Percorremmo tanta strada e nel lungo tragitto le domande che mi ponevo non erano :<<Dove stiamo andando?Dove mi sta portando?>>.
L'unica cosa che mi passava per la testa era il pensiero che quella storia era strana e assurda. Per quanto io respingessi lui o lui respingesse, finiva sempre che ci trovavamo a stare insieme, a trovarci.
Forse era destino, o forse no o semplicemente avere a che fare con uno come lui,mi serviva a capire cosa avrei potuto desiderare per me ,per il mio futuro.
Si fermò e tolsi subito il fastidioso casco.
Eravamo all'esterno di un locale ,il Red ed era colmo di gente .
"Visto che hai bisogno di rilassarti e divertirti, stasera puoi farlo,andiamo a ballare !"-esclamó.
"Che ne sai tu delle mie esigenze??"-risposi in tono provocatorio.
Lui si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò:
"Percepisco le tue esigenze meglio di come le percepisci tu".
Un brivido mi accarezzò la schiena e avvertii un senso di desiderio nei suoi confronti. Di nuovo.
Pensai di essere pazza o non so cosa.
Ed entrò dentro facendomi strada.
Prendemmo un cocktail al volo e ad ogni sorso appariva un tipo o una tipa che puntualmente diceva :<<Ciao Dustin>>,dunque non era nuovo a quel locale.
Si fermò a parlare con un ragazzo più del dovuto e dato che la musica era alta si appartarono per capirsi meglio .
Mentre sorseggiavo il mio cocktail il mio sguardo si fermò su un gruppo di persone che non avrei mai voluto vedere .
Sharon, Emily e tutto il resto della banda insieme a Stefan.
Non era stronzo come loro,eppure frequentava quella comitiva.
Stefan incrociò il mio sguardo e venne da me in un battibaleno. Non avevo dubbi.
"Ehi ma sei bellissima!!!che ci fai qui??"- esclamò.
"Ehi sono venuta anch'io per ballare ..."-risposi quasi in imbarazzo pensando a ciò che mi aveva detto quella mattina .
Era diverso,era su di giri ,a causa dell'alcool.
"Vieni dai miei amici, andiamo"-mi chiese.
"Stefan ,oltre a te io non voglio vedere nessuno dei tuoi amici ,ti sei dimenticato cosa è successo con Emily e Sharon?"-iniziai a scaldarmi.
Mentre spiegavo ciò a Stefan, Emily passò accanto a me lanciandomi uno sguardo di sfida e andando a finire proprio vicino a Dustin.
Non dovevo ,non volevo essere infastidita eppure incontrollabilmente lo ero .
Cercai di evitare di interessarmi a ciò che avrebbe fatto Emily e mi guardai un po' intorno .
"Stamattina non mi hai risposto, non so forse sono stato troppo diretto ,mi spiace. Mi piaci tanto e non so più come fartelo capire,non ti resisto più, quando mi sei accanto ho voglia di averti"- in vino veritas come si suol dire ed era proprio vero .
Esplicito, diretto come non mai nella sua vita forse.
Emily si buttò contemporaneamente su Dustin dandole un bacio sulle labbra.
Come potevano cadere cosi in basso?
"Stefan ,ascolta, tu mi piaci come amico perche sei sempre stato gentile e rispettoso, ma stasera hai alzato un po' troppo il gomito forse è meglio se smettiamo di parlare sei un po' tanto su di giri eh?".-chiarii immediatamente la mia posizione mettendolo a suo posto.
In un attimo prepotentemente mi afferrò il polso e mi prese la testa senza che me ne rendessi conto ,stampandomi un bacio forzato sulle labbra.
Nel dimenarmi lo vidi già a terra e col naso sanguinante.
Dustin era di fronte a noi e aveva uno sguardo pieno di rabbia .
"Che cazzo fai?!Coglione!"-urló.
"Oh ora la povera bimba sfigata si fa difendere da Dustin,se ti difende è perché gli fai pena sorella!"-urló Sharon aiutando Stefan ad alzarsi.
"Probabilmente ora si scopa lei ,non è poi perbene come sembrava avete visto?"-aggiunse Emily e lì non riuscii a trattenermi più ,mi buttai e le strattonai quei capelli increspati e odiosi come lei .
Dustin e gli altri si misero in mezzo e ci separarono e mentre sbraitavo, mi prese in braccio portandomi fuori.
"Che cazzo fai???"-urlai.
E scoppiai a piangere .
"A causa tua tutti pensano che io sia una delle tue troie!".
"A causa tua ho picchiato un amico"- rispose.
"Causa mia?? Lui ha bevuto ,ha sbagliato ma ha bevuto, ed è interessato a me ,me lo ha anche detto stamattina, a differenza tua ."-risposi.
"Ah quindi uno interessato a te ti bacia con la forza ora ? Julia svegliati cazzo, non siamo nel mondo delle fiabe. Se provasse qualcosa, un minimo di ciò che provo io ,non si sarebbe comportato così nemmeno da ubriaco !"- urlò come un pazzo.
Aveva detto un minimo di ciò che provo io.
"Cosa hai detto?"- chiesi abbassando i toni.
"Nulla. Andiamo ".
Era del tutto inutile e incomprensibile e capii che il problema non ero io, era lui.
Non so che tipo di confusione o paura avesse, ma era chiaro che un motivo qualsiasi lo spingeva a desiderarmi quanto a privarlo di poter viversi qualsiasi situazione con me .
Mentre mi stringevo a lui,dopo essere salita in moto chiesi prima che accendesse il motore: -"Hai paura Dustin?"
"Non ho paura di niente io."-rispose .
"Io ho paura di amarti invece ,sei arrogante ,sei stronzo ,e mi dai mille motivi per allontanarmi da te,ma più mi respingi più ti voglio e non posso farci nulla".
E mi feci coraggio parlando a cuore aperto .
Si voltò, si sfilò il casco e mi baciò.
Le sue labbra e il suo respiro emanavano desiderio e passione .
Poi uscimmo dal parcheggio ,accelerando andammo via.
Non sapevo dove stavamo andando ,ma dentro di me sapevo che non sarebbe stato come le volte scorse ,sentivo sarebbe accaduto qualcosa .
Ci fermammo poco dopo ,sulla spiaggia e il rumore delle onde del mare al chiaro di luna mi fece passare la rabbia della sfuriata di prima.
Non ebbi nemmeno il tempo di togliere il casco che Dustin mi sfilò il vestito, e iniziò così una notte di passione ,la prima notte della mia vita, e l'unica certezza era che non avrei desiderato le mani di nessun altro su di me,se non le sue.
STAI LEGGENDO
PRENDITI CURA DI ME
RomanceJulia vive a Portland con la nonna materna Gracy dall'età di sei anni, da quando a causa di un incidente stradale la mamma perse la vita a Seattle,dove vivevano ,e dove il padre Julian, direttore di banca ,immerso da sempre nel suo lavoro ,aveva de...