Capitolo 2

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La sveglia ci toglie dalle braccia di Morfeo, io mugugno qualcosa, invece Claudio dice, con la voce impastata dal sonno
C: “Sacrofano dai svegliati che dobbiamo ancora fare colazione e andare a casa tua per cambiarti prima di andare in ospedale”
Io per tutta risposta mi giro dall’altra parte
A: “Dai mamma ancora cinque minuti”
Claudio aspetta un attimo (credo stia sorridendo) e mi lascia una scia di baci su tutto il collo prima di arrivare alle mie labbra, baciando anche quelle.
A: "Tu si che sai svegliarmi come si deve"
C: "Lo so"
Dice tutto fiero.
A: "Vado a farmi la doccia, vuoi venire a farmi compagnia?"
Dico maliziosa.
C: "Vorrei, ma ci metteremmo troppo tempo"
E mi sorride con quel suo sorriso da vampiro. Io mi sciolgo e lascio perdere. Per ora.
Mi faccio la doccia e mi vesto. Appena apro la porta del bagno sento il buonissimo profumo del caffè.
Bevo il caffè e dico
A: "A casa mia andiamo in taxi?"
C: "Assolutamente no. Ti pare che io, Claudio Conforti, vado in giro per la città in taxi?"
A: "E allora come ci vuoi andare? A piedi?"
Fa un sorrisetto sghembo e poi scoppia in una risata bellissima, genuina.
C: "Hai troppa fantasia, mia cara Sacrofano. Ovviamente prendo la mia macchina, l'ho lasciata da un mio amico carrozziere."
~~~
Mi chiama dicendomi che mi aspetta giù, io prendo tutta la mia roba e scendo. Andiamo a casa mia canticchiando le canzoni della radio, come farebbe una coppietta normale. Appena arriviamo mi cambio alla velocità della luce, lo raggiungo sul divano, dove si era precedentemente accomodato. Menomale Cordelia andava a dormire da Nina.
A: "Sono pronta, andiamo?"
Mi squadra e deglutisce. Mi guardo allo specchio che c'è in salotto e non capisco, mi sono vestita normale: una gonna che arriva poco sopra al ginocchio nera e una camicetta bianca. Adesso capisco: mi sono lasciata gli ultimi quattro bottoni aperti, per sbaglio, e si vede la scollatura. Me ne abbottono due e mi giro verso di lui.
C: "Okay, così possiamo uscire"
Mi prende la mano e usciamo, diretti in ospedale a trovare Sergio e Calligaris, ancora ricoverato lì. Appena arriviamo troviamo Daniela e Martina nella stanza di Sergio che gli tengono la mano, invece fuori troviamo Visone e l’agente della scorta, salutiamo e quando escono Martina e Daniela, ci mettiamo le tute verdi e la cuffietta, entriamo nella stanza di Sergio. Appena entro e lo vedo collegato a tutti quei tubi scoppio a piangere e gli tengo la mano. Anche a Claudio scende una lacrima che subito si asciuga ma che io vedo, lui mi guarda con un sorrisetto sghembo.
C: “Che c’è? Non vuol dire che se non mi è stato molto simpatico lo voglio vedere morto.”
Io gli sorrido e lo abbraccio. Lui prima è sorpreso, poi ricambia l’abbraccio e mi stringe tra le sue braccia. Ci stacchiamo e io torno a tenere la mano di Sergio
A: “Dai Sergio svegliati, hai anche fatto scendere una lacrima a quel cuore di ghiaccio di CC. C’è anche tua moglie lì fuori, tua figlia, ci sono io. Stiamo solo aspettando che ti svegli.”
Rimaniamo lì altri cinque minuti, poi usciamo e andiamo da Calligaris. Mi prende la mano e entriamo nella stanza, dove troviamo…la Wally? Che sorride? Oggi finisce il mondo per caso? Anche Claudio mi guarda stranito e appena entriamo salutiamo e la Wally stacca subito la mano da quella di Calligaris, che la guarda stranito, ma poi ci vede e sembra capire tutto. Vede le nostre mani intrecciate e sorride, e sorridiamo anche noi.
Ca: “Alice! Claudio! Che ci fate qui?”
C: “Siamo venuti a vedere come stava Einardi e abbiamo pensato di venire a salutarti, ma vedo che sei in compagnia, ripassiamo stasera?”
W: “Nono tranquillo dottore, stavo andando via, ciao Roberto, Allevi.”
A: “Arrivederci dottoressa”
Noi chiacchieriamo un po’ con Roberto quando ci fa una domanda un po’ scomoda, almeno per me
Ca: “Allora, voi due state insieme?”
Io arrossisco e abbasso la testa, ma Claudio dice una cosa che non avrei mai pensato che dicesse
C: “Già, da qualche mese stiamo insieme.”
Dice e mi sorride, anche se io lo guardo stranita. Penso: ‘magari ha finalmente deciso di rendere “pubblica” la nostra storia?’, non ci credevo molto, ma ci speravo davvero. Claudio chiede invece, con un sorrisetto malizioso
C: “Cosa ci faceva invece Valeria qui?”
Calligaris, preso alla sprovvista inizia a balbettare, ma poi alla fine si arrende
Ca: “E va bene, stiamo insieme, ma non lo dite a nessuno, è ancora troppo presto, ho la vostra parola?”
Noi annuiamo convinti, non prima di averci scambiato un’occhiata sorpresa. Chiaccheriamo un po’ con Roberto, poi ci congediamo e andiamo via sempre mano nella mano. Arrivati alla macchina mi dice
C: “Senti, tu devi andare in istituto, vero? – annuisco – Ecco, io invece devo chiedere al nuovo capo se posso tornare, quindi adesso andiamo in istituto, ok?”
A: “Claudio sei sicuro che vuoi tornare in Istituto senza essere il capo?”
C: “Si, farà un po’ male, ma si. Non posso certo rimanere disoccupato e lasciare la mia piccola, goffa, Sacrofano tutta sola in quell’acquario di barracuda, no?”
Io sorrido e annuisco, ripensando a quello che aveva detto, ‘la mia piccola Sacrofano’, mi mette una mano sulla coscia, e io sopra la sua, quel contatto mi faceva sempre rilassare, ma in realtà era lui che mi faceva rilassare.

Ciao a tutti! Sono tornata con un nuovo capitolo, spero vi piaccia.

~lily

AA & CCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora