Capitolo 11

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Dopo pochi minuti entra nell'arena una squadra di dieci persone tramite il box del troll rimasto vuoto. Indossano tutti dei vestiti scuri e ampi e hanno il volto coperto da maschere bianche. Mi ricordano i monatti.

A seguito di diversi tentativi e sforzi immani, riescono a spostare il cadavere di Groll fino alla sua cella, poi in due viaggi, con una scena a dir poco grottesca e quasi comica, spariscono verso il basso nel buio totale che regna sotto di noi.
Nel mentre ho avuto modo di apprezzare la maestria con cui è stata costruita la Fossa dato che l'inclinazione ha permesso al sangue di colare facilmente verso la grata posta al centro dell'arena.
Una volta portato via il cadavere e lo gnomo di nuovo al sicuro nella sua gabbia di plastica, ho sentito un rombo improvviso venire dal basso. Pochi istanti dopo l'arena si è riempita d'acqua proveniente dal canale centrale posto sotto la grata. In quel modo si sono lavati via gli ultimi rimasugli dello scontro appena finito e poi come è entrata, l'acqua ora torbida, è defluita dallo stesso punto d'accesso.

Sono talmente rimasta affascinata da tutta l'operazione, che non mi sono resa conto che il mio vicino di gabbia si è svegliato.
Ora è in piedi e si guarda intorno quasi incredulo. È molto alto e slanciato, con i capelli castano chiari e un fascio di muscoli lunghi, ben delineati, adatti alla corsa veloce, agli scatti, come la sua controparte animale. Si volta verso di me e vengo affascinata dai suoi occhi colore smeraldo scuro, un colore intenso. Mi fa un mezzo sorriso e mi dice: "Ma dove diavolo siamo finiti?"
Io gli rispondo come ha fatto poco fa con me lo gnomo: "Guarda che le celle sono incantate, non passano i suoni."

Lui sorride, si avvicina ancora di più troneggiando su di me, dato il metro e novanta abbondante: "Ma io ti sento..." poi scoppia a ridere e dice: "E credo che anche tu mi possa sentire perfettamente."

Interessante, come può essere?

Poi prosegue appoggiando la spalla sinistra alla parete e guardando dritto davanti a sé come se nulla fosse: "Non ti preoccupare, il tuo segreto è al sicuro con me. Ti starai chiedendo come faccio, beh, vedi questo amuleto che ho al collo? È molto antico e mi protegge da molti incantesimi... evidentemente anche da questo. E tu come fai invece?"

Bella domanda a cui non posso risponderti, ma poi mi viene un'idea: "Anche io ho un amuleto che mi protegge ma a differenza tua, ce l'ho sotto pelle, quindi è improbabile che me lo tolgano..."

Lui sorride di nuovo: "Ragazza intelligente oltre che bella. Come mai porti la maschera?"

Sorrido guardando in alto per non insospettire un eventuale osservatore: "Ci tengo alla mia privacy dato che sono finita in questo circo assurdo contro la mia volontà."

Lui solleva il sopracciglio sinistro e con tono sarcastico dice: "Non credo che nessuno sia qui di sua spontanea volontà, temo."
Poi sospira, alzando vistosamente le spalle, si gira di nuovo verso di me e: "Mi chiamo Erald e tu?"

Vorrei mentire sul mio nome, per sicurezza, ma non so come mi presenteranno per gli incontri e quindi dico la verità: "Mi chiamo Makhaira."

Non riusciamo a ultimare le presentazioni perché la voce metallica interviene di nuovo: "Signori e signore, ora preparatevi alla prossima sfida che troverete alquanto eccitante, credetemi. Si affronteranno in un duello all'ultimo sangue la misteriosa e mascherata M (di cui per ora non voglio dirvi nulla) e Phil, il vampiro centenario. Chi vincerà? Piazzate le vostre scommesse!"

Ecco, ora tocca a me. Sento che il pavimento si sta alzando per portarmi al livello dell'arena e contemporaneamente Erald sussurra un Buona fortuna che raggiunge le mie orecchie poco prima di approdare sul terreno di gioco.

Le luci sono più intense, quasi accecanti e il fatto di essere coperti dalla cupola, rende questo livello ancora più caldo e soffocante di quello sottostante delle celle.
Il caos degli spalti mi colpisce con violenza inaspettata lasciandomi stordita.

Pochi secondi dopo sul lato destro rispetto al mio, sbuca il vampiro. Indossa solo dei pantaloni neri ed è a petto nudo. È già del tutto vampirizzato e da questa distanza vedo i lunghi canini sporgere dalla bocca, le mani protese in avanti culminanti con artigli e gli occhi rossi ignettati di sangue.
È in realtà relativamente giovane, ha solo centocinquant'anni, quindi sicuramente non avrà ancora acquisito particolari doti e poteri che arrivano con l'esperienza e il passare dei secoli. È però un vampiro puro, quindi, a prescindere, bisogna fare molta attenzione perché hanno poteri ereditari che possono manifestarsi molto presto nella loro vita da non morti.
Chiudo per un istante gli occhi e inspiro aria con calma. Devo cercare di non scoprire tutte le mie carte in questo primo incontro, ma senza un'arma sarà più dura celare quello che so e posso fare.

Non faccio in tempo a finire il pensiero che Phil scatta in avanti con velocità fulminea e in pochi istanti mi raggiunge.
Per me però, è come se andasse al rallentatore: vedo l'energia scura, tra il rosso e il nero, accumularsi sugli arti poco prima che scatti in avanti. È come se si muovesse all'interno di una gelatina. Contemporaneamente sento il respiro di alcuni presenti nel pubblico che si blocca per l'attesa di vedere il colpo che mi metterà al tappeto.
Tutti i miei sensi, vista, udito e olfatto sono in iper allerta. Anche nella folla vedo i flussi delle diverse magie ondulare e spostarsi in base al movimento dei loro padroni, come se fossero bestie vive, dei serpenti in movimento costante, con una propria coscienza, una proprio vita. Come se tutti fossero posseduti dalla magia, dalla sua energia, tranne me.
Io sono come un buco nero, il Nulla, il Vuoto.

Con la testa ritorno al combattimento e vedo la mano destra del vampiro alzarsi verso l'alto con l'intento di proseguire il movimento obliquo verso il basso volto a squarciarmi la gola in una semplice e rapida mossa. Ma è troppo lento, l'energia magica anticipa il movimento discendente che lui vuole fare facendomi vedere cosa farà. È come se potessi percepire il futuro anche se si tratta di millesimi di secondo.

Ma sono più che sufficienti.

The Bounty Hunter - Hunted (Vol. 4)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora