Capitolo undicesimo

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Angel.
"Fai in fretta eh ari" lei corse giù e andò in casa"
Tre, due uno.

"Angel"

"Salve uriel, devo prepararmi alla predica?"

"No, niente predica, non mi importa quello che fai con quell'umana se così si può chiamare" mi girai.

"Perché?"

"È risultato dalle nostre ricerche e il padrone ha confermato che lei è Estriel , continui tu o faccio io?"

"Un angelo"

"Bravo amico, ti sei innamorato di un angelo, doppio crimine"

"Ma non può essere se un angelo ci si avvicina noi lo percepiamo diventiamo cattivi"

"Lei non sa di esserlo"

"Oh merda, ne parliamo quando abbiamo più tempo, vattene che sta uscendo".

"Davvero non mi vuoi dire dove andiamo?"

"No, è una sorpresa" mise di nuovo il broncio, quanto è carina.
Dopo tre ore di viaggio e della musica orrenda arrivammo a destinazione.

"Disastro, sveglia siamo arrivati" salta su dal sedile.

"Dove siamo?"

"Dobbiamo andare la sù" gli indicai con il dito un castello antico.

"Mi stai portando nella tua tomba per caso?"

"Ehi, guarda che mi offendo eh, comunque fidati ha solo un brutto aspetto da fuori, ma dentro è bellissimo" arrivati davanti, un maggiordomo ci prende le valigie e un altro signore apre la porta.

"Signor angel, signora angel"

"Oh no io non sono sua moglie"

"Come la dobbiamo chiamare?"

"Arianna".

"Signor angel signora Arianna, prego seguitemi" ci portò su per una rampa di scale, Arianna era affascinata non sapeva dove guardare, quel brutto castello in verità era un hotel 5 stelle lusso, quel piccolo disastro aveva gli occhi lucidi come una bambina.

"Signori le vostre camere, questa per la signorina e questa per il signore" prendo le chiavi e le consegno la sua.

"Buona permanenza"poi si allontanano.

"Allora ari? Ti piace?"

"Si, ma perché non abbiamo la stanza insieme?"

"Pensavo che non volevi, ma puoi venire di là quando vuoi" era felice, era così felice che avrebbe potuto svenire.

"Hai due ore per farti bella e poi andiamo a cena"

"Ok" mi abbraccia, e mi ringrazia di nuovo, poi apre la porta della sua stanza ed entra.
Entro anche io, metto a posto alcune cose e mi metto sotto la doccia pure io.
E i pensieri di prima tornano alla luce, un angelo, ma che diavolo non è possibile, si ha il fascino di un angelo ma non credevo letteralmente. Non so che fare, non posso abbandonarla, lei non sa di esserlo, non deve saperlo, è tutto sarà come prima. Gli terrò nascosta per sempre questa sua identità.

TOC TOC..
"Si?"

"Andrea sono Arianna " apro la porta ed è in accappatoio.

"Tu in un hotel a 5 stelle giri in accappatoio?"

"No, ma ho controllato nella mia valigia e non ho nulla di elegante da mettermi"

"Forza entra" mi guardava con circospezione mentre buttavo in aria una valigia.
Eccolo, gli do un regalo, un piccolo pensierino che ho comprato giorni prima. Volevo aspettare l'occasione giusta per daglielo, e questa era più che giusta.

"Forza aprilo" altro sorriso a 34 denti, amavo il suo carattere un po' da ragazzina. Lo scartò e quando vede il vestito gli si illuminano gli occhi, le lacrime escono e inizia a saltellare.

"Grazie grazie grazie grazie"
Gli avevo regalato, un vestito rosso, stretto in vita fino a sopra il bacino e da lì partiva una gonna che arrivava al ginocchio.

"Forza provalo" mi siedo sul letto per guardarla.

"Sono in reggiseno e mutande"

"Mi giro se vuoi, ti aiuto solo a chiudere la cerniera dietro"

"Ok" mi giro, e non guardo nemmeno per un minuto, se non vuole la rispetto.

"Fatto, girati pure" mi alzo e mi avvicino a lei, gli chiudo la cerniera stando attendo a non fargli male.

"Ti sta benissimo ari"

"Lo amo" il suo profumo mi attirava troppo, gli diedi un bacio sul collo e lei tirò la testa indietro. Caspita Arianna non hai proprio paura di nulla eh. Continuo a baciarla, fino all'orecchio e poi giù sulla spalla, lei tiene gli occhi chiusi, il suo respiro inizia ad essere affannoso, angel fermati, abbi la forza di fermarti.

"Ari"

"Sei al limite?"

"Si"

"Ok" poi si staccò e si girò.

"Pensi di non riuscire a controllare oltre?"

"Non lo so" respiravo a fatica e le zanne erano uscite, mi morsi il labbro per fargliele vedere, magari si intimoriva.

"Che fa se mi mordi?"

"Nulla, solo male, non succhio il sangue come i vampiri. Ma al sapore del sangue non so resistere non mi limiterei a un morso"

"A che ora dobbiamo scendere?"

"Alle 8 perché?"

"Sono solo le 7"

"Ari, lo sai"

"Ma io di te non ho paura" la guardavo, non aveva davvero paura, si fidava di me. Angel, non lo fare, pensa, pensa.

"Ti fermo io se succede qualcosa"

"Non ci riuscirai, a contrastare la forza di un demone"

" Posso almeno baciarti?" Non aspetto un secondo di più, la bacio, con tanta energia, forse un po troppa, perché iniziò ad arretrare, mi stacco dalla sua bocca, ma lei mi tira ancora verso di lei, allora capisco che sta cercando di portarmi al letto. Angel tu non gli farai del male. si siede continuando a baciarmi. Ok basta. La prendo in braccio e la appoggio dolcemente al letto. Lasciati andare angel, lei si fida di te, e non gli farai del male. Quando fui sopra di lei mi guardò

"Non mi hai ancora morso, visto?" avevo le zanne lunghissime respiravo velocemente e il mio corpo tremava.
ANGEL CONTROLLATI.

"Ari, sei sicura di voler continuare?" Non mi risponde, mi toglie la maglia. Mi fissa con quei due occhi azzurri. Inizia a toccarmi, graffia con le unghie e respira velocemente.

"Solo se tu ce la fai" si che ce la faccio, in fondo sto solo morendo di te però nulla di grave eh. La bacio, infilo la mano sotto il vestito, gli tocco le cosce l'interno coscia ma non oso avvicinarmi di più..

"Ahi, angel il labbro" la mia zanna gli aveva trapassato il labbro, la tolsi subito, aveva un po di sangue che gli scendeva, si tocca il labbro.

"Tranquillo non è niente, è sangue angel, non farti prendere dal desiderio ascolta me" sangue, il suo odore era ancora più forte non riuscivo a non fissarlo. Mi avvicino e la bacio proprio sulla ferita poi sul collo e scendo quasi fino al seno.

"Arianna, hai paura ora?"

"Un po"

"Arianna dimmi la verità"

"Si" aveva paura, la mia Arianna aveva paura di me.

"Vuoi che mi alzo?"

"Io ti voglio" mi alzo lo stesso, non ce la facevo più altri 5 minuti e l'avrei morsa.

"Come vuoi tu angel" e mi sorrise.

"Scusami Arianna, se non ti posso dare quello che vuoi, ma per me è difficile, con calma ti prego" si alza e mi abbraccia. Io la amo questa ragazza.

"Vado a mettermi le scarpe e scendiamo" poi sparisce dietro la porta.
Quanto è difficile controllarsi. Ritiro le zanne e cerco di vestirmi ma sto ancora tremando, io la desidero così tanto.

Non sono come luiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora