Questa giornata di lavoro è arrivata al termine, oggi ho finito prima del previsto e ammetto di esserne contenta, posso tornare a casa in anticipo e riposare un po'. Deve essere proprio il mio giorno fortunato perché poco fa mi ha chiamato mio fratello dicendomi che doveva fare delle commissioni in questa zona e che poteva venirmi a prendere, evitando così di farmi tornare a casa con i mezzi pubblici. Io ovviamente ho accettato. Per una volta che qualcuno della mia famiglia si offre di darmi un passaggio e non sono io a doverlo pregare, non mi faccio scappare questa occasione.
Finisco di mettere a posto tutti i prodotti, anche se non spetta a me e potrei lasciare tutto in disordine perché c'è chi si occupa delle pulizie e dell'ordine, ma mi sembra poco corretto visto che hanno già tanto da fare e a me non costa nulla alleggerire di poco il loro lavoro e non far trovare un grande disordine. È una questione di educazione, secondo me. Sorrido ricordando quando lavoravo da Ada e c'era sempre da fare, sempre da pulire e mettere a posto, infatti finivamo sempre tardi la sera. Credo che un giorno di questi la chiamerò, non la sento da un po' e mi dispiace, alla fine se sono qui è anche grazie a lei e non mi scordo delle persone che mi hanno fatto del bene.
Prima di andare via, passo dal camerino di Lorenzo e Ludovico per salutarli, ma lo trovo vuoto; controllo anche gli altri camerini e non c'è proprio nessuno.
Zero. Nessuna persona. C'è solo un grande silenzio.
Forse sono andati a pranzo tutti insieme e poi sono andati a fare un giro. Torno indietro, prendo la borsa che avevo lasciato sulla sedia e mi avvio verso l'uscita del teatro, aspetterò mio fratello fuori.Spingo la grande porta d'ingresso del teatro e vedo Lorenzo intento ad osservare qualcosa sul muro affianco l'entrata, esco, guardo anche io e noto la locandina dello spettacolo. La sta fissando come se fosse l'unica cosa rimasta a meritare la sua attenzione.
<<Ehi>> lo saluto con un filo di voce, si volta e mi fa un cenno del capo e poi torna a focalizzare la sua attenzione sul manifesto. Indossa un giubbotto rosso e dei jeans. Il giubbotto non è troppo pesante, è giusto per il clima autunnale in cui ci troviamo. Gli sta bene questo colore. Non so perché, ma da quando mi hanno fatto scegliere il colore della camicia (sì, alla fine hanno preso il mio parere seriamente ed è stata decisa ufficialmente la camicia nera), ho iniziato a fare più attenzione a ciò che indossa e ai colori che usa.
<< È molto bella>> riprendo a parlare, lui sembra non ascoltarmi ma dopo qualche secondo mi risponde <<Sì, ma il mio nome così in grande mi mette ansia.>> – fa una pausa- <<e giuro che se c'è una cosa che non mi manca, è avere l'ansia.>> Ora mi guarda negli occhi e riesco a leggere nel suo sguardo tutta l'ansia che prova, sembra quasi lo stia consumando e mi dispiace tantissimo. Posso solo immaginare la tensione e la responsabilità che sente, essendo il protagonista maschile della commedia. Federica è il personaggio principale femminile, invece. E questo è tutto quello che mi è dato sapere, per il momento.
<<Sai, questo è il primo ruolo importante. Sì, ho fatto qualcosina in passato, ma nulla di che; questa è la mia occasione, è la mia prima volta in un progetto più grande e ci tengo, ci tengo tanto a fare tutto bene e non posso sbagliare, non me lo posso permettere. Ma ho un brutto presentimento, non andrà niente bene.>>
<<Beh sì, immagino. Però l'ansia in queste situazioni deve spronarti, non affossarti. Non ti devi lasciare travolgere da lei, che poi si attacca e non ti lascia più e diventa la tua migliore amica, e noi non vogliamo che lo diventi. Quindi, se posso, ti invito a riflettere sul motivo che ti ha spinto a scegliere questo mestiere. Perché la motivazione e la passione sono più forti della paura, focalizzati su di loro. Quindi, Lorenzo, perché hai deciso di fare l'attore?>> dopo aver pronunciato queste parole, mi siedo sugli scalini davanti all'edificio e lui mi segue. Sorrido nel vedere la differenza di altezza anche in questa situazione: le mie gambe corte che arrivano al gradino successivo, mentre le sue, lunghe, occupano altri due scalini.
Lo vedo incerto, sta valutando se darmi retta o meno. Il mio pseudo discorso motivazionale non l'ha convinto. << È più facile a dirsi che a farsi, lo so. Ma sai, esiste un fenomeno in psicologia, "la profezia che si auto-avvera", che si attiva quando un individuo, timoroso che capiti qualcosa di negativo si comporta come se fosse vero e spesso ostacola la realizzazione di eventi positivi. Non sei consapevole di questo meccanismo, ma una volta scoperta la sua esistenza puoi cercare di controllarlo e non assecondarlo.>> Continuo a parlare, in modo più serio senza però abbandonare il tono di voce dolce, sperando di smuovere qualcosa in lui.
La fidanzata di mio fratello, Angelica, è una psicologa e qualche volta ne abbiamo parlato perché a me ha sempre affascinato la psicologia, ma non ho mai pensato potesse essere il mio destino. Ma Angelica è sempre molto carina e mi ha prestato anche qualche libro non troppo pesante e abbastanza accessibile da leggere. Per questo so queste cose.Ora Lorenzo mi sembra più interessato alle mie parole e inizia a rispondermi << Ho iniziato a prendere lezioni di teatro quando ero piccolo, perché ero molto timido e mia madre era convinta che mi aiutasse a sbloccarmi, e così è stato. Poi mi sono innamorato di questa arte e ho pensato che se non avessi fatto questo allora non avrei fatto nient'altro nella vita. La recitazione mi ha aiutato tanto, mi ha fatto conoscere molti lati di me e mi permette di giocare con ognuno di questi. Mi consente di esprimermi in tanti modi, di arrivare alle persone e di farmi vivere tante vite. E penso che tutto questo sia meraviglioso>> il grande sorriso e gli occhi sognanti con cui mi racconta queste cose mi scaldano il cuore, è proprio la sua passione e spero riesca a superare questa ansia.
<<Ti dò un consiglio, poi tu sei liberissimo di farci quello che vuoi, però te lo dico, così mi sento più tranquilla. Cerca di scriverti ogni giorno almeno una cosa che ti porta a continuare su questa strada, così ti ricorderai delle cose positive e ti darà la giusta carica.>>
La macchina di mio fratello si parcheggia davanti a noi, Nicolas mi guarda dal finestrino, poi guarda Lorenzo e poi torna a posare lo sguardo su di me. Io mi alzo e così fa anche Lorenzo, si avvicina a me, mi sussurra un "grazie" vicino l'orecchio sinistro e poi mi da un bacio sulla guancia. Tutto questo sotto gli occhi attenti di mio fratello che ora ha iniziato a fissare il ragazzo. Raggiungo l'auto e mi accomodo sul sedile del passeggero, mi metto la cintura di sicurezza, Nicolas parte e subito mi chiede <<Chi era quello?>>, sorrido perché non si smentisce mai, deve fare sempre il fratello maggiore curioso, ma non gli rispondo <<Ah fai la misteriosa?>> continua, poi mi sorride <<E comunque è troppo alto per te>> conclude, io scoppio a ridere perché deve sempre scherzare sulla mia altezza, e trascuro le sue insinuazioni. Mi sono stancata di dover ripetere alla mia famiglia che per il momento non voglio nessuno e che i ragazzi che vedono insieme a me sono solo miei amici. Anche se tutti mi ripetono che è ora di voltare pagina, in fondo io Stefano ancora non l'ho superato e io non me la sento di rimettermi in gioco.
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Daylight
RomantizmMargherita è una parrucchiera, lavora in un famoso salone della sua città e vive le sue giornate tra casa e lavoro. Lorenzo è un attore di teatro emergente, pieno di sogni e speranze per il futuro. E se lei finisse a lavorare per la compagnia di t...