"Stasera. Alle otto. Passo a prenderti dopo il lavoro"Le era bastato un messaggio di due righe. Poche e semplici frasi, senza troppi giri di parole, categoriche in un certo senso e - ovviamente - senza alcuna possibilità di declinare l'invito. Era stato però così che le labbra di Jieun si erano schiuse in uno splendido sorriso, il cellulare ancora tra le mani e gli occhi più luminosi di quel piccolo schermo piatto che era riuscito a scatenare in lei un improvviso senso di euforia. Si alzò dal letto su cui era rimasta sdraiata in posizione supina per ben più di mezz'ora solo per prendersi ancora qualche secondo per rimirare le poche e concise parole di quel messaggio ed appoggiare poi distrattamente il suo smartphone nell'angolo più remoto del comodino, sgattaiolando a piedi nudi verso il bagno.
Era eccitata, non vi era altra parola per descrivere al meglio il suo stato d'animo che nemmeno il getto d'acqua proveniente dallo spruzzino mezzo arrugginito della doccia era riuscito a sbollire. Ma era anche nervosa, tremendamente nervosa. Avrebbe potuto capirlo chiunque, anche quelle piccole gocce d'acqua che poco dopo avevano iniziato a comparire sullo specchio del bagno per il troppo vapore accumulato all'interno di quella stanza che Jieun aveva praticamente reso l'equivalente di una sauna.
Era trascorso quasi un mese dall'incidente al Black Ink. Quasi trenta giorni in cui la giovane detective aveva deciso di staccare la spina da tutti quegli strani ed inquietanti eventi che l'avevano vista protagonista fino a quel momento per concentrarsi solo ed esclusivamente su sè stessa e sulla sua vita privata. Non era stato un iter particolarmente complesso, Taehyung aveva solo dovuto apporre una firma in fondo al documento di richiesta ufficiale, ma ottenere ben tre settimane di congedo dall'ufficio le aveva permesso di riscoprire il suo amore per il pilates, le passeggiate all'aria aperta di prima mattina e la lettura di un buon libro, spesso accompagnato da una capiente tazza di tè fumante.
Non aveva più avuto alcun contatto con i ragazzi del Black Ink o con Jungkook in particolare, e non era intenzionata ad averne di nuovi nel breve termine. In quelle settimane di "pausa" Jieun aveva infatti scelto di trascorrere la maggior parte del proprio tempo accanto a Taehyung, aiutandolo prima, durante e dopo il suo veloce percorso di riabilitazione. Era stato proprio lui il mandante del messaggio che era riuscito a provocare in Jieun quella reazione euforica; sempre lui che, quella sera, sarebbe venuto a prenderla per portarla ad un importante evento della sua famiglia.
Jieun uscì dalla vasca senza fretta, avvolgendo poi il proprio corpo all'interno di un morbido accappatoio. Si avvicinò quindi allo specchio, cercando in qualche modo di eliminare le tracce dell'umidità che si era creata nella stanza e per cui, ne era certa, avrebbe seriamente rischiato il linciaggio da parte di Namjoon. Solo allora si ritrovò ad osservare il proprio volto riflesso in quella superficie rotonda, un'azione che non le capitava di compiere da un bel pò di tempo. Il calore del bagno aveva reso le sue gote più rosee e la sua pelle più lucida mentre i suoi lunghi capelli color miele erano ancora impregnati di acqua che, di tanto in tanto, ricadeva sotto forma di piccole gocce dietro le sue spalle, percorrendole la schiena. Che fosse una ragazza stupenda nessuno avrebbe mai avuto qualcosa da ridire, eppure Kim Jieun non si sentiva tale. Anzi, più secondi trascorreva davanti a quel riflesso, più era portata a chiedersi cosa ci trovasse di tanto speciale in lei un tipo aitante come Taehyung che, ad onor del vero, avrebbe davvero potuto conquistare qualsiasi tipo di modella, attrice o idol di prima categoria solo con uno sguardo. Ad un certo punto quei pensieri divennero così insostenibili che Jieun fu costretta ad uscire dal bagno boccheggiando, portando con sè la fedele trousse per cercare di rendersi maggiormente presentabile.
Forse avrebbe dovuto rifiutare quell'invito. Forse sarebbe stato meglio per lei non presentarsi puntuale come un orologio svizzero alle otto davanti alla porta di casa, lasciando lungo tutta la rampa di scale il profumo del suo balsamo per capelli e quella goccia di profumo che aveva sapientemente adagiato sul suo collo sottile. Forse avrebbe fatto una scelta migliore se avesse deciso di rimanere a casa a bere soju in pigiama davanti ad un drama qualunque invece di indossare un paio di tacchi che, a fine serata, sapeva già che avrebbe odiato con tutta se stessa. Eppure, come se il suo corpo fosse stato guidato da una forza sconosciuta, Kim Jieun attese l'arrivo dell'auto di Taehyung con quell'impazienza e agitazione degna del primo appuntamento, preferendo celare tutto quel velo di preoccupazione in un angolo ben nascosto al centro del suo petto. Sobbalzò leggermente quando avvertì il rumore secco delle ruote di una macchina parcheggiare proprio davanti al cancello di casa sua ed emise un respiro profondo prima di decidere di aprire il portone davanti a sè.
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BLACK INK [BTS]
Fanfiction«Volevo davvero riuscire ad odiarti per aver pensato a cosa fosse meglio per me quando eri tu il meglio per me» © bridgetvonblanche