Alcune volte la vita può rilevarsi difficile o snervante, quasi insopportabile al tocco di una nuova scelta e di una nuova difficoltà.
Ciò che ti rimane è sperare, sperare come i fiori che sbocciano a primavera, sperare come i germogli che crescono su terre aride e sperare come tu speri insieme a me.
I miei passi sull'asfalto bagnato dalla pioggia autunnale, i miei capelli umidi, e i miei occhi spenti, senza gioia, una voce stridula da dietro urla:"Aspettami Doro!"
Non mi girai assolutamente, la sua voce mi era ormai familiare da anni. Desideravo non mi sconfortasse con notizie e rimproveri, ma niente, mia madre è sempre stata così. Sin da quando ero piccola, lei è stata abituata a raccontarmi di tutto. Non che mi dispiacesse, ma a volte la situazione poteva sfuggire di mano, spesso potevo ritrovarmi coinvolta sebbene potevo astenermi perfettamente.
Vivevo in un piccolo paesino con mia madre; non era un granchè, ma la mia vita ormai era destinata qui, avevo costruito tutto perfettamente, con attenzione per evitare qualsiasi catastrofe. La mia vita era uno schema programmato, meccanico come un orologio, se un ingranaggio inizia a malfunzionare, tutto il programma iniziava a disgregarsi e separarsi. Camminavo quando mi accorsi di una dettaglio, vicino a me era posto un corvo nero, simbolo di presagio mi fissava in cima appoggiato ad un ramo secco, si muoveva rapidamente, e controllava ogni mio piccolo e singolo movimento. Non credevo nella sfortuna o nella fortuna, tutto era destinato ad essere, ma quell'uccello si avvicinò a me e mi volò addosso.
Il mio nome è Dorotea, spesso mi chiamano Doro, e questa è la mia storia."Ti devo parlare, è molto importante"
Si infischiò dell'animale che voleva assalirmi e
le mie gambe si fermarono, tremavo ma non ne capivo il motivo, da un lato avevo intuito che mi avrebbe rovinato la vita.
Non mi aveva mai concesso di scegliere perché credeva sempre che lei fosse nella posizione giusta, che riuscisse a garantire a questa famiglia tutto il dispensabile, ma era una convinzione che nacque quando lei divorziò con mio padre, credeva che occuparsi di me sarebbe stato un gioco da ragazzi, ma guardatela, sempre affannata, spenta da tutte le corse per starmi dietro. Alcune volte credevo nelle sue abilitá, ma le sue azioni finivano sempre con il farmi stare male per ore ma anche per settimane.
"Ho perso il lavoro purtroppo, siamo costretti a trasferirci, ho bisogno di soldi"
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Compromessi
ChickLitQuante volte ci siamo chiesti come una singola scelte potesse cambiare ulteriormente la nostra vita?