"Oh mio dio, vai via!" gemette Seokjin, spingendo via Taehyung.
"Prima dimmelo!" chiese Taehyung, entrando in macchina con i due fratelli.
"Scendi dalla mia macchina!" piagnucolò Seokjin, avviando il motore.
"No!" gridò Taehyung.
Sujin si coprì le orecchie. "State zitti! Siete così rumorosi".
Seokjin sospirò e decise di andarsene comunque. "Non ti ho mai rubato i calzini, Tae. Ti sto dicendo la verità".
Taehyung lo schernì. "Pensi che io ti creda?"
Seokjin gemette. "Perché diavolo dovrei rubarti i calzini!?"
"Non lo so! Oh così potresti darli a Sujin e lei potrebbe prendere voti più alti di me!" gridò Taehyung.
"Smettetela di urlare!" esclamò Sujin.
"Non l'ho fatto!"
"State zitti, voi due!" gridò Sujin. Il silenzio avvolse immediatamente la macchina.
"Dove vivi?" chiese Seokjin a Taehyung, mentre i suoi occhi si concentravano sulla strada.
"Non devo ancora tornare a casa. Lasciami in quel bar vicino a casa tua. Ci siamo già andati una volta." disse Taehyung.
"Va bene. Quindi chi ti porterà a casa più tardi?" disse Seokjin lanciando un'occhiataccia a Taehyung.
"Andrò a casa a piedi da solo. O forse mi farà Yoongi da autista?" disse stringendosi nelle spalle, accarezzando affettuosamente i capelli di Sujin. In qualsiasi altro giorno lei gli avrebbe schiaffeggiato la mano, ma in quel momento non lo fece perché era troppo stanca per occuparsene.
"Yoongi? Cosa c'entra con questa conversazione?" disse Seokjin aggrottando la fronte.
"Ho delle cose da fare con lui."
Seokjin guardò Taehyung preoccupato. "Che cosa devi fare? E' meglio stargli lontano, Tae. Potrebbe farti del male, se vuole."
Taehyung rise. "Farmi del male? Per favore, gli amici non si fanno del male a vicenda. Inoltre, anche se fosse capace di farlo, non cercherebbe comunque di fare nulla per ferirmi."
"E perché? Sono suo amico, eppure usa ancora la violenza contro me. Dio, sa che sono una ragazza?"
Sujin alzò gli occhi al cielo.
"Perché io ho qualcosa che lui vuole, anzi qualcuno." disse Taehyung sorridendo leggermente.
Seokjin sospirò, pensando che fosse solo un'altra sciocchezza che usciva dalla sua bocca.
"Ok, siamo arrivati" disse Seokjin e Taehyung saltò immediatamente giù dalla macchina senza un semplice ringraziamento.
"Wow. Dov'è il "grazie"?" mormorò Sujin.
"Non importa a quel ragazzo. Sai che è strano" disse Seokjin.
"Quindi dovremmo aspettare qui o-? Voglio dire, dovremmo partire, giusto? Ha detto che può tornare a casa a piedi da solo. Allora perché non parli?" chiese Sujin inarcando la fronte.
Suo fratello la guardò. "Sai una cosa? Spiamoli e ascoltiamo cosa dicono. Non mi fido di quel Yoongi. Ogni volta che insegno nella sua classe, lo vedevo sempre che entrava in una sorta di stato in cui voleva litigare con tutti. Quindi ora entreremo nel bar e ci siederemo da qualche parte vicino al loro tavolo senza esporre la nostra identità, ok?"
Sujin diede inizio al piano e Seokjin annuì.
"Facciamolo!".
STAI LEGGENDO
lucky socks | Kim Taehyung [Italian Translation]
Fanfiction[COMPLETATA] "amico, perché hai i miei calzini fortunati?" -dove un ragazzo perde i suoi calzini fortunati che lo aiutano durante i compiti in classe e da di matto provando a cercarli ma poi vede qualcun'altro indossarli. Crediti alla rispettiva aut...