l'ombra

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Todoroki's pov
<Come avete fatto ad averli> chiedo sfogliando i fascicoli <non riuscivo a dormire> spiega Kirishima. <Si trova qui> indica Kaminari un punto della mappa <ma è Nerima, un dei quartieri di Tokyo> <a quanto pare il quirk dell'"uomo-porta" ha un limite di distanza> osserva Kyoka. Continuo a leggere i vari fogli, c'è scritto il luogo dove si trova e una foto esterna della struttura, era un semplice palazzo bianco, si confondeva tranquillamente con il resto del paesaggio. <I professori sanno che li avete?> domando anche se già posso intuire la risposta, infatti i loro sguardi vagano altrove <avete almeno un piano?> <entrare, prendere Hideko, uscire> spiega Bakugo <seriamente?> <vuoi salvarla?> ribatte la ragazza <quando?> <domani>.

Hideko's pov Mi trovo sdraiata su un lettino, il mio sguardo è rivolto verso l'alto, ma sento un fastidio allo stomaco

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Hideko's pov
Mi trovo sdraiata su un lettino, il mio sguardo è rivolto verso l'alto, ma sento un fastidio allo stomaco. Cerco di sollevare leggermente il collo per vedere cosa stesse succedendo, ma quello che vedo è raccapricciante. Ci sono quattro uomini intorno a me, tutta la parte del mio addome è praticamente aperta <che cosa state fo?!> grido cercando di dimenarmi, ma vengo bloccata sul tavolino. <Ti stiamo solo rendendo più forte> spiega uno di loro <adesso dormi>aggiunge mettendomi una mascherina dalla quale fuoriesce del fumo, continuo ad agitarmi, ma sento le forze abbandonarmi. Cerco di non chiudere gli occhi, ma appena sbatto le palpebre mi ritrovo circondata dal buio. Intorno a me governa il nero più totale, inizio a camminare cercando una via di fuga, sembrava un corridoio infinito.
<C'è qualcuno?> chiedo guardandomi attorno, ma senza una risposta. L'aria inizia a farsi sempre più fredda, abbasso lo sguardo e i miei piedi sono scalzi, indosso solo una camicia da notte bianca. Noto un braccialetto al mio polso, simile a quello degli ospedali, c'era segnato il numero quindici. <Hai freddo tesoro?> chiede una voce <chi sei?> domando cercando la figura che ha parlato <io so chi sono, ma tu non sai chi sono, eppure io so chi sei> <voglio una risposta vera> <questa è una risposta, sei tu che non la capisci> <smettila!> grido e la voce cessa di parlare. <Dove mi trovo?> <forse lo so, forse no> <cosa vuoi?> <giocare con te!> <io no> <allora non uscirai da qui>.
Dovrei davvero fidarmi di una voce inquietante in un luogo sconosciuto?
<Va bene> mi arrendo <sai Hideko, ti ho sempre ritenuto una ragazza intelligente, che ne dici di alcuni indovinelli?> <dopo mi lascerai andare?> <se li risolverai><se non ci riesco?> <giocheremo ancora e ancora...>.  < Chi la fa, la vende. Chi la compra non la adopera; chi la usa non la vede.> <la bara> rispondo subito e in quel momento sento un muro fermare il mio cammino, cerco di cambiare direzione ma sono bloccata. <Dove sono?!> grido battendo contro quelle pareti strette <l'hai appena detto> risponde la voce <fammi uscire!>.
< Dentro non ho niente ma tutto è dentro me. A ognuno regalo un po' della mia magia. Chi sono?> <uno specchio!> esclamo e a quella risposta ne appare uno davanti ai miei occhi. <Cosa dovrei farci?!> <non sempre quello che sembra è quello che è>. Rimango a fissare il mio riflesso, è un semplice specchio, l'unica cosa strana che ha è un piccolo foro.
<Inizia per B e contiene una sola lettera> <busta> rispondo velocemente e ne appare una ai miei piedi, la apro e trovo un foglio con su scritto "entro prima di aver aperto" <la chiave!> affermo e ne appare una sul fondo dell'involucro. <E adesso?!> chiedo senza avere una risposta, mi guardo intorno, forse il foro è una serratura. Inserisco la chiave e lo specchio diventa una porta, senza pensarci due volte la attraverso e mi ritrovo in una stanza bianca.
<È una cosa tutta nera e resta incollata dalla mattina alla sera> ricomincia la voce <l'ombra> in quel momento una figura mi afferra da dietro, cerco di colpirlo, ma il mio braccio la attraversa. L'essere mi scaraventa a terra e riesco a vederlo...era un'ombra. Stringe le sue mani sul mio collo, cerco di spostarle, ma inutilmente. <Va nell'acqua e non si bagna, tra le spine e non si punge, entra in casa e non ci resta> dice la voce mentre la creatura mantiene salda la presa. Cercavo di ragionare e continuare a respirare, ma non ci riuscivo, finché non capii. <Il sole> sussurro e la figura scompare.
Mi accascio a terra tossendo e cercando di regolarizzare il respiro per poi sentire dei passi vicini a me <vuoi sapere chi sono giusto?>, mi giro cercando di capire dove sia, ma non c'era nessuno oltre a me.

Sento qualcuno avvicinarsi e sfiorarmi la spalla destra, <sono il desiderio degli uomini felice> bisbiglia la voce al mio orecchio, sento i brividi correre lungo il mio corpo <il nulla

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Sento qualcuno avvicinarsi e sfiorarmi la spalla destra, <sono il desiderio degli uomini felice> bisbiglia la voce al mio orecchio, sento i brividi correre lungo il mio corpo <il nulla...> rispondo, non termino la parola che il mio corpo sprofonda in un vuoto infinito.
Inizio a gridare e dimenarmi finché non capisco di trovarmi in un letto. Mi guardo attorno e riconosco la mia stanza bianca, subito mi sollevo la maglietta e noto i punti sul fianco, corro verso il bagno e mi guardo allo specchio.
Sembro normale.
<Preparati per un altro test> dichiara una delle guardie affacciandosi dalla piccola apertura nella porta, non era la stessa degli altri giorni. Alzo gli occhi al cielo ed esco dalla camera. <Correva voce che ci mettessi ore ad uscire> commenta <ero già pronta> rispondo.
<Che giorno è oggi> chiedo <giovedì> <davvero?> <si, perché?> <niente, stavo solo pensando>.
Avevo da ridire sui miei tristi compleanni a casa, ma questo, rinchiusa in una torre, li batte tutti.
<Dove andiamo?> chiedo notando la strada diversa, ma non ottengo nessuna risposta. <L'altro tizio era più simpatico> mi lamento continuando a camminare. Arriviamo in una specie di sotterraneo <entra> mi ordina la guardia aprendo la porta. <Se è un'altra arena giuro che vi ammazzo> in risposta l'uomo mi punta il fucile contro <scherzavo> commento alzando le mani ed eseguendo gli ordini.
Al centro della stanza c'è una poltrona odontoiatrica, come quella dei dentisti, accanto noto dei strumenti chirurgici e provette con diversi liquidi.
<Accomodati> mi invita il dottor Fujiwara <neanche per sogno> affermò lanciandogli contro il tavolino e facendolo sbattere contro la parete opposta, mi giro nella direzione da dove sono arrivata, ma non riesco neanche a fare un passo che una guardia mi prende per il collo e mi inietta un liquido.

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