capitolo 2

557 21 1
                                    

Dominique
Avevo cercato James per quasi tutto il castello, stavo per arrendermi e andare a chiedere ad Albus la mappa del malandrino per trovarlo più velocemente, quando ad un certo punto, girando nel corridoio lo vidi. E non era solo. Accanto a lui c'era Katrine Blaise, una Serpeverde, e stavano parlando molto accanitamente. -Quello che è successo ieri non conta niente per me Kat!- disse James alla serpeverde.
-Per me conta invece! Noi siamo anime gemelle, ti amo da quando ero piccola e non potrei vivere senza di te! Devo poi ricordarti del nostro patto?- Disse Katrine dando un pizzicotto sul braccio a mio cugino. James impallidì subito a sentire quella frase e rimase immobile per qualche secondo a fissare la parete. Poi mi sentii le gambe cedere. Iniziarono a baciarsi e James non si oppose. Anzi, dopo un altro pizzicotto ricambiò pure. Caddi a terra. Non potevo credere a quello che avevo appena visto. Mi sentii persa, triste, stavo sprofondando in un enorme baratro, e le lacrime iniziarono a rigarmi il volto per la seconda volta in quella mattinata. Feci per andarmene da lì, quando James, col suo solito tempismo perfetto si girò e mi vide. Subito si staccò da Katrine che se ne andò lentamente, ovviamente non prima di aver lasciato un ultimo bacio a stampo a James. Per quanto mi sforzassi non riuscii a dire niente, dentro di me sentivo soltanto un vuoto enorme che piano piano stava dando certezza a tutte le mie insicurezza. Fu lui quindi che mi guardò  come per spiegare la situazione, ma mi feci coraggio e lo precedetti.
-Ho già capito tutto Potter. Non devi spiegarmi niente. Tra noi è finita. Qualsiasi cosa fosse stata, ciò che è successo è successo. Non cercarmi più-

Me ne andai. Con passo svelto girai il corridoio e mi accasciai sul pavimento, e per la terza volta in quella mattinata, le lacrime cominciarono a scendere sul mio viso . Non potevo credere di averlo detto. L'unica cosa che speravo di non dover dire mai.

James
"Ho già capito tutto Potter. Non devi spiegami niente. Tra noi è finita."
Tra noi è finita... queste parole mi rimbombano nella mente.
Il mio cuore era a pezzi. Mi aveva appena chiamato Potter. A volte lo faceva, ma non con quella voce. Solo un'altra col ed a successo, me lo ricordo come se fosse ieri. Eravamo sdraiati sul mio letto nella casa di Londra, avevamo dodici e quattordici anni, e avevo da poco capito i sentimenti che provavo per lei. Certo, quando eravamo piccoli eravamo fidanzati, ma poi a nove anni si mise con Dallas Clark, e col cuore spezzato capii che la nostra relazione era finita. Stavamo parlando della scuola, di Albus e Rose e del quidditch. La stavo ascoltando da un po', ma la mia attenzione era stata catturata dai suoi capelli. Erano biondi e lisci, e profumavano sempre di lavanda, proprio come lei. -James, mi stai ascoltando?- solo in quel momento mi accorsi che la stavo fissando. Non risposi nemmeno. Mi persi ad osservare i suoi occhi grigi e le sue ciglia scure. Mi stavo avvicinando sempre di più a lei, quando mi disse semplicemente: -Chiudi gli occhi Potter.-
Fu il primo bacio per me ed il decimo per lei. Un bel traguardo per entrambi.

Non mi diede nemmeno il tempo di spiegare che era già scomparsa nel corridoio. Così me ne andai anche io, cercando ovunque la Parkinson per assicurarmi che Dominique non l'avesse già torturata, ma non era da nessuna parte. Credo che prima o poi la torturerò io. Probabilmente si trovava già nella sala comune delle serpi a dire a tutti che siamo fidanzati. Tra 5 minuti però parte il treno, quindi corro a prendere il baule nel mio dormitorio. Mi mancherà hogwarts. Essendo il mio ultimo anno non credo di tornarci più, almeno che Minerva non mi prenda come professore. Cosa alquanto improbabile. Forse però potrei insegnare quidditch insieme a Fred. Per un attimo pensai di andare a proporglielo, ma in quel momento la priorità era quella di risolvere con Dominique. E di non perdere il treno, perché con lei risolvevo sempre, ma di rifare un altro anno in questa scuola, non se ne parla nemmeno.

Albus
Mi trovavo nello scompartimento "weasley-potter" del treno. Come al solito puzzava di calzini sporchi e carciofi, e sparse dappertutto c'erano carte di caramelle accumulate in ormai più di mezz'ora. Oltre a noi c'erano anche Frank, Alice, Lorcan, Lysander, Scorpius e i gemelli Zabini. Lysander stava fissando mia sorella, (MIA sorella), con gli occhi a cuore e mi stavo letteralmente trattenendo dal picchiarlo. William Zabini invece era impegnato a mettersi avanti con i compiti di Babbanologia. Scorpius parlava con Rose di qualche opera teatrale da quasi mezz'ora, mentre Dominique stava palesemente cercando di ignorare James, mentre lui continuava a parlarle.
Ma dico cos'è questo, lo scompartimento in cui tutti sono innamorati delle mie cugine??? Faccio per alzarmi e andare via, quando una voce mi chiama. -Albus non è che mi potresti dare una mano? Sai mi sta cadendo addosso il baule, vuoi che mi spacchi la testa?-
Era Alice e appena vidi che in effetti il baule gli stava cadendo addosso andai subito ad aiutarla. Ed è adesso che arriva il momento romantico anche per me. Rose mi aveva detto di tagliare questo pezzo, perché alla fine tanto romantico non era, ma anche io mi merito qualche attenzione ogni tanto.
Dopo averlo sistemato ci guardiamo per qualche minuto. Mi perdo ad osservare i suoi occhi color nocciola, molto simili a quelli di suo fratello, ma poi mi ricompongo e torno al mio posto. Solo adesso mi accorgo che Alice Paciok ha le lentiggini. Perché in tutti questi anni, non avevo mai avuto l'occasione di vederla così da vicino. E dopo questo episodio posso confermare il fatto che è bellissima. Anche quando sta per essere sfracellata da un baule.

Dominique
Alice mi stava parlando di non so cosa, avevo capito solo poche parole tra cui "Albus"e "baule", ma i miei pensieri erano rivolti a qualcun altro. Era da mezz'ora che James mi stava fissando. Aveva anche provato a parlarmi, ma non gli ho lasciato il tempo di darmi spiegazioni. Non le voglio io le sue stupide scuse. Perché me le aveva già fatte una volta, identiche e falsissime, e io non ci sarei caduta di nuovo.

Ormai il viaggio si era concluso, ed eravamo arrivati a King's cross, così scesi dal treno e andai verso la mia famiglia. Louis era già arrivato e stava parlando con Teddy, io andai incontro a Victoire e l'abbracciai, mentre mamma teneva in braccio il piccolo Remus, che ormai aveva già 3 anni. Appena mi staccai da lei le sussurrai all'orecchio: - Vic, dopo dobbiamo parlare, è importante.-

Lei mi fece cenno di sì con la testa, e poi ci incamminammo tutti e 7 verso Villa conchiglia.

Jaminique - Odore di lavanda Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora