Capitolo 31

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Pov's Mal
E Anche Agosto se ne va.
Il tempo scorre troppo in fretta e non riesco a tenergli testa, questo è un male perché dopo Agosto c'è Settembre e mancheranno solo quattro mesi al compimento dei miei diciotto anni e quindi alla separazione dai Dixon.
Tecnicamente mi mancano ancora due anni di high school ma data la mia età mi hanno spostato dai junior ai senior, questo vuol dire che a Giugno dell'anno prossimo avrò già finito gli studi.
E poi?
Non ho ancora deciso cosa fare della mia vita, vorrei restare dai Dixon per sempre ma questo non è possibile.
Evie ha scelto di frequentare un'università di moda molto importante in Italia perché anche lei è stata spostata nei senior e Carlos la seguirà, però scegliendo il settore veterinario.
Mi mancheranno quei due.
Ben ha scelto di fare Economia ed io...non lo so.
Vorrei dedicarmi alla mia più grande passione, ovvero il disegno, ma mi piacerebbe anche fare l'assistente sociale o qualcosa che abbia a che fare con la psicologia.
Io ho sempre odiato gli psicologi, mi hanno sempre fatta sentire inadatta ma da quando ho conosciuto Margaret è diverso; lei è una psicologa meravigliosa e mi ha aiutato moltissimo.
Ma adesso basta pensare al futuro.
Godiamoci il presente e dimentichiamo il passato, almeno nel mio caso.
La vacanza con i Dixon è andata benissimo e adesso loro sono fuori da alcuni parenti.
Io non sono voluta andare per non recare disturbo e la stessa cosa Evie, quindi Ben è rimasto a casa con noi.
In questo momento è seduto in giardino a prendere il sole e ha degli addominali fantastici...aspetta cosa?
Rimangio quello che ho detto.
"Ben?"
"Sì?"
"Ho trovato questa bambina piangente in salotto, è tua figlia?" Chiedo scherzando ma non troppo con una bimba tra le braccia.
"Cosa? No! È la figlia dei vicini, mi ritengono un bravo ragazzo e mi hanno chiesto di tenerla per questa mattinata. In cambio mi daranno venti dollari." Spiega mettendosi seduto sulla sdraio e legandosi gli occhiali da sole.
"Capisco. Però è carina!" Esclamo vedendo i suoi grandi occhioni azzurri.
"Si chiama Eliza. E comunque tutti i bambini sono carini da piccoli."
"Io non di certo..."
"Perché dici questo? Scommetto che da piccola eri meravigliosa...strana con i capelli viola ma meravigliosa." Mi dice.
"Oh, ehm, i miei capelli non sono così naturalmente. In realtà sono una sorta di ribellione, purtroppo ho preso il colore originale da mia madre e non voglio assomigliarle. Quei capelli biondi popolano i miei incubi."
"Secondo me staresti bene bionda, cioè tu stai bene con qualunque colore perché sei perfetta."
Lo guardo stranita, probabilmente non ha pensato molto a cosa dire infatti subito diventa rosso come un peperone e non è colpa del sole.
"Tu hai mai pensato di avere dei figli?" Mi chiede imbarazzato cambiando argomento.
"In realtà no. Fino a tredici anni non sapevo neanche che i bambini si 'facessero' credevo che spuntassero così, dal nulla. In seguito a quello che mi è successo ho giurato di non avvicinarmi mai più ad un maschio in quel senso."
"Io invece, un giorno, dei figli li vorrei. Mi piacerebbe averne una femmina e chiamarla Emma, la proteggerei da tutto e la amerei alla follia." Dice in tono sognante.
"Dite tutti così e quando la vostra ragazza vi dice di essere incinta prendete un biglietto di andata senza ritorno per l'Honolulu." Ironizzo.
"Non tutti i maschi fanno così, ok la maggior parte magari, ma non io. Comunque ho invitato i ragazzi qui stasera, non ci vediamo da parecchio e cosi stiamo un po' insieme. Che ne pensi?"
"Penso che sia una fantastica idea"

Finalmente sera.
Derek, Diamondo, Jay, Audrey e Carlos sono tutti qui ed è da almeno sei ore che siamo incollati alla tv con una mega maratona di Harry Potter.
Io non sapevo neanche cosa fosse ma adesso lo adoro!
Qui tutti fanno il tifo per Harry, Ron ed Hermione ma se proprio devo dirlo io preferisco di gran lunga Bellatrix.

Maratona finita.
È piuttosto tardi quasi le due di notte e i ragazzi, dopo lunghe chiacchierate e scorpacciate di patatine se ne vanno.
Restiamo solo Evie, Carlos, io e Ben.
Carlos ed Evie è un'intera serata che si lanciano sguardi che non promettono nulla di buono infatti appena se ne vanno tutti salgono in camera mia e di Evie e chiudono la porta a chiave.
"Se sono andati a fare ciò che penso ne avranno per un po'..." dico a bassa voce.
Ben sta riordinando tutto e ridacchia alla mia osservazione.
"Ti va di guardare le stelle in balcone?" Chiede.
"Sì, andiamo." Dico.
Ci dirigiamo sul balcone e ci sdraiamo per terra su delle coperte.
Più che fissare il cielo, Ben fissa me e mi mette un po' di ansia.
"Mal..." sussurra.
Giro lo sguardo verso di lui.
"Io ti amo. È da quando sei arrivata qui che hai messo in soggezione tutto il mio mondo. Tu sei stupenda, sei forte, sensibile e soprattutto hai un cuore che, per quanto sia stato spezzato, è ancora incredibilmente pieno di voglia di vedere in tutto un lato buono." Mi dice ed io resto un po' spiazzata.
"Ben...io non so che dire ma, ma credo di amarti anche io. Cioè tu mi fai sentire bene, protetta e..." non riesco a finire la frase che Ben si avvicina e mi bacia.
Un bacio che forse anche io aspettavo da tempo.
Restiamo così per alcuni interminabili istanti e poi io tento di approfondire il bacio.
I nostri corpo sono vicinissimi e sento i nostri battiti accelerare.
Quando ci stacchiamo ci guardiamo negli occhi, questo sguardo fa crescere dentro di me una strana sensazione che non ho mai provato prima, una sensazione di vuoto allo stomaco come se mi mancasse qualcosa.
Senza dire niente ci rechiamo in camera dei genitori di Ben e continuiamo a baciarci con molta passione.
Ci distendiamo sul letto e Ben, in questo preciso istante, è sopra di me.
Subito il mio cervello viene riportato dai mille demoni dei ricordi e la scena presente viene sostituita con quella passata, quella maledetta sera con Charles.
"Lasciami! Mi schiacci!" Grido dimenandomi.
Ben mi squadra preoccupato.
"Mal? Tutto ok?"
"Charles vattene! Lasciami!" Lo spingo e mi dimeno ancora di più.
Ben poggia le Sue mani sulle mie guance.
"Tranquilla. Non faccio nulla se non vuoi."
D'un tratto mi calmo e lo guardo.
"Ben, perdonami ma per me è difficile. Io vorrei e non sai quanto ma...lui, lui è sempre qui." Dico indicandomi la testa.
"Facciamo così, adesso chiudi gli occhi e respira." Mentre dice questo sento che sfila i miei vestiti ed i suoi.
Non starò qui a raccontarvi il resto queste sono cose private.
Comunque è stato fantastico, Ben ha cambiato un mio ricordo.
Ciò che prima vedevo come un dolore adesso è un bellissimo ricordo.
Abbiamo deciso di essere ragazzo e ragazza e quando i Dixon torneranno sarà una bella sorpresa.

Spazio autrice
Nuovo capitolo!
La storia volge al termine e perdonatemi se il finale non sarà magnifico ma non sono molto brava a concludere le storie.
Inoltre, se vi va, andate a leggere la mia nuova storia che si chiama •Just a dream•.
Ciao!

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