12- Ho visto tutto

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Tyler pov's

Erano le quattro del pomeriggio. Jessica era uscita per fare la spesa, io invece ero seduto sul divano.
L'avevo trattata male e ignorata tutto il giorno, ma pensavo solo a Jennifer e al suo stato d'animo.
Volevo aiutarla, anche se non sapevo come. Non aveva neanche un'amica da cui stare per qualche notte.
Prima di pranzo mi aveva chiesto di vederci e io avevo accettato. Mi sarebbe venuta a prendere lei, dato che i genitori le avevano regalato una macchina. Erano bravi solo a fare regali materiali.
Mi dispiaceva veramente tanto per lei, non volevo lasciarla sola perché sarebbe stato ingiusto, e poi sapevo bene cosa si provava in situazioni del genere. Quando tutto ti sembra perduto.

Sentii un clacson suonare, così presi le chiavi di casa e la raggiunsi.

<<Ciao Jenn>> la salutai sorridendo.

<<Grazie per aver accettato>> sorrise anche lei, per poi attirarmi in un abbraccio. La strinsi forte a mia volta, per farle capire che le ero vicino.
Poi mise in moto l'auto e partimmo per una direzione a me sconosciuta.
Sicuramente mi avrebbe portato in un posto tranquillo per parlare serenamente.

Quando eravamo fidanzati non avevamo mai fatto una cosa del genere. Non avevamo mai passato una giornata così, tranquilla, noi due soli a parlare.
Probabilmente lei avrebbe voluto, ma io davo poca importanza alla nostra relazione, perché ero troppo preso da Jessica per metterla in primo piano.
Con questo non volevo far intendere che fossi pentito di averla lasciata, semplicemente, invece di giocare con i sentimenti di entrambe, potevo da subito prendere una decisione.
Sorrisi debolmente al ricordo di me al passato. Commettevo molti errori, ma ora mi sentivo diverso, più maturo.

Arrivammo in un parco e Jennifer prese posto in una panchina, lontano dai rumori e dalle chiacchere altrui.
Mi accomodai accanto a lei.

Si guardava intorno con aria smarrita.
<<Sai, mi fa male vedere mio fratello sempre giù di morale>> chinò la testa <<lui è così dolce. Ed è completamente diverso da me>> ammise a voce bassa <<io sono una vera stronza>>

<<Jenn, fai la stronza con le persone perché hai visto solo cattiveria in casa>> cercai di giustificare il suo comportamento, ma lei scosse il capo.

<<No Ty. Non è per questo. Io sono stronza come mia madre. Ho ripreso da lei. Sono così di natura. Anche mio fratello ha visto tanta cattiveria in casa, eppure non è come me>> mi disse. Forse aveva ragione, ma sicuramente una parte delle azioni che compiva erano dettate da qualcosa vista in casa <<mi mancava parlare con qualcuno. Prima c'era Isabel, ma ora è scomparsa anche lei>>

<<Giá, questa faccenda di Isabel sta distruggendo un pò tutti>>

<<Avevo anche te. Ora non ti ho più>> sussurrò, cambiando discorso. Una parte di me era dispiaciuta nel vederla stare male anche per colpa mia, ma l'altra si innervosiva, perché non poteva farmi sentire in colpa per dei sentimenti che nei suoi confronti non provavo.

<<Jennifer, ti prego->>

<<Lo so, ti da fastidio che tiri sempre in ballo questo discorso>> scacciò un sasso, poi prese un filo d'erba da terra e iniziò a giocarci.

<<Veramente si. Sai perfettamente che sono stato bene con te, che per qualsiasi cosa ci sono, come ora. Vedi, stiamo parlando no? Siamo amici Jen, ma non possiamo avere più altro e sai perché>> decisi di mettere le cose in chiaro e, nonostante il mio tono rude, lei annuì.

<<Okay, mi dispiace. È solo che da quando ci siamo lasciati e da quando Isabel è sparita io mi sento sempre più sola>>

<<Non sei sola>>

Il Mio Amato Fratellastro 2: Quando Tutto CambiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora