1976

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Estate 1976

Era una calda notte di Luglio a Godric's Hollow, l'afa estiva impediva a un giovane James Potter di prendere sonno. Dalla finestra spalancata non passava un filo d'aria, La notte era tranquilla e silenziosa fatta eccezione per i grilli che cantavano dal giardino.

A spezzare quel silenzio fu un tonfo che proveniva dal piano inferiore così, dopo aver afferrato la sua bacchetta lasciò la sua stanza per scendere al piano inferiore.

Una volta raggiunte le scale si bloccò a metà, un baule rovesciato si trovava in mezzo al salotto mentre steso a terra davanti al camino c'era un ragazzo, che riconobbe subito come il suo migliore amico. - Sirius! - urlò James correndo dall'amico, quando lo raggiunse notò che aveva il labbro spaccato mentre dagli occhi che faticavano a restare aperti scivolavano veloci lacrime salate - J..Jam.. - sussurrò piano l'animagus stremato - ssh Padfoot va tutto bene ora.. - gli sussurrò James accarezzandogli i capelli corvini - Mamma! Papà! - urlò disperato in direzione delle scale mentre cercava di sollevare Sirius e trascinarlo fino al divano. In un attimo Fleamont ed Euphemia Potter comparvero dalle scale, e se in un primo secondo rimasero sorpresi di trovarsi un giovane Sirius Black svenuto sul loro divano in un secondo la preoccupazione li invase, correndo dal ragazzo sdraiato sul divano con accanto il suo migliore amico che continuava a chiamarlo - James allontanati! - disse seria Euphemia prendendo il posto del figlio al fianco del ragazzo mettendogli una mano sulla fronte per poi far scorrere la bacchetta sul corpo del giovane per capire cosa gli fosse capitato. In quel momento ringraziò il cielo che il ministero aveva sottoposto tutti gli auror ad un corso di pronto intervento. Alle sue spalle James era paralizzato dal terrore di cosa poteva essere successo a suo fratello mentre Fleamont tornò al suo fianco dopo aver spedito un gufo - ho mandato un gufo al guaritore di famiglia - annunciò alla moglie la quale annuì abbassando la bacchetta - credo sia stato torturato con la maledizione Cruciatus..- mormorò seria la donna. James spalancò gli occhi furioso - Cosa? Devono essere stati quei bastardi dei genitori! - urlò indignato tirando un calcio al tavolino che si trovava davanti a lui - James Fleamont Potter! - lo riprese subito la madre alzandosi - vedi di tranquillizzarti. Non aiuterai di certo Sirius comportandoti così - lo rimbeccò subito mentre James sospirava passandosi una mano tra i capelli ribelli mentre il padre si affretto a raggiungere il suo studio per preparare una pozione che permettesse a Sirius di riprendersi in fretta mentre Euphemia posò sulla fronte del giovane Black uno straccio bagnato di acqua fredda mentre lo guardava con apprensione e affetto, ormai sia lei che il marito consideravano Sirius come un secondo figlio. - Sta tranquillo Jamie, Sirius è forte si rimetterà come niente - sorrise rassicurando il figlio mentre gli accarezzava gli indomabili capelli. Dopo a quelli che a James parvero secoli Sirius aprì gli occhi, sembrava spaesato fino a quando non si rese conto di conoscere quel luogo e un profumo famigliare gli arrivò alle narici quando James si avvicinò a lui - Prongs.. - mormorò con voce debole Sirius - Ehi Padfoot sono qui.. - rispose subito l'amico afferrandogli la mano - mi hai fatto morire di paura fratello..- confessò James mentre Sirius ridacchiò piano seguito da una smorfia di dolore - tranquilla Prongs... non ti libererai tanto facilmente di me.. - tentò di fare il suo tipico ghigno ma ne uscì più una smorfia. In quel momento la Signora Potter si avvicino al ragazzo sorridendogli dolce - prendi tesoro, bevi un po' d'acqua - gli porse il bicchiere freddo e Sirius dopo essersi seduto bevve tutto in un colpo solo, non si era reso conto di avere così sete fino a che le sue labbra non erano entrate in contatto con l'acqua ghiacciata. - Grazie..- sussurrò piano mentre anche Fleamont Potter tornò dal suo studio - tra non molto dovrebbe essere pronta la pozione - affermò sicuro rivolgendo poi un sorriso dolce al ragazzo seduto sul suo divano - Hai voglia di dirci cos'è successo Sirius? - il ragazzo si irrigidì leggermente mentre James, che si era seduto al suo fianco, gli posò una mano sulla spalla per incoraggiarlo. Sirius chiuse gli occhi e sospirò forte per poi riaprirli portandoli sui coniugi Potter - I miei genitori.. - iniziò piano abbassando lo sguardo - m..mi hanno detto che.. che avevano.. - le parole gli si mozzarono in gola togliendogli il respiro per qualche secondo. James al suo fianco sentiva il cuore andare a pezzi, non aveva mai visto il suo migliore amico, suo fratello così e gli si spezzava il cuore. Afferrò una mano dell'amico per ricordargli che lui era lì, con lui, e lo sarebbe sempre stato. Sirius sospirò nuovamente riprendendo a parlare - mi hanno scelto una sposa - disse tutto d'un fiato - una purosangue francese a quanto pare.. e.. dicevano che erano d'accordo con mia cugina.. Bella.. - a James il cuore si bloccò in gola intuendo probabilmente cosa Sirius stava per dire - d..di farmi marchiare.. da Voldemort..- Sirius tremava come una foglia mentre una lacrima correva rapida lungo la sua guancia mentre James al suo fianco gli stringeva maggiormente la mano come se avesse paura che da un momento all'altro qualcuno glie lo avrebbe portato via. I signori Potter erano sconvolti, Euphemia piangeva silenziosa incapace di comprendere come una madre avrebbe potuto fare una cosa del genere al proprio figlio. Fleamont dal canto suo stava fremendo di rabbia, come si permettevano quegli arroganti bastardi a trattare così Sirius? James invece sarebbe corso volentieri al numero 12 di Grimmund Place per dare una bella lezione a quei figli di puttana dei genitori del suo migliore amico ma sapeva che Sirius aveva bisogno di lui più che mai. - E.. e poi? Che è successo - mormorò l'animagus, Sirius rise di una risata senza divertimento mentre altre lacrime rotolavano sulla sue pelle bianca - gli ho detto che potevano scordarsi che io avrei sposato una qualsiasi stronza purosangue - affermò con rabbia - e che sono felicemente fidanzato con il ragazzo più bello del mondo.. - sorrise dolce pensando al dolce sorriso e agli occhi puri del ragazzo che amava più di se stesso - gli ho detto che ero felice con il mio ragazzo, maschio e mezzosangue e che non lo avrei lasciato per nulla al mondo e che piuttosto di unirmi a Voldemort.. avrebbero dovuto uccidermi..- gli mancava il fiato ma continuò a parlare perché sapeva che se non lo avesse fatto subito non sarebbe più riuscito a parlarne - allora.. mio padre ha detto che non sono degno di essere un Black pff-- sbuffo - come se a me piace essere un Black..- mormorò piano abbassando lo sguardo sul tappeto colorato del salotto - mi ha tirato uno schiaffo.. e poi se n'è andato..- la voce sempre più flebile - e così mia madre ha iniziato la lanciarmi diverse maledizioni cruciatos.. continuava a ripetere che sono un abominio, la rovina dei Black, un traditore del sangue.. e tante altre cose..- si passò una mano sul viso per cancellare le lacrime traditrici che scorrevano sul suo volto pallido - poi quando se n'è andata ho ordinato a un elfo di portarmi il mio baule, che non ho mai disfatto , e ho preso la metropolvere per venire qui.. - quando finì di parlare rialzò gli occhi incontrando quelli pieni di lacrime di Euphemia e quelli di Fleamont pieni di rabbia, dispiacere e tanto affetto. Poi si voltò verso il suo fratello dell'anima e notò che non lo guardava, James teneva gli occhi fissi a terra, lo sguardo duro. Era incazzato nero, se solo avesse davanti quei due ah cosa non gli avrebbe fatto - quei bastardi figli di puttana! - sputò rabbioso scattando in piedi -James! - lo riprese la madre ma lui non se ne curò - come si sono permessi? O glie la faccio vedere io a quegli stronzi purosangue! Non oseranno più avvicinarsi a mio fratello - disse con la rabbia che gli bruciava negli occhi mentre riprese la sua bacchetta che aveva precedentemente posato sul tavolo - Tu non andrai da nessuna parte, sono stato chiaro? - lo riprese Fleamont - tuo padre ha ragione Jamie, non ne vale la pena - gli fece un piccolo sorriso Sirius. James sospirò abbassandosi per stringerlo in un abbraccio forte - nessuno ti farà più del male d'ora in poi. Te lo prometto - gli mormorò all'orecchio mentre una lacrima accarezzava la guancia del giovane Black - grazie Jamie - riuscì solo a dire Sirius. In quel momento bussarono alla porta, rivelando la presenza del guaritore della famiglia Potter.

Never Be Alone // Marauders EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora