Sai Chi Sono?

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Nessun rumore tradisce il silenzio che ci circonda. Un silenzio pieno di ansia e preoccupazione. Più guardo i ragazzi che sono seduti per il salone e più riesco a sentire il sangue che gli arriva al cervello per quanto stanno pensando.
<<C'è un motivo se siamo tutti qui.>> Nicola riesce a sorprendere tutti parlando dal nulla <<Sta succedendo qualcosa. Non solo a me.>> abbasso lo sguardo e mi torturo le dita delle mani.
<<E a te cosa sta succedendo?>> chiede Alessandro titubante. Ci giriamo a guardarlo e dopo aver boccheggiato qualche volta espira pesantemente e prende parola.
<<Sto ricominciando a vedere delle cose.>> guarda fuori la finestra e si blocca <<Angeli custodi.>> un groppo mi si forma in gola e il cuore mi inizia a rallentare.
<<I miei occhi... non riesco a controllarlo.>> anche senza guardare sono sicura che tutti sono incantati negli occhi di Edoardo che non smettono di passare
dal nero al rosso.
<<Anche io.>>
<<Anche io.>> Alessandro e Francesco si aggiungono al problema.
<<E Aurora?>> Francesco fa la fatidica domanda alla quale tutti vorrebbero risposta. Mi alzo dal divano e mi avvicino alla finestra dove oltre al nero della notte si trova la luna che splende.
<<Guardate.>> sussurra Edoardo. Nel momento in cui i raggi di luna sfiorano la mia pelle succede qualcosa che si ripete ogni sera da cinque giorni. Brillo, come se mi fossi immersa in una vasca di brillantini e ne fossi uscita alla luce del giorno.
<<Bene.>> Nicola sospira e guarda la tv spenta davanti a lui. Vorrei ritornare alla giornata nel parco acquatico, quando l'unica preoccupazione era quella di correre con i piedi all'ombra nonostante li avessimo ustionati <<Domani ne parleremo con più calma.>> mi incanto a guardare la fine del divano senza spiccicare parola e nel frattempo gli altri si stanno alzando per uscire dalla porta <<Aurora.>> alzo la testa per far capire al rosso che lo sto ascoltando <<Non pensarci.>> annuisco ed Edoardo con un giro di chiavi torna sul divano da me.
<<Ci stai pensando.>> mi riavvia i capelli dietro l'orecchio e inizia a lasciarmi baci dolci sul collo.
<<Tu no?>> gli domando.
<<Non è il mio primo pensiero.>>
<<E qual è?>>
<<Sei tu.>> mi giro a guardarlo e sorrido <<Sei sempre tu.>> delicatamente gli monto a cavalcioni e lui si sdraia tenendomi stretta al petto.
<<Riusciremo mai a vivere una vita normale?>>
<<No, sarebbe troppo noioso.>>
<<Credimi fino a che non ti conoscessi andava bene anche il noioso.>>
<<Mi conoscevi, solo che non lo ricordavi.>>
<<Se mi prendessi a padellate sulla testa magari potrei anche scordarmi di te.>> ipotizzo.
<<"Secondo me è difficile dimenticarti per quanto sei rompicazzi.">> nella mia testa quelle parole rimbombano come la prima volta che gliele dissi. Mi metto a ridere e mi alzo a sedere sulle sue gambe.
<<Ok, questo non me l'aspettavo.>>
<<Lo so.>> sorride. Tutt'un tratto la vista mi si scurisce e sento le mani di Edoardo afferrarmi le braccia <<Stai bene?>>
<<Sì, calo di zuccheri.>> scuoto la testa e sospiro.
<<Andiamo a letto?>>
<<Non voglio farmi le scale.>> piagnucolo.
<<Non mi interessa.>> all'improvviso e come se non pesassi nulla mi toglie da sopra di lui e si piazza davanti alle scale, mi guarda e tende la mano in avanti. Per un momento mi fermo ad osservarlo e fosse per me non passerebbe solo un momento.
<<Edoardo Palmieri, sei la mia luna.>> lentamente abbassa la mano e la sua espressione diventa strana.
<<Cosa hai detto?>> sussurra. Vedo i suoi occhi diventare sempre più lucidi mentre mi ci avvicino.
<<Edoardo Palmieri, sei la mia luna.>> ripeto con un nodo in gola. Nel momento esatto in cui abbassa lo sguardo una goccia cade a terra senza esitazione e in fretta gli afferro il viso <<Che succede?>>
<<Ti rendi conto di quello che hai detto?>> sorride e il mio cuore sprofonda nel caldo.
<<Non penserai davvero che tenga più alla luna che a te, vero?>> alza le spalle e io rido <<Tu vieni prima di ogni cosa, prima di tutto verrai sempre tu.>> è un attimo che le braccia di Edoardo mi sollevano da terra senza problemi. Allaccio le mie dietro il suo collo e in tutto il tragitto scale-camera da letto le sue labbra non si staccano dalle mie neanche per un secondo. Mi sdraia sul letto e resta a guardarmi da in piedi.
<<Mi sposerai?>> senza volerlo una risata a crepapelle mi esce dalla bocca e questo stimola il lui un sorriso a trentadue denti <<Non vorrai sposarmi?>>
<<Certo che vorrò sposarti.>> ridacchio <<Ci sposeremo.>>
<<E avremo anche dei mini noi?>> spalanco la bocca ed Edoardo scoppia a ridere <<Sto scherzando.>> si sdraia appena accanto a me.
<<Non ho detto di no.>> cantileno.
<<Neanche io.>> restiamo a fissarci almeno per qualche minuto, e ogni secondo che passa il mio cuore impazzisce d'amore <<Ti amo. Ieri, oggi e per sempre. Non abbandonarmi.>> quel sussurro mi arriva dentro come una freccia scoccata a kilometri di distanza.
<<Non pensarci neanche.>> avvicino una mano al suo viso e lo accarezzo pian piano <<Devi farti la barba.>> sorride sotto il tocco e si passa la lingua sui denti.
<<Ti piace un po' di barba.>>
<<Non è vero.>> mi alzo dal letto e mi avvicino al cassettone dove estraggo una maglietta bianca.
<<Ti piace un po' di barba.>> mi guarda malizioso e mi sento arrossire violentemente.
<<Sei un pervertito!>> gli urlo e senza esitare lancio la maglietta dritta sulla faccia.
<<Non dico di no.>>
<<Ridamella.>> provo ad afferrarla ma si ritrae.
<<Te la metto io.>> ruoto gli occhi al cielo e mi raddrizzo. Si alza dal letto e ride mentre mi afferra l'orlo della maglietta.
<<Mi stai facendo addormentare.>> sussurro. Tutt'un tratto lascia l'orlo, afferra la maglia al centro e senza problemi la strappa. Spalanco la bocca e scoppio a ridere <<Non resisterai ancora per molto.>> dico. Mi slaccia il reggiseno e strizza gli occhi per non guardare e passa subito ai jeans.
<<Resisterò abbastanza.>> sghignazza. Nel momento in cui l'unico pezzo di stoffa rimasto sono le mutande mi guarda negli occhi <<Potrei non resistere.>> il suo calo di voce improvviso mi colpisce dritto al ventre. Si toglie la maglietta e con poca delicatezza, senza passare dal nessuno bacio casto, il passionale prende il controllo di tutto.

••••

Aurora... Aurora... Neoma.
Apro gli occhi di scatto e mi metto a sedere incantandomi nel vuoto buio della camera da letto.
Raggiungimi.
Afferro la maniglia e continuo a camminare fino a raggiungere il pomello della porta di casa e tirarlo a me.
<<Finalmente.>> una voce bassa, attraente quasi quanto la sua immagine. Nulla si muove, neanche più l'ossigeno arriva come prima. I capelli bianchi scompigliati, gli occhi di ghiaccio che scrutano i miei <<Sai chi sono?>>
<<No.>> si bagna le labbra facendo aderire leggermente la lingua e iniziando a tirare un sorriso compiaciuto.
<<Cercherò di non rimanerci male.>> nonostante le scale dietro le mie spalle stiano cigolando non riesco a voltarmi. Non riesco a far nulla di ciò che mi passa per la testa <<Sarai mia Aurora.>> nessuna emozione quando le sue ali vengono fuori con poca delicatezza <<I tuoi amici non saranno in grado di fermarmi.>> posa un dito appena sul mio sopracciglio e lo fa scendere fino a metà guancia. E da lì nient'altro. Nient'altro se non il buio.

Il Mio Cuore Chiede Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora