Isabella Apre gli occhi,ma li richiude subito ,la luce che trapela dalla serrandina in plastica della finestra,le acceca gli occhi,così li apre lentamente.
Si mette seduta,e appoggia la schiena ai cuscini dietro di se,gli annusa,e sanno di detersivo alla Marsiglia e di quel profumo di pulito e igienizzante tipico degli ospedali,sposta le lenzuola lilla dalle gambe e alza la serrandina,
la luce la colpisce dritto in faccia,così si copre gli occhi con una mano,e scende dal letto lentamente,
prende il telefono appoggiato sul comò affianco la letto e controlla l'ora,sono le otto e mezza del mattino.
Decide di cambiarsi mettendo un pantalone della tua grigia e una felpa,azzurrina,visto che siamo in inverno e fa freddo,pettina i capelli,ed esce da quella stanza,da quelle quattro mura bianche e statiche.
Col tempo ha cercato di abbellire la sua stanza.
infatti sulla parete della testiera del letto ci sono varie foto e disegni che ha fatto lei stessa,anche sticker e cartoline,poi ,ha messo le lenzuola lilla,
quelle grigie che c'erano prima davano un senso di angoscia.
Mentre pensa questo sbatte contro un'infermiera,Stella.
"Buongiorno"
Dicr sorridendogli,lei da quando Belle è qui ,in questo ospedale,cioe due anni si è presa cura di Belle come se fossi sua figlia,l'ha aiutata ad ambientarsi ed è sempre pronta ad aiutarla a vestire magari quando ha il contatore di battiti addosso.È un aggeggio che lega in vita e poi ci sono delle ventose che attacca sul punto dove si trova il cuore.
La dottoresssa Mcurty,cioè la cardiologia di questo ospedale, glielo fa portare ogni tanto per i soliti controlli.
Stella è sempre stata gentile e per questo Belle prova un senso di gratitudine,osserva i suoi capelli neri e ricci legati in una coda bassa,e i suoi occhi color nocciola,contornati da occhiaie,e e stanchezza che la guardano con affetto.
"Buongiorno,come stai Elle"
"Bene sto andando a fare colazione alla mensa"
"Certo vai pure ,a dopo"
La saluta e Belle la saluto con la mano.
Si dirige in mensa ,e poi si avvicina al bancone con il cibo,la mattina preferisce qualcosa di fresco,perciò prende una banana,un'aranciata e uno yogurt bianco.
Si siede ad un tavolo e si gode quel silenzio che riempie la sala,siccome nessuno si sveglia così presto,lei è sempre l'unica.
Mangia la sua colazione,e se la gusto,beve il suo ultimo sorso di aranciata,visto che ora ha voglia di dolce,si dirige alle macchinette e prende un lecca lecca alla fragola e panna,il suo preferito .
Lega i capelli in una treccia laterale,perché iniziavano ad infastidirla.
Ritorna in camera sua,e ad aspettarla c'è Andrew,di spalle,che fissa le foto.
Si avvicina di soppiatto e gli salta in schiena
Ride.
'Ehi scheggia"
L'ha sempre chiamats così ,dicendo che quando accompagnava mamma a fare le ecografie,i dottori non riuscivano mai a vedere Belle bene ,perché si muoveva velocemente.
Scende dalla schiena di suo fratello e lo abbraccia.
"Mi sei mancata"
Dice sospirando,
"Anche tu"risponde Belle.
"Allora come stai"
Le chiede
"Bene dai ,tu"
"Bene"
"Raccontami com'è andata a scuola"
"Oh,bhe,l'insegnante non c'era ,così abbiamo fatto casino,facendo inavolare la bidella,che non ne poteva più...."viene interrotto dal rumore di qualcuno che bussa
"Avanti!"
Dice Belle,entra Stella con le varie pasticche con le vitamine e le proteine.
"Forza Belle,devi prendere le medicine"
Sbuffa non avendone voglia,non ce la fa più, ogni giorno inserisce più pasticche che cibo vero e prorpio.
Non ricorda l'ultima volta che abbia mangiato delle patatine oppure una pasta al sugo come si deve.
E questo è solo uno dei tanti aspetti negativi ,per colpa del suo cuore,non ha mai corso ,dino a sentire le gambe che tremano per l'adrenalina e i polmoni che bruciano,quella sensazione di riprendere fiato e lasciare un sospiro,ma la sensazione che più vorrebbe provare è quella di sentire il suo cuore pompare nel petto velocemente,cosa che non potrà mai provare finché non sarà curata.lasciando da parte questi pensieri Belle si avvicina a Stella e si siede sul suo letto mentre Andrew si posiziona dietro di lei accarezzandole la schiena dolcemente. Belle deglutisce il groppo che gli si forma in gola sentendosi come se un macigno gli piombasse proprio sullo stomaco,si sente male,non solo attraverso un'aspetto fisico ma anche psicologico,di solito Belle si sente così quando esce fuori,nel cortile dell'ospedale e vedere i ragazzi della scuola affianco vivere le loro vite,esatto il suo ospedale si trova affianco ad un liceo,rendendo la sua permanenza in questo dannato posto ancore meno sopportabile.
ci sono alcuni giorni no ,in cui vorrebbe solo sparire,essere inghiottita dalla terra,ma poi si rialza pensando che debba continuare a combattere,come ha sempre fatto.
lascia definitivamente questi pensiere da parte in un cassetto chiuso a chiave nella sua mente,e ritorna alla realtà iniziando ad ingerire una ad una le pasticche.
Belle in questo momento si trova nel suo letto d'ospedale,disegnando qualcosa di astratto,nemmeno lei sa cosa,sa solo che la rilassa l'arte,in ogni sua forma,nella scrittura,nella musica,nel disegno,anche nellla moda.
con le cuffie nelle orecchie,e con una matita in mano ,si chiude nella sua bolla fatta di vetro,e lascia che i suoi pensieri vaghino per la sua mente.
Andrew se ne andato poco tempo fa avendo un'impegno.
Controlla l'orologio appeso davanti alla parete di fronte al suo letto,e nota con stupore che sono le undici di mattina,certe volte il tempo sembra scorrere come sabbia tra le dita,e nessuno può fermarlo.
riporta lo sguardo sul suo album da disegno,su di esso vi sono presenti degli scarabocchi colorati,fatti con una penna. Decide di alzarsi e fare un giro per l'ospedale per schiarire le idee e i suoi pensieri caotici,e sgranchirsi le gambe.
Decide di uscire fuori ,all'aperto,arrivata davanti alla porta che conduce fuori,abbassa la maniglia,e uscendo,viene invasa da una sensazione di sollievo,respira a pieni polmoni,facendo penetrare l'aria fresca fin dentro le ossa,risvegliandosi e provando un senso di libertà che non prova da tempo.
Ma allo stesso tempo sente i raggi di sole accarezzarle il viso,chiude gli occhi davanti a quella sensazione di benessere,si siede sul prato,assaporando la sensazione dei fili d'erba sotto le sue mani,per molti possono sembrare cose futili,ma per lei,che ha sempre vissuto schiacciata dai limiti della sua malattia,sono sensazioni di sollievo.
#angoloautrice
ecco a voi il primo capitolo di questa storia,sarà scritta in terza persona,e non penso saràa molto lunga,spero vi piaccia.
commentate e votate,fatemi sapere se vi piace, alla prossima
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Nothing Can Separate Us
RomanceTutto ebbe inizio in un ospedale,un posto che tutti eviterebbero,ma che purtroppo non possiamo,anche per la cosa più effimera. Si conosceranno qui,proprio qui,in questo posto ,che ,risucchia la felicità alle persone,e ruba ogni loro certezza,ma lor...