𝘊𝘢𝘱𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰 11

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Maggio era quasi finito e stava tutto andando più o meno bene.
I Perdenti, dopo la dichiarazione di Richie e Eddie, erano diventati tutti più uniti.
Richie aveva preso il coraggio e aveva raccontato tutto a sua madre, che aveva preso molto bene l'omosessualità del figlio.
Richie non si aspettava una reazione positiva, e fu quindi piacevolmente sorpreso. Almeno con lei, Richie e Eddie potevano essere loro stessi. Eddie, dal canto suo, non aveva nessunissima intenzione di parlarne a sua madre. Era più che sicuro che non avrebbe capito, e non voleva darle dei dispiaceri.

C'era però una fantastica novità: Connor si era trasferito. La sua famiglia era andata a vivere a Detroit, portando con sé il bulletto della scuola.
Fortunatamente, nessun altro infastidiva i Perdenti, ma non per questo Eddie e Richie potevano uscire allo scoperto.

Quanto a loro, si stavano godendo i momenti insieme più che potevano. Andavano l'uno a casa dell'altro o uscivano durante il pomeriggio, stando attenti a non farsi vedere troppo vicini.
A Richie non piaceva particolarmente l'insicurezza di Eddie riguardo alla loro relazione, ma lo rispettava e non gli diceva niente.

Era un lunedì sera, e Richie stava cenando con i suoi genitori, come ogni giorno.
C'era però uno strano silenzio a tavola: nessuno parlava e i suoi genitori si scambiavano occhiate ansiose.
- Mamma, papà, che c'è? - chiese Richie ad un certo punto.
Maggie sospirò.
- Richie, io e tuo padre abbiamo una cosa da dirti -

- Dobbiamo trasferirci -

Alle parole della madre, il ragazzo fece cadere la forchetta dalla mano, che fece rumore sbattendo contro il piatto.
La sua bocca era spalancata.
Dopo pochi secondi parve riprendersi.
- C-cosa? - balbettò, raddrizzandosi gli occhiali.
Sentiva la gola completamente asciutta, e il cuore battergli fortissimo.
- Tuo padre ha trovato lavoro in un'altra città, ed è un'offerta che non può rifiutare. Il suo stipendio sarà notevolmente più alto e beh, abbiamo bisogno di soldi - spiegò velocemente sua madre.
Richie venne assalito dall'ansia.
- E...e io come farò? Con la scuola? Con i miei amici? - chiese preoccupato. Gli occhi gli si stavano riempiendo di lacrime.
Aveva solo un pensiero fisso: Eddie.

I suoi genitori si scambiarono un'altra occhiata preoccupata. Fu suo padre a parlare.
- Dovrai cambiare scuola, Rich. Andremo a Detroit e...non sarà facile tornare qui spesso. Tu e i tuoi amici potete telefonarvi o vedervi nel weekend. - disse, con tono rassicurante.
- Cambiare scuola? Sono al terzo anno, non ha senso! - esclamò Richie, alzando la voce.
- E i miei amici, come farò a passare da vederli ogni giorno a un paio di giorni al mese? Non...posso. - disse, accasciandosi alla schienale della sedia.
- Certo che puoi Rich. Sarà difficile, è vero, ma ci puoi benissimo riuscire. - disse suo padre, con fare quasi scocciato.
Richie stava facendo una delle sue solite scenate da melodrammatico.
- Voi non capite! - urlò praticamente, alzandosi dal tavolo e andando in camera sua.
I suoi genitori lo sentirono sbattere la porta.
Si guardarono e anche sua madre si alzò, raggiungendo il figlio.

Prima di entrare nella camera di Richie, bussò un paio di volte.
- Sei tu ma'? - chiese una voce da dentro.
- Sì tesoro...posso entrare? -
Dopo un paio di secondi, Richie aprì la porta.
Maggie si andò a sedere sul letto del figlio e gli fece segno di andare accanto a lei.
- Ma'...- iniziò lui.
- Dobbiamo per forza? - chiese solo.
Sua madre sorrise tristemente.
- Sì Rich, dobbiamo farlo. È veramente un'occasione a cui non possiamo rinunciare. - disse, cingendo le spalle di Richie con un braccio.
Lui le si appoggiò sulla spalla.
- Quando partiremo? -
- Oh, alla fine dell'anno scolastico, in Giugno. Devi finire l'anno, altrimenti rischi di perderlo - spiegò sua madre, e Richie si sentì leggermente meglio. Avrebbe ancora avuto un paio di settimane da passare con i suoi amici e con Eddie.
Sorrise al pensiero del ragazzo.

- Sono preoccupato mamma...-
- Per Eddie? - chiese lei, guardandolo.
- Sì...credi che debba dirglielo ora che ci trasferiremmo? Conoscendolo andrà in paranoia - rifletté Richie.
Maggie alzò le spalle.
- Non so tesoro, tu conosci Eddie meglio di chiunque altro. Devi sentirtelo tu se dirglielo o no -
Richie annuì.
Maggie gli lasciò un bacio tra i capelli e uscì dalla stanza del ragazzo, lasciandolo solo.
Richie si buttò sul letto, fissando il soffitto. Doveva chiamare Beverly.

Maggie scese le scale e tornò in cucina dal marito, che era intento a lavare i piatti.
Quando la sentì arrivare, si girò verso di lei.
- Allora...che dice? - le chiese.
Maggie sospirò, appoggiandosi al tavolo.
- Non è particolarmente entusiasta, soprattutto all'idea di lasciare i suoi amici. Però gli ho detto che partiremo a Giugno quindi...spero solo non ci stia troppo male. -
Suo marito annuì e la abbracciò.

Al piano di sopra, Richie era al telefono con Bev.
- COOOOSA?! - gridò lei, dall'altro capo del telefono.
- Bev, vuoi levarmi un timpano? Ho detto che mi devo trasferire! - disse lui, massaggiandosi l'orecchio.
- Oh Rich, ma che palle! - sbuffò lei.
Lui rise, diventando serio subito dopo. Beverly gli sarebbe mancata un sacco.
- Lo so..nemmeno io sono contento all'idea. - si lamentò Richie, sedendosi per terra.
- Ma dove andrete? E quando, soprattutto? - chiese lei, con tono impaziente.
- Tranquilla, partiremo a Giugno, quando la scuola sarà finita. E mio padre mi pare abbia detto che andremo a Detroit. - spiegò lui, arricciando il filo del telefono con il dito.
Beverly rimase in silenzio per qualche secondo.
- Bev? Ci sei? - chiese Richie.

- Rich...Detroit è dove si è trasferito Connor...-

Il cuore di Richie perse un battito.
- Cazzo -

e qui iniziano i drama.
ahhh sono così emozionata per i prossimi capitoli
enjoy♡

𝘐 𝘸𝘢𝘯𝘯𝘢 𝘣𝘦 𝘺𝘰𝘶𝘳𝘴 // 𝘙𝘦𝘥𝘥𝘪𝘦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora