James aveva rinunciato a Lily Evans.
Dopo anni di corteggiamento, il giovane grifondoro si era arreso.Sirius aveva ragione, la strega più brillante della loro età non avrebbe mai guardato un arrogante e strafottente come lui.
Per la ragazza aveva persino smesso di rendere Severus lo zimbello della scuola. Potter sapeva il motivo per cui se la prendeva tanto con Piton: era geloso, geloso di come la giovane stesse costantemente insieme al serpeverde, geloso di come ridessero insieme, geloso del rapporto che aveva con lei.
Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, neppure sotto tortura. Forse solo Remus aveva intuito il vero pretesto per cui il ragazzo fosse la preda preferita da Ramoso, ma non voleva turbare l'amico con certe domande per questo non indagò mai.
Lungo sul letto, James fissava un punto indefinito del soffitto. Odiava arrendersi, ma era abbastanza intelligente da comprendere quando una causa fosse persa.
«Ramoso, andiamo a cena!» lo chiamò Peter dopo esser inciampato sul baule lasciato aperto in mezzo alla stanza.
Minus divenne paonazzo, eppure si meravigliò quando alcuna risata giunse alle sue orecchie: solitamente Potter faceva qualche battuta per sdrammatizzare la goffaggine di Minus, tuttavia il silenzio regnò sovrano qualche istante.Con un sospiro rassegnato, seguì Codaliscia verso la Sala Comune dove Remus e Sirius li stavano attendendo impazientemente.
«Quanto vi ci vuole? Ho una fame da lupi stasera!» esclamò Black prendendosi un pugno amichevole sulla spalla da Lunastorta per la battuta che oramai diceva in continuazione dopo aver scoperto questo modo di dire babbano.
James non sorrise, non rispose, semplicemente si diresse verso la Sala Grande in procinto del banchetto.
I Malandrini si guardarono esterrefatti.
Felpato ci avrebbe parlato, a lui avrebbe detto cosa lo preoccupava a tal punto da farlo tacere.Lo stava raggiungendo - era dannatamente veloce quando ci si metteva quel Potter - almeno fin quando non vide Lily passare accanto al ragazzo.
Sia la giovane, sia Sirius rimasero interdetti per il silenzio ostinato del moro: nessuna avance, nessuno sguardo, nessuna battuta, nessun "Evans" che alludeva a tutto e niente.
In quel momento alla ragazza mancò il respiro.Era così tanto impegnata e abituata a respingere James, da non essersi mai veramente accorta quanto in realtà fosse ammaliata dal giocatore di Quidditch.
"No, non ho una cotta per lui, non essere sciocca" si sgridò mentalmente il prefetto grifondoro prima di tornare a parlare con Marlene di materie scolastiche - ovvero dell'infatuazione che quest'ultima aveva nei confronti di Black.Tutti gli studenti di Hogwarts erano a conoscenza della coppia "Lily e Potter", nonostante non ci fosse alcun legame sentimentale fra i due, ed era divertente vedere i loro battibecchi quotidiani dove il Cercatore prendeva costantemente un due di picche dal boccino d'oro più difficile da afferrare!
Dunque ogni alunno che era sulla soglia della Sala Grande aveva notato l'indifferenza con la quale James si era comportato.
Le chiacchiere cominciarono.
Al tavolo grifondoro nessun malandrino aveva aperto bocca poiché stavano cercando le parole giuste da utilizzare per far parlare il loro amico, tuttavia a nessuno dei tre - nemmeno Remus che sapeva sempre cosa dire - venne in mente nulla. Allora cominciarono a chiacchierare di Quidditch, dell'imminente partita contro i Serpeverde.
Solo un guizzo di disgusto attraversò velocemente il volto di Ramoso nel sentir pronunciare quella Casa poiché il pensiero finì dritto a Severus in compagnia di Lily.
La fame gli era passata e, sempre in rigoroso silenzio, si alzò e si diresse verso l'uscita.
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Prior Incantatio
Short StoryIl Prior incantatio si lancia su un'altra bacchetta per vedere qual è l'ultimo incantesimo che essa ha lanciato. Poiché «le parole sono, per la mia opinione non tanto umile, la nostra fonte di magia più inesauribile, capace sia di ferire che di cura...