°Salvezza°

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Mi risvegliai in quella che sembrò essere una cella, poco più grande di un loculo, l'unica luce che entrava lo faceva da una piccola finestrella posta proprio sopra il mio capo, era così stretta e piccola che mi sembrava una gabbia per uccelli, non riuscivo nemmeno ad alzarmi in piedi, la porta in ferro spessa e pesante non faceva presagire nulla di buono.

La testa doleva, pulsava, sembrava non darmi pace da quando avevo ricevuto quel forte colpo sulla nuca.

D'un tratto venne spalancata da una figura a me sconosciuta.

"Eren Jeager, età 25 anni...sirena" un uomo si erigeva davanti a me con fare austero, quasi schifato, mi guardava dall'alto al basso come se fossi stata la nullità più grande di tutto l'universo.

"Lo sai perché ti trovi qui vero?"

Negai con la testa, strinsi i denti. Era giunta l'ora della mia morte? Che avevo fatto di così terribile, ero semplicemente uscito dall'acqua e avevo parlato con Levi.

"Come sospettavo, stupido e arrogante. Te lo dico io che hai combinato, hai aggredito un Dio e lo sai ora quale sarà la tua punizione?". Un mezzo sorriso solcò le sue labbra raggrinzite.

"Verrai ucciso in pubblica piazza da Zeus in persona, dovresti essere onorato per tale trattamento" rise malignamente, rise a bocca aperta, ad alta voce e senza riguardi.

Lo vidi avvicinarsi e con le mani stringere il mio collo con forza, mi stava mancando il fiato, perché mi stava facendo questo? Non ne aveva il diritto.

Mollò la presa, solo dopo avermi fatto quasi perdere coscienza. Lo sentì andarsene e richiudere con un sonoro tonfo la porta.

Attesi giorni, ore? Non me ne resi neanche conto di quanto tempo passò dopo che quell'uomo aveva annunciato la mia morte richiudendo la pesante porta di metallo dietro di se, pensai a mia madre, a tutte le volte in cui mi aveva messo in guardia dagli esseri come quelli, fiotti di lacrime cominciarono a scendere dai miei occhi, piansi così tanto, che ad un certo punto pensai di averle prosciugate tutte.

Non avrei mai immaginato che la mia morte avvenisse così in fretta, speravo almeno di godermi la giovinezza e di provare quell'amore che tanti decantano. Eren Jeager morto all'età di 25 anni, per aver quasi messo le mani addosso ad un Dio. Sembrava quasi una barzelletta.

Senti nuovamente aprire la porta, cosa volevano ancora da me? Non era abbastanza, che ancora una volta, un'altra volta, ero stato privato della libertà e fra poco anche della vita.

Due uomini incappucciati entrarono e mi strattonarono forte per le braccia fino a farmi reggere in piedi, mi fecero indossare una vestaglia consunta, lurida e puzzolente e poi cominciarono a picchiarmi, calci, pugni, nello sterno, in faccia, sentivo le ossa rompersi sotto il peso dei loro maltrattamenti. Sporco, sanguinante, malmenato e ormai irriconoscibile, venni trascinarono in un arena pubblica, colavo fiotti di sangue dal naso, sentivo la testa dolermi ancor di più di prima, a malapena mi reggevo in piedi.

Davanti a me si erigeva un uomo alto dai capelli biondi e gli occhi azzurri, le sopracciglia folte e uno sguardo severo, il corpo statuario e una lunga vestaglia bianca che copriva le sue gambe lasciando il petto scoperto, tra le mani un fulmine pronto a colpirmi e pronto a darmi il colpo di grazia. Ai suoi lati un ragazzino dallo sguardo terrorizzato, e una donna che lo pregava di fermarsi. Sperai solo che non avrebbe fatto troppo male.

"Inginocchiati davanti a Zeus" i due uomini dietro di me mi spinsero a terra neanche fossi un sacco di pattume, tentai di rialzarmi ma il corpo non ne voleva sapere, troppo dolorante dalle botte ricevute.

Atlantia [ErenxLevi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora