Capitolo 11: Pestaggio

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La mattinata a scuola scorre molto lentamente tra le lezioni e i miei continui timori di finire tra le mani di quelle oche o dei loro fidanzati che, come in uno dei peggiori film trash, facevano parte della squadra di football e avevano il cervello grande quanto una ghianda.

Riesco a evitarli per tutte le lezioni, suona la campanella che segna la fine delle lezioni e mi dirigo all'uscita, la mia mente viene distratta dal pensiero dell'ultimo incubo e non mi accorgo di essere seguito.

Quando sto per raggiungere la fermata dell'autobus vengo afferrato da dietro e trascinato in un vicolo buio, cerco inutilmente di dimenarmi ma mi incastrano in una via senza uscita, erano le tre oche e i loro fidanzati che mi guardano con sdegno e disgusto, Clare fa un passo avanti con il suo atteggiamento arrogante e superiore e inizia a parlare.

-bene bene bene, guarda un po' quale merdina si è fatta finalmente catturate, sai il nascondino ha iniziato ad annoiarmi e tu hai perso, ed ora otterrai la tua punizione~-

Lei schiocca le dita e immediatamente I ragazzi si avvicinano a me ridacchiando, cerco di arrampicarmi al muro e mi spezzo le unghie, mi trascinano a terra e iniziano a pestarmi.

Mi prendono anche i soldi dal portafoglio e dopo aver fatto alcune foto mi lasciano lì sanguinante, prima di perdere conoscenza guardo la mia ombra accanto a me e mi sembra quasi che lei stia ricambiando il mio sguardo.

Mi sveglio un paio di ore dopo e mi rialzo debolmente, dovevo ringraziare il mio corpo resistente, altrimenti sarei già morto.

Mi rialzo e camminando a piccoli passi ritorno a casa, appena sono lì mi lavo e mi medico le ferite.

Mi getto nel letto e tolgo la sveglia, domani non sarei andato a scuola, prendo due pastiglie e mi addormento in poco tempo.

L'ombra che ci unisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora