L'ombra che ci unisce

Capitolo 14: Ricordi e Tramonti

Rido di me stesso per le idee ridicole che mi passano per la testa, i sogni non possono ferire..

Guardo i lividi e le altre ferite sul mio corpo provocate dai bulli e dalle cheerleader e mi convinco che anche quei graffi siano parte di esse, mi stropiccio gli occhi e mi alzo mentalmente distrutto, nonostante fossero le quattro del mattino vado a farmi una doccia calda per sciogliere i muscoli tesi dalla paura, trascorro molto tempo con la fronte posata al muro cercando di liberare la mia mente da quelle immagini orrribili ma sembra tutto inutile;
Sino a quando un'altra immagine occupa completamente i miei pensieri, due occhi di ghiaccio ma ardenti come la più grande fiamma, due stelle marchiate a fuoco nella mia mente e nel mio cuore.

La mattina dopo salto scuola e vado nel mio rifugio, avevo bisogno di mettere su tela il mio ultimo incubo, in maniera da sigillarlo lontano dai miei pensieri, lo facevo sempre, era diventata un abitudine, dipingere mi faceva sentire molto meglio, mi faceva liberare la mente e mi faceva sentire il cuore più leggero ma mai completamente libero.

Dopo aver passato la mattinata nell'oscurità del mio rifugio vado a prendermi un bubble teà al mirtillo e uva ed inizio a passeggiare vicino alla spiaggia, il suono calmo delle onde rendeva i miei pensieri tranquilli e limpidi, spesso pensavo a come sarebbe stato bello morire con quello come ultimo suono, ma ogni volta c'era qualcosa di ignoto a bloccarmi, come se una piccola parte di me volesse farmi vivere sino all'ultimo.

Mi siedo sulla spiaggia e guardo il cielo mentre attraversa tutte le sfumature dell'azzurro fino a diventare di un meraviglioso blu notte puntellato di brillianti stelle.

Senza fare caso alla sabbia mi sdraio completamente e lascio il mio sguardo vagare in quel mare di lucine, sento i miei muscoli rilassarsi e il mio cuore più leggero, essendo avvolto da quell'atmosfera magica e solitaria.