30. Remember When.

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SPAZIO AUTRICE.
Dunque... questo capitolo sono sicura non verrà benissimo, lo dico già prima di incominciare, alé.
In questi ultimi giorni non sono ispirata, ma proprio per niente.
Non riesco a scrivere ed è una cosa che mi da altamente ai nervi. Dio santo.
Poi è abbastanza difficile perchè non sono brava a creare la sensazione di ansia che dovrebbe dare un capitolo come questo.
Le spannung non sono il mio forte, ecco.
Quindi mi scuso davvero tantissimo se non sarà venuto bene ma vi farà schifo perchè lo capisco, è colpa mia.
Ora vi lascio al capitolo, va bene. Buona fortuna.

***

« Allora... »

Incomincia, passandosi una mano fra i capelli e sospirando.
Appoggio lentamente la mia mano sulla sua, che viene stretta dolcemente dalla seconda, tremante e sudata. Lo posso capire, non è bello ricordare gli episodi del passato. Principalmente i più brutti. Lasciano un senso di malinconia. Ci sono giá stati, non si possono più rimediare.

« Tu giustamente sai tutto quello che è successo fino ai miei... tredici anni? »

« Beh Ash, non mi sono applicata a fare il conto. »

Rido, io, portandolo a sorridere leggermente, un sorriso tirato, peró. E questo mi stringe il cuore.

« Magari quello che ti sto per dire non è poi così brutto ma ho sempre così tanta paura di perderti. »

Mi fa tenerezza. Davvero.

« Ashton, che è? Ti infilavi sempre in risse? È passato. Ti ubriacavi fin troppe volte? È il passato. Ti drogavi? Ma chi se ne frega, hai smesso... spero. »

Sorrido leggermente verso la fine, i suoi occhi sono spalancati. Increduli, impauriti, non riesco a decifrare questa espressione.

« Ma... »

Sussurra, puntando gli occhi da qualsiasi direzione che non sia quella seguita dai miei occhi.

« Ashton... »

Sospiro, prendendogli il viso tra le mani, guadagnandomi un briciolo della sua attenzione.

« Io ti amo. E tutti gli episodi accaduti, sono passato. Il passato non è da ricordare. A volte pensiamo, pensiamo davvero troppo. E quando incominciamo a pensare è la fine. »

Mi prendo una piccola pausa.

« Tu eri troppo occupato a pensare che avrei potuto incazzarmi, che ti avrei lasciato per pensare ai motivi per cui avrei potuto non prenderla così male. »

I suoi occhi sono ancora spalancati.

« Oh... è che Hannah mi aveva fatto pensare... »

Se quella troia continuasse così potrei raggiungere la mia più profonda ambizione di infilarle una spranga giù per la trachea.

« Lasciala perdere. Insomma, ti sta rovinando la vita. »

Mi stendo sul letto con le mani sul viso.

*Vorrai dire che ci sta rovinando la vita.*

Il mio subconscio mi deride. Tutto ció che vorrei sarebbe mettergli un pezzo di scotch sulla bocca.

Ashton si siede di fianco a me.
Non ha ancora quasi spiccicato parola.

« Okay. »

Si limita a dire, ancora.

Mi alzo per svestirmi e mettermi il pigiama.

Mentre frugo tra la roba da mettermi, due mani grandi si appoggiano sui miei fianchi, da dietro.

Finalmente, voltandomi, lo trovo sorridente. Si è liberato di un peso, ne sono felice.
Non so sinceramente che cos'abbia fatto di preciso nel passato... di così male. Ma non lo voglio sapere.
Cioè, è tutto passato. E penso si sia pentito dei suoi errori.

Sento Ashton stendersi di fianco a me.

« Quindi mi perdoni tutto? »

« Sì Ash. »

Sorrido, nel silenzio della stanza.

« Sah? »

« Sì? »

« Ti amo. »

Lo guardo negli occhi, che sorridono grazie ad una luce propria.

« Ti amo anche io. »

ALLORA

Inanzi tutto, buon anno (l'avevo giá detto? Boh.) e buona Epifania, olè.

Il capitolo é cortissimo ed è un disastro ma non potevo più farvi aspettare.

Ora devo andare, grazie a tutti di tutto. Principalmente per le 83 notifiche che mi sono trovata stamattina, okay...

Ora la Sah va un pó a ripassare matematica.

Ve se ama.

- Sarah.

The only reason | Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora