Strange Story - Daw e Lashrael

CAPITOLO 28

La mattina dopo fu svegliato da un bussare insistente. Balzò seduto sul letto quando si rese conto di essere solo. Tuttavia Lashrael si trovava nella stanza, si stava solo lavando. Dalla luce che entrava dalla finestra si rese conto che il sole era sorto da poco. Si strofinò il viso assonnato, in attesa che il Drow rispondesse a quel bussare.

*
Prese il telo per asciugarsi e raggiunse la porta. Gli sembrava di aver sentito la voce di Dyra, ma non ne era certo. La aprì, in effetti c'era Dyra con un'aria piuttosto impaziente.

«Buongiorno,» la salutò, pronto a prendersi la scarica di improperi.

«Per niente,» lo rimbeccò. «La tua ape preferita è attesa di sotto e sai che Warren non ama aspettare.» Inarcò un sopracciglio.

«Non eravamo stati avvertiti, come facevamo a sapere che stamattina lo avrebbero convocato?»

Dyra aggrottò la fronte. «Era evidente che fosse per stamattina!» replicò, spalancano la porta ed entrando nella stanza senza troppe cerimonie.

*
Daw guardò la donna e lo sguardo di lei si puntò su di lui. Vide i suoi occhi scorrere sul suo corpo con aria da falco e le vide spuntare sulle labbra un sorrisetto affilato.
«Buongiorno a te, Dyra,» disse, passandosi una mano fra i capelli, in mezzo alle corna, immaginava di averli scompigliati. Poi si alzò, senza avere cura di coprirsi e si avvicinò al catino dell'acqua. «Puoi dire a Warren che sarò da lui tra dieci minuti.» Prese uno dei panni puliti e lo immerse nell'acqua. «E, sì, come puoi vedere, la mia fisionomia non ha nulla di inusuale. Nel caso ti fosse venuta la curiosità di saperlo.»

*
«No, ma hai comunque delle belle chiappe!» replicò la donna, guardando in tralice il Drow. «Sbrigatevi, mancate solo voi due,» concluse e ripartì.

Lashrael si massaggiò gli occhi. «Non so neanche chi sarà presente,» borbottò. Una volta che furono scesi al piano di sotto, vennero fatti passare in una delle stanze più appartato e vi trovarono Warren, Dyra, un nano e un mezzelfo.

*
Al loro arrivo i presenti non dissero nulla, probabilmente erano stati avvertiti della strana tipologia di coloro che sarebbero arrivati, eppure a Daw non fu difficile scorgere il luccichio disgustato nei loro sguardi. Del resto lui e Lashrael rappresentavano in ogni caso degli abomini ai loro occhi e, se quantomeno conoscevano già Lashrael, lui doveva essere una sgradita novità.
Fece un cortese ed elegante cenno di saluto.

«Signori.» Sedette accanto al suo compagno, nelle uniche due sedie rimaste vuote.

*

Warren li presentò agli altri due, specificando che Daw era stato un prezioso aiuto negli ultimi tempi per ottenere informazioni che avrebbero aiutato nell'organizzazione delle loro mosse future. «È anche giusto che tu sappia, Daw, il motivo per cui potresti avvertire diffidenza. Sia Arec Presa d'acciaio, sia Harrion Beizys conoscono la tragedia che abbiamo vissuto qui a North Post e, infatti, sono rimasti stupiti nello scoprire che ho intenzione di chiedere la tua collaborazione.» Guardò Dyra per chiedere un cenno d'assenso e poi raccontò a Daw ciò che Lashrael gli aveva già descritto in precedenza. «Detto questo, starà a Lashrael garantire per te, ma sembra che anche Dyra si sia detta pronta a sostenere le mie intenzioni, ossia, chiederti di collaborare con noi nella nostra battaglia contro i Drow, dato che anche loro hanno messo in campo i loro stregoni.»

*
«Capisco benissimo la vostra diffidenza, ma la mia etica professionale trova rivoltante il comportamento del precedente negromante. Ho avuto problemi solo con uno dei miei clienti e non perché non ho soddisfatto le sue aspettative sul campo, tutt'altro! Però sono andato a letto con suo figlio e questo non è stato gradito.» Sorrise affabile. «Ho tutto l'interesse a supportarvi, la negromanzia è solo una parte delle mie capacità e solitamente i miei servizi sono pagati profumatamente, metà in anticipo e l'altra metà a lavoro finito, ma ho già preso accordi con Lashrael a riguardo.» Attese e, sotto al tavolino, afferrò la mano del mezzo Drow, stringendola dolcemente.