicandolo «stai molto bene»
«Grazie, anche tu sei molto carina» risponde lui a sua volta mordicchiando l'anello nero al labbro
«Grazie tante» il mio viso diventa cremisi.Daniel è bellissimo, ha quel suo fascino misterioso, non finisce mai di stupirti; ha i capelli neri come la pece, i suoi occhi scuri sembrano un pozzo senza fondo, le sue labbra sono rosee e al lato destro ha un anello nero che mordicchia constantemente quando è nervoso, ha diversi tatuaggi su alcune parti del corpo ho avuto occasione di vederli quando in estate è in costume o quando mi chiede quale maglietta deve indossare perchè quel giorno non sa cosa mettere e sta in piedi lì impalato.
«Vogliamo andare?» chiede
«certo andiamo» gli sorridoVi starete chiedendo cosa siamo noi due? Vorrei saperlo anche io
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Rosalie [slow update]
General FictionIndefinita come la mia vita, puoi provare a leggerla, ma puoi anche evitarla poiché non vige alcun obbligo. ©All rights reserved