Magari Poi Ti Sposo

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Neanche più riesco a camminare. Sono esausta e non ce la faccio più.
<<Avanti Edoardo, eri tu quello che dava speranza a tutti, dov'è finita la tua?>> sento le urla di Alessandro provenire da fuori il cancello.
<<Non tornerà, non tornerà mai più.>>
<<Edoardo, Aurora è ancora lì fuori, pensi che vorrebbe vederti così in questo momento?>>
<<Chiedilo a lei se la rivedrai, chiedile perché mi ha abbandonato.>>
<<Non l'ha fatto, non ti ha abbandonato, ti ha salvato la vita. Perché devi scappare quando lei sta combattendo per voi?>>
<<Pensi davvero che sia ancora viva? Pensi che dopo otto giorni non sia successo il peggio?>> urlerei, eccome se lo farei, ma non ce la faccio. Mi arrampico per scavalcare il cancelletto che mi separa di qualche passo dalla porta di casa <<Portala sulla luna per me, okay?>> la apro di botto e lascio cadere lo zaino a terra guardando ogni singolo presente nella stanza.
<<Perché non mi ci porti te?>> sussurro. Nicola alza le braccia al cielo e si tappa la bocca per poi avvolgermi in un abbraccio nel quale crollo in modo definitivo.
<<Sapevo che saresti tornata.>>
<<Una promessa è una promessa.>> si sporge per guardarmi.
<<Sei uno schifo.>> ride per nascondere le lacrime.
<<Mi sei mancato anche tu.>> anche Francesco e Alessandro si aggiungono all'abbraccio.
<<Ci hai fatto preoccupare davvero tanto Aurora, non farlo mai più.>>
<<Non ci penso minimamente.>> sorridono e si allontanano lasciandomi la visuale ampia di Edoardo, che è ancora al centro della stanza con le braccia lungo i fianchi <<Grazie per essermi corso incontro e avermi chiesto se stessi bene.>> gli dico con un nodo in gola.
<<Io... credevo che tu->> mi porto una mano ai capelli e mi strofino gli occhi.
<<Cosa? Fossi morta?>> sento le labbra tremarmi e le lacrime uscire da sole <<Forse sarebbe stato più facile, forse se lo fossi stata stavolta il tuo intento nell ucciderti sarebbe stato sensato.>>
<<Aurora->> Francesco mi afferra il braccio ma lo strattono.
<<Sei un egoista del cazzo Edoardo Palmieri, ecco cosa sei. Non brami un briciolo di speranza in tutto quello che ti circonda, tanto meno in me. Vuoi ammazzarti? Fallo, avanti! Ma non lo fare a causa mia, perché mentre tu eri qui a pensare che la tua vita fosse giunta al termine perché non rispondevo ai tuoi cazzo di messaggi lasciati in segreteria io mi mettevo l'anima in pace per dover affrontare un cazzo di demone che cercava di mettersi tra noi! Io non sapevo se ne sarei uscita viva, sai che cosa si prova a sentire questa sensazione dentro di sé? A pensare che non avrei rivisto più la mia famiglia, i miei migliori amici, te Edoardo? La persona che più di tutti amo? Sai cosa si prova a dover uccidere una persona? Ad avere ancora su di te la polvere del suo copro!? Lo sai!?>> urlo così forte che per la prima volta riesco a sentirmi libera <<Ciò che mi ha dato la forza era la certezza che una volta tornata, se tornata, mi avresti abbracciata, e baciata, e mi avresti rassicurata amandomi, invece ti trovo qui sul punto di volerti uccidere per la seconda volta! Ciao Edoardo, sono due giorni che non mangio, che non bevo, che tremo al primo tiro d'aria nonostante siamo a fine giugno. Ho ucciso Jax con un punto luce dopo che lui ha usato i suoi poteri su di me facendo prima che io non respirassi più e che poi diventassi cieca, e in quel momento sono andata avanti solo e soltanto per noi! Come ho preso i punti luce? Oh, ti sorprenderà saperlo: ho invocato Federico che dopo aver supplicato ha portato da me un Nephilim e tutto questo mentre tu eri nella stessa stanza!>> sbatto il piede mentre gli punto un dito contro <<Siamo quell'eccezione alla regola che ha scatenato un putiferio e più vado avanti e più nei tuoi occhi vedo rimorsi e voglia di finirla qui! Dimmelo Edoardo! Perché la persona per cui io stavo per morire non è quella che ho davanti a me, quella persona è ferma al salice quando ha rinunciato a tutto per restare al mio fianco. Quindi dimmi, ti sei pentito? Sì o sì? Perché ne ho abbastanza e sono stanca, sono stanca di tutto.>> mi passo la mano su metà viso e obbligo al mio corpo di smettere nel tremare.
<<Andiamo.>> Nicola mi afferra per il braccio ma lo strattono.
<<Andatevene a casa, per favore.>> gli sussurro mentre salgo le scale diretta al bagno. Sbatto la porta e apro l'acqua del rubinetto iniziandomi a sfregare a destra e manca per togliermi la polvere di dosso, e insieme a lei magari anche un cuore rotto. Torno in camera e dopo aver preso una maglietta nera ed averla indossata, mi infilo sotto il lenzuolo schiacciando la testa sul cuscino. Senza smettere di piangere. E lo sento, che apre la porta pian piano e si siede sulla sfonda, rimanendo distante.
<<Mi dispiace tanto.>> sento un pugno allo stomaco quando i suoi singhiozzi si fanno sempre più frequenti e le sue parole sono un sussurro <<Hai ragione, su tutto. Pensavo che tu fossi morta, è vero, è vero anche che non ho più un briciolo di speranza in niente, quando in realtà dovrei riporla tutta in te. Ma non volevo uccidermi, te lo giuro non volevo, cercavo il modo per trovarti ovunque tu fossi. Avrei dovuto abbracciarti, baciarti e dirti che io ero lì, che potevi contare su di me, ma non ce l'ho fatta. Non ce l'ho fatta perché sono un codardo. Non sai quanto mi dispiace che tu abbia dovuto affrontare tutto questo da sola, non oso neanche immaginare quello che hai dentro, non posso. Non ti obbligherò a credermi, ma io ti giuro Aurora che non mi sono mai pentito della scelta che ho fatto, non ho mai pensato, neanche per un secondo, di tornare indietro. Tu sei tutto quello che ho e non averti trovata quella mattina mi ha completamente devastato. Non voglio passare da vittima, non lo sono, ma voglio dirti anche se tu non mi starai ascoltando, anche se tu avrai già fatto la tua scelta che io ci sarò sempre, ti amo Aurora e questo non cambierà mai.>> sento che gira la testa e che si alza <<Anche se tu deciderai di andare via.>> apre la porta e riesco a immaginare i suoi piedi che camminano lungo tutto il corridoio fino a fermarsi appena davanti al divano, dove passerà la notte.
<<È una cosa che nessuno può combattere, è l'amore.>> mi asciugo le lacrime mentre scalcio via il lenzuolo e in silenzio scendo al piano di sotto dove Edoardo è sdraiato con un braccio sugli occhi. Non si accorge di me fino a quando con un ginocchio non sfioro la stoffa del divano. E non servono parole più di quante siano state urlate stasera. Si alza in piedi di scatto e mi soffermo sulle sue mani tremanti.
<<Non sono una santa. Ho esagerato, tantissimo, ho detto molte cose dettate dalla rabbia e sopratutto la stanchezza, ma non è una scusa. Io ti guardo e non vedo altro che l'unica persona per la quale morirei, per la quale vivrei. Noi possiamo farci la guerra quando ti pare e per quanto ti pare ma tornerò sempre da te. Voglio sentirti dire che mi perdoni, per i difetti che ho e per tutti i problemi che porto, voglio sentirtelo dire.>>
<<Non hai nulla da farti perdonare.>> lo guardo negli occhi e scuoto la testa.
<<Io ho una vita intera da fammi perdonare, e voglio che sia tu a farlo.>> ha un momento di pausa e mi chiedo come una matta a cosa possa pensare.
<<Ti perdono.>> mi asciuga l'unica lacrima scappata al mio controllo e mi fa sedere sulle sue gambe.
<<C'è qualcos'altro che dovrei sapere, Edoardo? Qualche altra creatura che cerca di uccidermi o la fine del mondo?>>
<<Non c'è più nulla, è finito tutto.>>
<<E allora te lo chiedo una volta e per tutte: vogliamo iniziare seriamente una vita normale? Senza preoccupazioni, senza paure, con la voglia di vivere e spaccare il mondo visto che ho ancora diciotto anni e tu quasi venti?>> annuisce e si rialza in piedi prendendomi in braccio.
<<Vieni qui.>> e ciò che desideravo di più da otto lunghissimi giorni finalmente si avvera <<Possiamo iniziare mangiando qualcosa?>> gli rido sulle labbra rosse <<Poi magari mi sposi?>>
<<Sì, magari poi ti sposo.>> ruoto gli occhi al cielo e sorrido mentre i nostri occhi non si staccano nemmeno per un secondo.

Il Mio Cuore Chiede Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora